Il portoghese si aggiudica la seconda edizione del Torino Challenger superando in finale Enrique Lopez. Tra gli azzurri bene Volandri e Eremin … da Torino, ANDREA MERLO

da Torino, Andrea Merlo – foto Anna Miletti

 

Lo spirito olimpico di Torino brucia come fuoco celato sotto un letto di brace. E’ sufficiente un soffio di vento per rinvigorirlo, per far ardere l’orgoglio sportivo di un’intera città. La risposta sabauda alla seconda edizione del Challenger disputato sul rosso del Monviso Sporting Club di Grugliasco è stata esemplare. Impressionante la mole di pubblico presente sulle tribune già dal primo turno e che ha accompagnato la manifestazione per l’intero svolgimento.

 

 La finale è stata una questione iberica tra lo spagnolo Enrique Lopez e il portoghese Gastao Elias. L’ha spuntata quest’ultimo al termine di una lunga battaglia, conclusa con lo score di  3-6,6-4,6-2.  Gastao Elias, accreditato della terza testa di serie ed entrato tra i primi cento del ranking ATP proprio grazie al successo di Torino, si è reso protagonista di autentiche maratone per l’intero arco settimanale, in particolare nei quarti di finale, dove ha superato al tie-break del terzo  Podlipnik-Castillo rimontando due mini-break di svantaggio .

 

Seppur nessun azzurro sia riuscito a succedere a Marco Cecchinato nell’albo d’oro del Challenger piemontese, in parecchi hanno saputo mettersi in mostra, in particolare la pattuglia piemontese, vero motore e traino del tifo al Monviso. Se l’eterno Filippo Volandri è giunto sino in semifinale, prima di cedere a Lopez-Perez,  Edoardo Eremin è stata la vera sorpresa del torneo. L’acquese, in tabellone grazie a una wild card, ha sconfitto all’esordio Thomas Fabbiano, seconda forza del seeding e reduce da un periodo fitto di vittorie. Si è ripetuto agli ottavi sul coriaceo Ignatik, rimontando un set di svantaggio, prima di arrendersi con l’onore delle armi a Djere.  

 

Peccato per Matteo Donati, fermato al secondo turno da problemi a un ginocchio che lo accompagnano ormai un po’ di tempo. L’allievo di Max Puci aveva brillantemente superato il primo turno con il belga De Loore.  Bravo anche il biellese Stefano Napolitano, che all’esordio ha sconfitto l’esperto  David Guez prima di cedere di fronte a Coppejans, finalista della passata edizione.  

 

Tirando le somme di una settimana caratterizzata dal  grande tennis per il circolo alle porte del Capoluogo Sabaudo,  si può senz’altro dire che il Monviso Sporting Club si sia dimostrata una struttura efficiente e organizzata, adatta per ospitare una  kermesse di questo blasone. Meritano soltanto complimenti, tra gli altri, il Direttore del Torneo Giorgio Tarantola e il Direttore dell’ufficio Stampa Roberto Bertellino, figure basilari per quanto concerneva la logistica e la comunicazione, aspetti basilari per la promozione e la buona riuscita di un evento di portata internazionale. L’appuntamento è tra dodici mesi, per la terza edizione del Torino Challenger.