Il francese vola in semifinale a Basilea e sogna di qualificarsi in extremis per le ATP World Tour Finals. Sarebbe il premio al talento e a una ritrovata continuità. Ok anche Del Potro.
Juan Martin Del Potro è in serie positiva da sette partite

Di Lorenzo Baletti – 26 ottobre 2012


Il primo quarto di finale del torneo Atp di Basilea (1.934.300€, indoor) vedeva opposti due tra i più talentuosi del circuito. Quella tra Gasquet e Youzhny si sarebbe potuta definire “la partita dei rovesci”. Ha vinto il francese col punteggio di 6-4 7-6 dopo un’ora e mezza di gioco. Dire che il transalpino è riuscito a prevalere grazie ad una maggiore solidità mentale può sorprendere, ma in effetti è andata così. Oggi, a parità di talento, la differenza è arrivata proprio dalla testa. Il russo è stato il primo a subire il break nel primo set, e quindi il primo e spazientirsi. A colpi straordinari, alternava errori evitabilissimi, mentre il suo avversario si limitava a contenere gli errori. Si sono visti scambi spettacolari, soprattutto quando si palleggiava sulla diagonale di rovescio, quasi a fare a gara nel mostrare la bellezza del proprio movimento. Gasquet ha anche servito meglio, tenendosi attorno al 70% di punti vinti sia con la prima che con la seconda, mentre il russo ha sofferto lo scambio, soprattutto quando è andato a servire la seconda con cui ha vinto solo il 40%. Nel tie break del secondo parziale, avanti per 3-1 di un mini break, Youzhny ha perso il vantaggio cedendo 7-5, facendo e disfacendo come suo solito. In semifinale accede quindi Gasquet, che compie quindi un bel passo in avanti per la corsa al Master di Londra, staccato di 380 punti da Tipsarevic che però questa settimana si è ritirato al primo turno a Valencia.

Dalla “partita dei rovesci” si è passati alla “partita dei servizi”, con in campo due bombardieri come Anderson e Del Potro. Ha tirato più ace il sudafricano, ma alla fine a qualificarsi è stato Delpo grazie al 3-6 7-6 6-2 finale, maturato in due ore e ventitre minuti. La partita è stata condizionata, almeno nel primo set, da un problema alla schiena per colpito Del Potro. In avvio di match l’argentino ha chiesto l’intervento del medico e ha preso un antidolorifico, ma per tutto il primo parziale erano evidenti le difficoltà negli spostamenti e alla battuta. Ne ha approfittato Anderson, sempre implacabile al servizio. Nel secondo parziale, non più dolorante, Del Potro ha ripreso a servire meglio e soprattutto a sbagliare meno, tirando più colpi vincenti. Anderson ha tenuto duro fino al tie break, ma alla lunga ha faticato sempre più ad arginare le palle pesanti di Del Potro, e il misero 34% di punti vinti con la seconda sono indicativi in questo senso. Perso il tie break 7 punti a 3, è crollato di botto. Un calo verticale, repentino, anche psicologico, e Del Potro non ha avuto pietà dell’avversario: 6-2 finale che spiega più di statistiche e commenti. Del Potro, sicuro di essere a Londra tra due settimane, dovrà però valutare l’entità di questi dolori alla schiena che lo stanno colpendo dall’inizio del torneo. Magari guardando il lato positivo: sempre meglio che avere problemi al polso…