Il francese tiene testa al numero 2 del mondo per oltre due ore, riprendendo in extremis sia il primo sia il secondo set. Ma il tie-break fa tutta la differenza del mondo. Gasquet lo perde e poi sparisce dal campo. Tornerà comunque fra i primi 10, e da qui deve ripartire.

Murray è un lottatore, non ti regala mai un punto ed è fortissimo mentalmente. Non è numero due per caso. Ho perso sempre contro di lui negli Slam ma cercherò di fare tutto il possibile per cambiare la storia”. Sono queste le parole di Richard Gasquet, che precedono l’incontro. L’incontro atteso da tutto un popolo, che in questi giorni funestati dalla pioggia, ha trovato in lui gli unici raggi di sole. È la quinta volta (undicesima in totale) che Gasquet e Murray si affrontano a livello Slam. Ed è sempre, appunto, lo scozzese ad esserne uscito vincitore. Ma il Richard visto in questi giorni ha lasciato tutti a bocca aperta. Ha regalato tennis di altissimo livello. Ha relegato gli avversari a semplici comparse. Ha convinto il pubblico, Sergi Bruguera e soprattutto se stesso di poter compiere davvero un’impresa. Di poter compiere l’impresa. Sono i primi due set che vanno raccontati. Che possono essere raccontati. L’inizio della partita vede un Murray che sceglie la tattica più intelligente ed astuta assieme, per poter disinnescare Gasquet. Gioca sul suo rovescio, ma alza la traiettoria a tal punto da costringerlo a giocare vicino dei teloni. Ed è gioco facile, per lo scozzese, accorciare e prendersi i punti con le palle corte. Trascorrono dieci minuti ed Andy è già avanti 3-0, e quindi 5-3. Tutto troppo bello e semplice. A Richard basta una scintilla di speranza. E arriva nella maniera più inaspettata. Andy serve per il set, infila due orrori non forzati ed un doppio fallo ed è tutto riaperto. C’è giubilo sugli spalti, è una bolgia infernale attorno a Richard. Il cui nome è scandito come nemmeno in fuga per la vittoria. Andy si lascia prendere dallo sconforto e dal nervosismo, cede nuovamente il servizio sul 5 pari e quindi Gasquet chiude il set, al termine di un dodicesimo game entusiasmante. Tre occasioni sfumate da Andy per rifugiarsi al tiebreak e al quinto set-point il francese chiude la pratica.

UN TIE-BREAK CHE DECIDE IL MATCH
Murray inizia il secondo set così come il primo. Dopo molte occasioni sprecate da una parte e dall’altra, lo scozzese allunga sul 5-2 e si trova a servire nuovamente sul 5-3. Repetita iuvant: Andy perde nuovamente il servizio, ma questa volta ritrova i lumi della ragione giusto in tempo per agguantare il tie-break. Decisivo, non è scontato scriverlo, soprattutto per il francese. Trovarsi avanti due set a zero sarebbe manna dal cielo e dagli spalti. Murray decide di venire incontro a Gasquet e piazza un doppio fallo sull’1-2. La malasorte sottoforma di nastro, rimette le cose in parità. Ed è ora lo scozzese ad ottenere un minibreak e quindi piazzare un ace. Urla Andy, i suoi “c’mon” si fanno sempre più insistenti e sfidano il pubblico. Si arriva presto, troppo presto al set-point e lo scozzese lo fa suo senza difficoltà alcuna, con un’ottima discesa a rete. Tiebreak giocato da numero due al mondo, dopo due set in bilico tra autolesionismo e un Gasquet al quale non si può rimproverare nulla. Un set pari quindi. E finisce qui il racconto. Bastano pochi altri scambi perché ci si renda conto che la festa è inevitabilmente finita. Gasquet regala subito il break a Andy, con la ciliegina amara di un dropshot giocato male, talmente male, che quasi non par vero. Allarga le braccia il francese. Si spengono le luci, nella sua testa e nelle sue gesta. Il bagel con il quale si conclude il set è sin troppo ingeneroso e severo nei suoi confronti.

POCHI RIMPIANTI PER IL FRANCESE
Il quarto inizia con poche illusioni e speranze. Il pubblico, ebbro d’amore, si rende conto che nemmeno un miracolo può riportare la partita nelle mani del suo pupillo. Si ricomincia ancora con Gasquet al servizio. E con il cuore Richard interrompe l’emorragia di game. Schiodandosi dal 30 pari con due deliziose giocate. Ma sono le ultime della sua partita. Scoccano le tre ore di gioco, la fine per le speranze del francese è scoccata da un pezzo. Richard serve, sull’1 pari, e con la sua arma migliore usata impropriamente, concede due palle break a Murray. Buona la seconda, per Andy. Che relega ai teloni l’avversario per poi chiudere con dolcezza a rete. Si chiude qui l’avventura, la bellissima avventura, di Gasquet al Roland Garros. Forse la stanchezza, forse la poca abitudine agli altissimi livelli, forse un avversario davvero più forte di lui. Due ore giocate alla pari, cui solo i dettagli gli hanno impedito di trovarsi avanti per due set a zero. Ma il terzo e quarto set non si sono praticamente giocati. Poco meno di un’ora di allenamento per Andy, al cospetto di un giocatore improvvisamente arresosi e completamente inerme. Con gli spettatori immersi in un silenzio irreale. Quarta semifinale al Roland Garros per lo scozzese, che affronterà Wawrinka, detentore del titolo, che ha avuto vita (abbastanza) facile contro Ramos. Per Gasquet, la consolazione di poter ritornare nei primi dieci al mondo, e la consapevolezza che può ancora ritagliarsi qualche soddisfazione. E Wimbledon è dietro l’angolo, per poterlo nuovamente dimostrare.

ROLAND GARROS – Quarti di finale
Andy Murray (GBR) b. Richard Gasquet (FRA) 5-7 7-6 6-0 6-2