Abbiamo intervistato Giorgio Galimberti, ex davisman e attuale direttore tecnico della San Marino Tennis Academy, coach di Gioia Barbieri che ci spiega anche perché con la Schiavone non è andata … di ALESSANDRO NIZEGORODCEW

di Alessandro Nizegorodcew

 

Tre vittorie e tre semifinali. Un bilancio lusinghiero ha accompagnato gli ultimi mesi del 2013 di Gioia Barbieri, classe 1991 e oggi numero 250 Wta. Ultimi mesi passati alla corte di coach Giorgio Galimberti, ex Davisman e attuale direttore tecnico della San Marino Tennis Academy.

 

Quando e come nasce la tua collaborazione con Gioia Barbieri?

“Gioia è arrivata da noi alla San Marino Tennis Academy a metà luglio, dopo un infortunio al metatarso che l’aveva tenuta ferma alcuni mesi. Fisicamente e mentalmente si sentiva sotto un treno. Il nostro preparatore Luca Fiore si è dedicata completamente a lei, mattina e pomeriggio, allenandola esclusivamente dal punto di vista atletico per un mese. Durante la quarta settimana ha iniziato a giocare da ferma. Siamo quindi partiti per Portschach (10.000$), Gioia ha conquistato il torneo prendendo notevole fiducia. A Bagnatica ha superato ottime giocatrici quali Camerin e Brianti, vincendo un altro torneo e giungendo in semifinale nel 25.000$ successivo. Dopo un paio di tornei interlocutori abbiamo deciso di preparare la trasferta in Nigeria, sul cemento all’aperto, con due settimane di allenamento intensivo”.

 

Qualcuno potrebbe dire “alla ricerca di punti facili”. Come rispondi a questo tipo di provocazione?

“Non sono d’accordo. Per prima cosa in Nigeria erano presenti nel main draw giocatrici intorno al numero 100 Wta; inoltre credo che per salire nel ranking la programmazione debba essere più ambiziosa. Molti mi hanno detto: “economicamente però andare in Nigeria, Taipei e India è molto sconveniente”. Io rispondo che la programmazione costa caro per chi perde. Il montepremi di Gioia, tra Africa e Asia, ha superato di gran lunga le spese".

 

Su cosa hai cercato di lavorare maggiormente in questi pochi mesi?

“La mia idea era quella di lavorare molto dal punto di vista tattico nonché tecnico. Ho pensato di toglierle la mentalità da rematrice che aveva un po’ assimilato, riportandola con i piedi più vicini alla linea di fondo. Se vuoi battere giocatrici tra le 100 Wta devi avere una diversa identità di gioco, più legata al “vertical tennis”, con una palla certamente molto penetrante. Gioia recepisce velocemente tutti le informazioni che le trasmetto ed è facile plasmare il suo tennis. Passando invece al discorso tecnico, abbiamo lavorato molto sul servizio, in particolar modo sulla prima, che per lei era quasi una rimessa in campo. Ora il numero degli ace è sensibilmente aumentato”.

 

Quali sono i vostri obiettivi per il 2014?

“Gioia ha tutte le carte in regola per entrare tra le Top-100 nel 2014. La sua debolezza non è tecnica, anche se come detto la prima di servizio deve diventare maggiormente un’arma, bensì mentale. Tutti sono bravi a vincere, anche contro ottime giocatrici, nella giornata di grazia. Gioia deve imparare ad ottenere risultati giocando male. Deve vincere anche nelle giornate “no”, allora si che avrà fatto un ulteriore salto di qualità”.

 

Credi che la tua presenza o meno ad un torneo condizioni Gioia?

“Gioia stessa ha ammesso che quando sono ai tornei con lei riesce a dare qualcosa in più, eliminando soprattutto quei momenti di negatività che troppo spesso in passato la hanno condizionata. Diciamo che riesco a farla rientrare facilmente tra i binari. Un altro elemento di crescita sarà riuscire a far sì che rientri nei binari da sola”.

 

Si è parlato di un possibile connubio tra te e Francesca Schiavone. Come sono andate le cose?

“Francesca Schiavone è venuta a provare da noi alla San Marino Tennis Academy e avevamo trovato un accordo affinché io la seguissi in 12 tornei nei primi 6 mesi. Lei però aveva l’esigenza di allenarsi a Milano, a casa sua. Abbiamo entrambi capito, ala fine dei conti, che sarebbe stato poco professionale e ci siamo tirati indietro. Le ho detto che rispettavo la sua necessità ma che lei avrebbe dovuto capire le mie problematiche, poiché non avrei potuto assentarmi da San Marino per seguire una tennista di un’altra accademia. Con il sorriso e con il massimo rispetto abbiamo dunque deciso di non iniziare questa collaborazione”.

 

Programmazione 2014? Ci sono speranze di entrare nelle qualificazioni degli Australian Open?

“Australia? Sicuramente non entrerà nella prima lista, forse invece nella seconda si. Se entra? Partiamo…”.