La decisione maturata con il sostegno dei circoli emiliano romagnoli. Da comunicatore ad agonista, ecco il tragitto della popolare figura televisiva e il suo programma per l’ulteriore sviluppo del nostro tennis

Gene Gnocchi si candida alla presidenza della Fit. Una notizia inattesa ma non del tutto clamorosa, vista la grande passione che il popolare comico emiliano, tifosissimo di Federer e Luca Nardi, nutre per il tennis. Gnocchi ha infatti collaborato a lungo con il canale monotematico della Fit, Supertennis (vedi foto), e oggi è una delle firme più prestigiose de Il Tennis Italiano. Tesserato per il CA Faenza, uno dei circoli più nobili d’Italia, Gnocchi è anche un agonista di buon livello, otto volte vincitore dell’open di Vigoleno.

«Al mio amico Angelo (Binaghi, ndr) ho detto che dopo di lui alla guida della federazione serve qualcuno di giovane e motivato come me. I suoi 45 anni a capo della Fit hanno portato cose importanti, ma è ora di rendere il tennis più social e croccante, stanando i ragazzini come me che si sono tesserati ma preferiscono passare i pomeriggi e il sabato sera giocando a burraco nella club house».

Gnocchi ha già indicato i suoi vice presidenti designati: Elsa Fornero (con delega al settore over), Giovanni Floris (centri estivi), Mirta Merlino (comunicazione), Paolo Bertolucci (catering) e Giuliano Amato (tesseramento e finanze). Nomi, come si vede, di grande prestigio e di provata fede tennistica.

Nel suo programma pochi ma importanti obiettivi: il trasferimento delle Atp Finals a Domodossola per il quinquennio 2026-2030 («agevola il trasferimento degli incassi di giornata») e quello degli Internazionali d’Italia in Romagna, «dove le strutture alberghiere sono più ricettive e non c’è bisogno di progettare un tetto sul centrale perchè tutti i posti del nuovo impianto di Igea Marina prevedono un ombrellone». Per quanto riguarda la Coppa Davis, inoltre, Gnocchi ha un asso nella manica: «Ho già contatatto Dominic Thiem, che da Roma in poi sarà allenato da Max Sartori e può essere naturalizzato perchè ha una nonna di Rovereto. E’ il giocatore che ci manca per puntare a conquistare l’insalatiera. In cambio gli austriaci ci chiedono Sinner, ma spero di convincerli ad accettare la famiglia Cobolli più 50 tubi di palle Tretorn».