A sette giorni dal doppio successo ATP, ecco il bis a livello Challenger. Gaio conferma il salto di qualità e vince a Biella a due settimane dal titolo a San Benedetto, Vanni mostra importanti segnali di ripresa sbancando l’appuntamento spagnolo di Segovia.

Per il tennis italiano al maschile è un periodo da ricordare: la scorsa settimana una storica doppietta a livello ATP, con Fabio Fognini campione a Umago e Paolo Lorenzi a Kitzbuhel, sette giorni più tardi eccone un’altra a livello Challenger, firmata da Federico Gaio e Luca Vanni. A distanza di poche ore entrambi si sono presi il secondo titolo in carriera, che per il primo conferma un momento di forma veramente straordinario. Esattamente due settimane fa l’emiliano ha vinto il primo titolo in carriera a San Benedetto del Tronto, poi ha perso subito a Recanati, ma appena tornato sulla terra battuta è salito di nuovo in cattedra. E l’ha fatto in un appuntamento di (ritrovato) spessore come quello di Biella, che grazie agli 85.000 euro di montepremi presentava un tabellone di alto livello. In mezzo a quattro top-100 e tanti ottimi giocatori il più forte è stato di nuovo il 24enne faentino, che sotto la guida di Daniele Silvestre sembra aver finalmente trovato le chiavi per esprimere quell’enorme potenziale mostrato da juniores. Col suo tennis brillante l’azzurro ha vinto la sua personalissima battaglia contro il Brasile, prima cancellando due match-point in semifinale a Joao Souza, e poi regolando per 7-6 6-2 in finale un giocatore di spessore quale Thomaz Bellucci, numero 52 del mondo e quest’anno capace di rifilare un bagel a Novak Djokovic sui campi del Foro Italico. A Gaio vanno 12.250 euro ma soprattutto 110 punti ATP, che gli permetteranno un importantissimo balzo in classifica: entrerà per la prima volta fra i top-200, salendo fino a ridosso dei primi 150. Segno che la top-100 può essere un obiettivo concreto già per la fine dell’anno, a patto che l’azzurro riesca a confermarsi a certi livelli. Magari già da Cortina d’Ampezzo, dove arrivò in finale nel 2014.

Secondo titolo per Gaio, secondo titolo anche per Luca Vanni, finalmente in evidenza in una stagione parecchio al di sotto delle aspettative, anche a causa di una fastidiosa mononucleosi che ne ha limitato il rendimento in primavera. Fino a dopo Wimbledon l’azzurro aveva vinto appena cinque incontri, perdendone una ventina, poi ha mostrato qualche segnale incoraggiante raggiungendo i quarti di finale sia a Todi sia a Recanati, prima di regalarsi la settimana perfetta al Challenger spagnolo di Segovia, accompagnato da Federico Torresi (tornato a lavorare all’accademia di Foligno dato l’infortunio di Simone Bolelli). Sul cemento all’aperto del “Castilla Y Leon Open” della Villa de El Espinar (64.000€), uno degli appuntamenti storici del tour minore ATP, l’azzurro ha ritrovato lo smalto e ha accumulato fiducia vittoria dopo vittoria, da quella al primo turno contro un rientrante Jerzy Janowicz, fino a quella in finale contro la terza testa di serie Illya Marchenko, numero 84 del mondo, sconfitto per 6-4 3-6 6-3. Come accennato, anche per Vanni si tratta del secondo successo Challenger in carriera, dopo quello dello scorso agosto a Portorose (Slovenia), sempre sul cemento all’aperto. Anche per il toscano un successo dal grande valore in chiave ranking: scivolato al numero 170, tornerà intorno alla posizione numero 135. Infine un dato statistico: è la sesta volta dalla nascita dell’ATP Challenger Tour (1978) che l’Italia conquista due tornei nella medesima settimana. L’ultima volta era accaduto nel 2009 con Starace a Torino e Lorenzi a Rijeka.

I TITOLI CHALLENGER CONQUISTATI DALL’ITALIA NEL 2016
Paolo Lorenzi – Canberra
Thomas Fabbiano – Zhuhai
Paolo Lorenzi – Caltanissetta
Marco Cecchinato – Milano
Federico Gaio – San Benedetto del Tronto
Federico Gaio – Biella
Luca Vanni – Segovia