Reduce dall'IPTL, Richard è convinto che la Francia possa ancora vincere la Davis: “Abbiamo 4-5 anni per riuscirci” ha detto all'Equipe. Frecciate a Noah e Mouratoglou. “In Oriente, Tsonga ha intascato il quadruplo di me”.

TennisBest – 13 dicembre 2014

 

Ci si prova ogni volta, ma è difficile scrivere un articolo o riportare un'intervista di Richard Gasquet senza ricordare la (maledetta?) copertina di Tennis Magazine francese, dove finì quando aveva nove anni ed era presentato come il messia del tennis transalpino. E' diventato forte, fortissimo, ma non quanto ci si aspettava. E la netta sconfitta con Roger Federer nel match decisivo di Coppa Davis è stata un po' il simbolo della sua carriera. Una sconfitta netta, lontano da qualsiasi chance o speranza di gloria. Nei giorni scorsi, l'ex talentino francese (nel 2015 compirà 29 anni, è inesorabilmente finito nella seconda parte di carriera) ha rilasciato una bella intervista con Franck Ramella de L'Equipe. Una chiacchierata interessante, come possono essere solo quelle tra connazionali. Richard ha parlato delle polemiche che hanno attanagliato la Davis francese dopo la disfatta di Lille, toccando argomenti che difficilmente avrebbe affrontato con la stampa straniera. Vi riportiamo l'intervista, vale la pena.

 

Quando ti hanno chiamato per l'IPTL ti trovavi a Caen.

E' stato molto difficile stare due settimane in Asia. Avevo bisogno di un break dopo le fatiche di questa stagione.

 

Resistere al denaro era più difficile?

Ho incassato 250.000 dollari, mica un milione come Tsonga! Avevo bisogno di stare tranquillo e di non fare nulla.

 

Adesso?

Starò tre giorni, fino a sabato, con Sergi Bruguera a Barcellona (ha anche effettuato un allenamento con Fabio Fognini, ndr). Poi mi sposterò a Maiorca per allenarmi con Rafael Nadal. Starò con lui dal 14 al 19 dicembre.

 

Non male!

L'idea è stata di Bruguera e Sebastien Grosjean. Giocare a Maiorca d'inverno è buono. Ci saranno buone condizioni di allenamento. Poi, con Nadal come sparring…a Barcellona ci sarà Tommy Robredo. Insomma, vivrò una preparazione spagnola.

 

Per dimenticare i fantasmi svizzeri?

Dopo la Davis è stata dura. Non recuperi bene dopo una sconfitta come quella. Stranamente, all'inizio non stavo così male. Poi però la delusione è tornata dopo un paio di giorni. L'arena di Lille era enorme! Ricordo di aver detto a Clement: “Questa è davvero quella che tu chiami un Arena!”. E sai già che non vivrai mai più niente di simile.

 

Quali sono i tuoi pensieri sulla netta sconfitta contro Federer?

E' stato lui ad essere un mostro. Ho provato a cambiare tattica, ma non ha funzionato. Ero sconfitto sul piano tecnico. Non è stato un problema mentale. Lui colpiva la palla in anticipo, da ogni zona del campo. Ha servito bene e io non ho fatto la differenza con il rovescio. Poi ha una grande esperienza: in questo tipo di match, sa padroneggiare la situazione in modo perfetto. Non si fa spaventare dall'importanza dell'appuntamento.

 

Ti è dispiaciuto non essere all'altezza della situazione?

Non era un problema di essere all'altezza! Avrei potuto strillare dopo ogni punto, ma il risultato sarebbe stato lo stesso. Quelli che dicono certe cose non sanno nulla di tennis. Tu puoi raggiungere il massimo, ma quando lui colpisce solo vincenti…lui aveva molto più tennis nelle gambe, io ho avuto qualche piccolo infortunio a fine stagione. Partite, vittorie, fiducia…sono cose insostituibili. Anche senza molto allenamento, lui sapeva quel che faceva. Il suo problema alla schiena non era serio. Se fossi stato reduce da dieci vittorie di fila, sarebbe stata la stessa cosa per me”

 

Il forfait in extremis di Tsonga ti ha messo in difficoltà?

No, francamente no. Mi trovo bene con Benneteau. Ma d'altra parte, con l'aiuto di David Macpherson, loro erano davvero ben preparati.

 

L'apertura a coach stranieri adottata dalla svizzera può essere una lezione per la Francia?

In doppio possiamo fare certamente meglio. A Londra, durante le ATP World Tour Finals, Federer si allenava in doppio. Facevano combinazioni, colpi incrociati. Contro di me servivano solo centrali e un po' sul dritto. Wawrinka è stato impressionante, ma anche Federer ha servito davvero bene.

 

La sensazione di aver perso contro giocatori più forti ha reso meno amara la delusione?

Ovviamente siamo delusi, sentivamo una forte aspettativa. Ma abbiamo affrontato la migliore squadra possibile! Federer, Wawrinka, non c'è niente di meglio. Nel 1991, Sampras non aveva quel livello.

 

Si è parlato molto del caso Tsonga, se fosse al 100%…

Non ci abbiamo pensato. Era al 100% per il match di venerdì, non c'è altro da dire. Dopo, si è fatto male. E' stata solo sfortuna (nonostante giochi l'IPTL, pare che il francese sia in dubbio per l'Australian Open, ndr).

 

Dicono che tu fossi il più aggressivo quando siete andati da Wawrinka dopo la partita…

Niente affatto. E' vero che siamo rimasti sconvolti da alcune osservazioni dopo la partita. In quelle circostanze non sei te stesso, sei un po' strano. Ma è andata bene, davvero. Con Wawrinka è tutto ok dopo che ci siamo spiegati.

 

C'è il timore che la vostra generazione non riuscirà a vincere un grande titolo…

Abbiamo ancora 4-5 anni per farcela. Non è finita qui. Siamo stati sfortunati a trovare Federer. Senza di lui, avremmo vinto la coppa. L'anno prossimo Federer non ci sarà, sicuramente, e non ci sarà la Spagna…perdere due finali ti fa venire la voglia di farcela, finalmente.

 

Noah?

Se Yannick vuole dare una mano, in un modo o nell'altro, deve soltanto chiamare i giocatori. Abbiamo tutti bisogno di una persona come lui. Ha molto da dare. Nel 2007 sono stato molto con lui, di tanto in tanto lo incontro ancora. E' una bella persona. So che quest'anno Monfils ha parlato con lui.

 

I suoi commenti ti hanno dato fastidio?

Per nulla. Adoro Yannick. Capisco quello che voleva dire, anche se il modo in cui l'ha fatto non è stato troppo delicato. Può aiutarci, è ovvio. Ma non sappiamo quanto voglia davvero tornare e investire nel tennis. Ma non può criticare la nostra preparazione. Eravamo al 100%. E Arnaud è ancora un buon capitano. Non ho nessuna preoccupazione su di lui. Siamo stati noi giocatori a confermarlo prima della finale, va bene così.

 

Alcuni personaggi come Mouratoglou hanno offerto i loro servizi per dare una mano al tennis francese…

Sarebbe bello se Mouratoglou allenasse qualche francese. Sarebbe più facile dare forza a quello che ha detto. Con Chardy è durato due mesi. Lasciamogli dimostrare qualcosa formando qualche giocatore. Allenare Serena Williams non è così complicato….