Di Riccardo Bisti – 16 gennaio 2015
Non sempre il torneo di Sydney porta fortuna in chiave Australian Open. Tuttavia, la finale anticipata al venerdì consente alla vincitrice di arrivare in tempo e Melbourne Park e adattarsi alle nuove condizioni, forse le più difficili per giocare a tennis. Una partita può iniziare con il corpo pieno di crema solare e terminare con il cappotto. Per questo, gli organizzatori dell'Apia International di Sydney hanno anticipato la finale del torneo femminile. Ed è stata una grande finale, un derby ceco che avrà riempito di gioia Petr Pala, capitano del team di Fed Cup. Ha vinto Petra Kvitova, al 15esimo titolo in carriera, ma è emersa la stella di Karolina Pliskova. Ha due anni meno della connazionale, ma molta meno esperienza. Ed è un prodotto fresco, che nel 2014 è salita dal numero 71 al numero 24 WTA. Prima di questa settimana, tuttavia, non aveva mai raggiunto i quarti in un torneo Premier. Invece è arrivata a un passo dal titolo, arrendendosi col punteggio di 7-6 7-6. Ma non esce ridimensionata, anzi, all'Australian Open sarà tra le giocatrici da tenere d'occhio. La Kvitova ama l'Australia, poiché sei anni fa fu proprio in mezzo ai canguri che vinse il suo primo titolo (Hobart). E' la terza volta che vince un torneo in Australia, poiché nel 2011 si era imposta anche a Brisbane. Su 15 titoli, 12 ne ha conquistati a livello Premier o Slam. Significa che nei grandi palcoscenici non ha paura di nessuno. Ma non ha paura neanche la Pliskova, che nel primo set è stata avanti fino al 5-3. Ma nei momenti importanti è emersa la classe di Petra.
KAROLINA VOLA IN ALTO
Curiosamente, lei dice di non trovarsi troppo bene con le connazionali. Ci sono troppe implicazioni emotive, non è facile affrontarle. Però i numeri dicono altro, visto che è la 15esima vittoria consecutiva contro una ceca. L'ultima sconfitta risale al 2012, quando fu sorpresa da Lucie Hradecka sulla terra blu di Madrid. Di sicuro ha un ottimo rapporto con la Pliskova, “Complimenti a Petra, è stata la migliore giocatrice in campo e le auguro tutta la fortuna possibile a Melbourne”. Da parte sua, la Kvitova le ha augurato di vincere la prossima volta. Sydney è un torneo di tradizione e prestigio: nel suo albo d'oro ci sono 11 delle 21 numero 1 del mondo, tra cui Chris Evert. Chissà che il successo non le porti fortuna, lei che è stata al massimo numero 2. Ma se Petra è una certezza del tennis femminile, non si può dire altrettanto della Pliskova. Fino a qualche tempo fa era “soltanto” la gemella di Kristina, poi è emersa lei. E adesso punta (molto) in alto, pur senza perdere il rispetto di chi ha vinto di più. “Non ho mai avuto idoli nel tennis,di solito guardo più il tennis maschile. Tuttavia potrei definire Petra un punto di riferimento perchè abbiamo un gioco simile e si comporta molto bene in campo. Se dovessi scegliere una giocatrice a cui assomigliare, beh, non avrei dubbi”. La Pliskova è molto potente ma anche discontinua. Lei stessa dice di dover migliorare negli spostamenti, ma cita anche il servizio come punto cruciale. “Devo essere più costante. Magari in un turno di servizio tiro tre ace, mentre nel successivo non tengo in campo una prima”. A Melbourne sarà tra le più attese. Accreditata della 22esima testa di serie, troverebbe la Makarova al terzo turno e Ana Ivanovic negli ottavi. Un bel banco di prova per capire se è già pronta a diventare una top-player. Da parte sua, la Kvitova è la favorita per un posto in semifinale contro Serena Williams, anche se avrebbe un quarto molto impegnativo con una tra Radwanska, Pennetta e Venus Williams.
WTA SYDNEY – Finale
Petra Kvitova (CZE) b. Karolina Pliskova (CZE) 7-6 7-6