di Giorgio Valleris– foto Getty Images
Dopo la vittoria del 2010 e la finale del 2011, Nikolay Davydenko (44) non riesce a ripetersi; al Qatar Open di Doha trionfa Richard Gasquet (10). Eppure l’inizio è tutto del russo che parte subito forte e dopo aver tenuto facilmente il servizio nel game d’apertura, ottiene un importante break di vantaggio che poi conferma volando sul 3-0. L’ex numero 5 del mondo è bravo a far spostare lateralmente Gasqeut, costringendolo a spendere, fin da subito, un bel po’ di energie.
Sotto lo sguardo attento di coach Riccardo Piatti, il francese prova a cambiare l’inerzia del match, attaccando l’avversario e cercando qualche discesa a rete per chiudere il punto. Ma il russo oggi trova vincenti con grande facilità; così Nikolay porta a casa il primo set per 6-3 dopo 40 minuti.
In apertura di secondo set Davydenko rischia subito grosso ma riesce ad annullare tre palle break consecutive a Gasquet, impattando sull’1-1. Nel quinto gioco conquista un break molto importante, salendo sul 3-2. Ma proprio quando la finale sembra saldamente nelle mani dell’avversario, Gasquet si risolleva d’improvviso conquistando tre games consecutivi e aggiudicandosi la seconda partita per 7-6(4).
Nel terzo e decisivo set, Davydenko è subito costretto a chiedere un time out per un fastidio alla gamba sinistra, forse un lieve stiramento, ma non si arrende e torna in campo. Però Gasquet, dopo un inizio difficile, è cresciuto sensibilmente e ora comanda gli scambi con autorevolezza. Complice il problema fisico di Nikolay, la terza partita è un monologo del transalpino che chiude i giochi col puntegio di 3-6, 7-6(4), 6-3.
Nonostante un inizio un po’ troppo timido, Gasquet è riuscito a ribaltare l’esito di una finale che sembrava quasi compromessa, conquistando un successo meritato. Da parte sua, Davydenko non ha affatto demeritato ma nella seconda partita, ad una manciata di punti dalla vittoria, ha sprecato troppe occasioni. Peccato per il russo che aveva raggiunto l’ultimo atto del torneo al termine di una cavalcata impressionante, “giustiziando” Youzhny, Bolelli e il super favorito Ferrer.