Safarova e Kvitova sbattono in faccia alle serbe una superiorità quasi imbarazzante. La Repubblica Ceca sarà la prima nazione a vincere Davis, Fed Cup e Hopman Cup nello stesso anno?
La gioia di Lucie Safarova dopo l’impresa sulla Ivanovic
Di Riccardo Bisti – 3 novembre 2012
Speranze franate, quasi azzerate. Il team serbo di Fed Cup si è contratto su se stesso, e ha lasciato nelle mani della Repubblica Ceca un trofeo già vinto nel 2011. Tutti si aspettavano equilibrio, invece la prima giornata della 02 Arena è stata un massacro a senso unico. Chi puntava sulle difficoltà emotive di Lucie Safarova e sui problemi fisici di Petra Kvitova è rimasto deluso. In particolare, la prima ha ottenuto un punto-chiave contro Ana Ivanovic, battuta 6-4 6-3 in una partita tutt’altro che spettacolare ma ad alto tasso emotivo. A parte un break in avvio (subito perduto), la Ivanovic ha sempre faticato e ha dovuto rincorrere. In verità era salita 3-2 e servizio, ma non è riuscita a prendere il largo. E ha perso per la terza volta il servizio quando è andata a servire sul 4-5. Il contraccolpo psicologico si è sentito in avvio di secondo, quando è finita nuovamente sotto e non è riuscita a recuperare. La serba, a parte qualche pugnetto dopo alcuni colpi vincenti, si è progressivamente spenta. Il tifo era acceso ma non vibrante, quindi non aveva nemmeno l’appiglio di potersela prendere con il pubblico. Semplicemente ha sfoderato una cattiva prestazione contro una giocatrice brava ma incredibilmente monotona. La Safarova fa bene 2-3 cose, ma è un pesce fuor d’acqua se la fai uscire dalla tana. Ana lo sapeva, ed ha provato a spezzare il ritmo con alcune palle corte. Ma non è il suo tennis, e si è visto. Se poi aggiungiamo la carica mentale della Safarova, via via sempre più sicura di sé, si spiega il risultato finale. Il punto-simbolo è stato un gran recupero della ceca, spalle alla rete, dopo essere stata scavalcata da un pallonetto. La Ivanovic, pachidermica, ha sbagliato la volèe. Avrebbe potuto far girare la partita nell’ottavo game, quando ha avuto tre palle break per il 4-4. Niente da fare. O2 Arena in delirio, Repubblica Ceca avanti.
Ancora più netto il punteggio del secondo singolare, in cui Petra Kvitova ha lasciato cinque giochi a una sfiduciata Jelena Jankovic. Mentre un altro “JJ”, Jerzy Janowicz, faceva faville a Bercy, la serba si è spenta dopo un buon inizio, in cui era salita 4-2. Lei tiene da matti alla Fed Cup, l’ha giocata su ogni campo e in ogni circostanza. Un amore che le si è rivoltato contro nel bel mezzo del match, quando la pressione le ha fatto perdere 10 degli ultimi 11 game. Un’umiliazione che non sembra lasciare spazio a speranze per la seconda giornata. Le prime a scendere in campo, tra l’altro, saranno Kvitova e Ivanovic. In caso di vittoria ceca, a risultato acquisito potrebbero giocare le riserve. Significa che la finale della Jankovic potrebbe essere finita qui. Da parte sua, la Kvitova ha preso lentamente fiducia, ha preso a scagliare bordate da tutte le parti e ha messo in un angolo la povera serba, addobbata in un completo nazionalistico che però non le ha portato fortuna. I fantasmi delle cattive condizioni fisiche sono lentamente spariti e l’abbiamo vista spazzolare le righe come quest’anno le era successo soltanto in agosto, quando aveva vinto i tornei di Montreal e New Haven. La Repubblica Ceca è ad un passo dal successo e – in caso di vittoria – terrebbe vive le speranze di diventare la prima nazione nella storia a vincere nello stesso anno Coppa Davis, Fed Cup e Hopman Cup. E’ successo solo tre volte che una nazione arrivasse a giocarsi le tre finali: due volte gli Stati Uniti (1990 e 1991) e una volta la Russia (2007). Ma mai nessuno è riuscito nel “Triplete”. Con la Hopman Cup in bacheca e la Fed Cup quasi in tasca, gran parte della pressione andrà su Berdych e Stepanek nella finale contro la Spagna. A meno che le serbe non decidano di fare il miracolo. Oggi sembra improbabile.
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