Il Campo Pietrangeli non basta. Andreas Seppi conferma le sensazioni dei giorni scorsi, perdendo un match quasi mai in discussione contro Richard Gasquet. Una sconfitta annunciata ma che fa male comunque, togliendo anche l’ultima traccia d’Italia dal tabellone maschile. E siamo solo a mercoledì. Andreas: “credo sia solo un torneo storto”.– Il compito di Andreas Seppi era complicato. Per il nome dell’avversario, un Richard Gasquet che fa quasi tutto meglio di lui e l’aveva battuto cinque volte su sei, e anche per le condizioni dell’azzurro, al rientro dopo un mese e mezzo di stop per l’ormai classica infiltrazione all’anca. La vittoria all’esordio con Vasek Pospisil non deve ingannare: è stato un match piuttosto piatto, giocato così così, contro uno dei migliori avversari possibili sulla terra. Tuttavia, c’era la speranza che l’aria del Campo Pietrangeli, che nel 2012 lo accompagnò verso due splendide vittorie contro Isner e Wawrinka, potesse dargli una mano a trovare quel qualcosa in più che al momento il suo tennis non gli può garantire. Invece la magia di quattro anni fa non si è creata, Seppi ha faticato sin dall’inizio, e ne è venuto fuori un 6-3 6-4 sostanzialmente corretto. Poteva addirittura essere più severo, per due pessime partenze in entrambi i set, così come trasformarsi in una battaglia punto su punto nel secondo, quando l’azzurro è risalito dallo 0-4 fino al 3-4 e 15-40 in risposta, giocando meglio del rivale e iniziando ad accendere gli spettatori. Ma nel braccio, nelle gambe e pure a livello mentale (dopo il doppio fallo dello 0-3 al secondo si è addirittura preso un warning per aver sparato una palla fuori dallo stadio), Andreas oggi aveva troppo poco. Così la  miccia si è consumata alla svelta, nell’arco di due soli punti, prima con un errore dell’azzurro e poi con un’ottima accelerazione di Gasquet. Sotto gli occhi di Sergi Bruguera e Sebastian Grosjean, il numero dodici del mondo ha spazzato la riga e fatto capire che risalire da 0-5 a 3-5 nel primo set, e poi da 0-4 a 3-4 nel secondo, è una cosa, completare l’aggancio è tutt’altro. Da quel momento, per Seppi c’è stata solo la gloria di un match-point cancellato sul 3-5, con servizio e diritto, prima della resa nel game successivo.

IL LUNGO STOP SI FA SENTIRE
A differenza di tanti altri azzurri, Seppi ha qualche attenuante, emersa soprattutto all’inizio del match. Già non è solito partire al massimo, a maggior ragione in un periodo in cui paga la carenza di match giocati. Ha faticato a iniziare il gioco, servendo e rispondendo male, come se non sentisse la palla. Poi si è ripreso e ha costruito qualcosa di buono, ma soprattutto quando il match era già ampiamente indirizzato. Non è un caso che Corrado Barazzutti abbia lasciato il campo sul 6-3 3-0, sicuro di come sarebbe finita. In realtà un paio di chance per rientrare sono passate, ma ha avuto comunque ragione il capitano. “Ho avuto sensazioni non buonissime – ha raccontato Seppi in conferenza stampa –, soprattutto col servizio e dalla parte del rovescio. Non mi sono mai sentito a mio agio, la palla non usciva, non sono mai riuscito a fargli male. A volte ho avuto la sensazione che con un 10/20% in più sarei riuscito a metterlo in difficoltà, ma ho regalato troppo. L’unica chance è arrivata sul 4-3, magari se fossi andato 4-4 qualcosa si poteva ancora fare. Nel complesso un match sottotono. Fisicamente sto bene, non ho dolore, ma la strada da fare è ancora tanta. Sia di fiato, perché negli scambi lunghi faccio fatica, sia tennisticamente: non mi sento sicurissimo, in campo penso troppo, spero di riuscire presto a riprendere il ritmo. Mi sento rigido, lento, impacciato. Sulle palle in contropiede faccio molta fatica. Problemi che ci stanno, dopo quattro settimane di riposo totale, una di allenamento leggero e solamente una, la scorsa, di lavoro vero. Ci vorrà ancora un po’”. Con l’eliminazione di Andreas terminano al mercoledì gli Internazionali d’Italia degli azzurri. “Credo sia solo un torneo storto – l’opinione dell’altoatesino –, non mi sembra che i giocatori stiano facendo poi così male”. Non ce la sentiamo di dargli torto, ma avere un torneo come gli Internazionali e non riuscire a sfruttarlo resta un vero peccato.

MASTERS 1000 ROMA – Secondo turno
Richard Gasquet (FRA) b. Andreas Seppi (ITA) 6-3 6-4