Berdych-Stepanek si confermano quasi imbattibili: vincono in tre set e volano ad un passo dalla finale. Per l’Argentina ci vorrà un mezzo miracolo. In Spagna, i gemelli Bryan accorciano.
La delusione del doppio argentino
Di Cosimo Mongelli – 16 settembre 2012
La semifinale tra Argentina e Repubblica Ceca, sulla terra battuta del Parque Roca di Buenos Aires e il suo pubblico colorato e festante, ha segnato un passo forse decisivo. Dopo i primi due singolari equamente suddivisi, il capitano ceco Jaroslav Navratil punta sui (quasi) imbattuti Berdych-Stepanek, mentre Martin Jaite conferma gli annunciati Carlos Berlocq ed Eduardo Schwank. L’equilibrio del match è rotto già al terzo gioco. All’ottava palla break, il doppio ceco ottiene il break e indirizza il primo set a proprio favore. A nulla servono le due palle del controbreak subito dopo concesse: Berdych piazza due servizi vincenti e passa la paura. Senza particolari emozioni o possibilità ulteriori che si possa riaprire, il primo parziale si conclude quindi sul 6-3 per Tomas e Radek.
Il tifosi sugli spalti non demordono, le bandiere garriscono al vento che è uno spettacolo. Ma il secondo set si apre in maniera disastrosa per gli idoli di casa. Dopo aver tenuto il servizio sono ben 4 i giochi consecutivi concessi agli avversari: 4 a 1 in poco meno di mezz’ora e set praticamente nelle mani della Repubblica Ceca. Troppa la differenza di valori in campo. Si arriva sul 5 a 3, con Berdych al servizio. Ma eccolo, puntuale come una cambiale, il passaggio a vuoto: serve malissimo, gioca peggio e l’Argentina si riporta in partita: 5 a 4. Ma quando si ricevono i regali, bisogna scartarli per poterne godere appieno. Schwank, invece, restituisce il pacco dono al mittente. Serve assist anziché prime di servizio ed è gioco facile per Berdych, sul set point, apporre la sua firma alla fine del set e all'intera partita.
Il terzo set? Poco più che una passeggiata di salute. Il doppio fallo sulla sedicesima (sì, avete capito bene: sedicesima) palla break concessa nel secondo game dagli argentini è la fotografia di questo incontro. Senza storia alcuna, a partire dal terzo game del primo set. Ci provano pure, di tanto in tanto, i giocatori cechi a concedere qualche possibilità agli avversari, financo due palle break nel game decisivo, sul 5 a 3 servizio Berdych. Ma non c’è niente da fare. Commovente come sempre il pubblico, che riesce ad esultare sguaiato anche per i game inutilmente conquistati sullo 0 a 3 e l’ 1 a 4. Ma sono gli ultimi istanti dell’incontro. 6 a 3 il parziale del terzo set e quindi 2 a 1 per gli ospiti. E adesso la Repubblica Ceca è ad un passo dalla seconda finale della sua storia. Per una probabile rivincita contro la Spagna, irraggiungibile nella finale del 2009 a Barcellona. Ma a Praga sarebbe un’altra storia. Gli spagnoli sono avanti 2-1 nell’altra semifinale: nonostante la vittoria in quattro set dei gemelli Bryan su Granollers-Lopez, le Furie Rosse restano favorite.
COPPA DAVIS 2012 – SEMIFINALI
ARGENTINA-REPUBBLICA CECA 1-2 (Buenos Aires, terra battuta)
Juan Martin Del Potro b. Radek Stepanek 6-4 6-4 6-2
Tomas Berdych b. Juan Monaco 6-1 4-6 1-6 6-4 6-4
Tomas Berdych / Radek Stepanek b. Eduardo Schwank / Carlos Berlocq 6-3 6-4 6-3
Juan Martin Del Potro vs. Tomas Berdych
Juan Monaco vs. Radek Stepanek
SPAGNA-STATI UNITI 2-1 (Gijon, terra battuta)
David Ferrer b. Sam Querrey 4-6 6-2 6-2 6-4
Nicolas Almagro b. John Isner 6-4 4-6 6-4 3-6 7-5
Bob Bryan / Mike Bryan b. Marc Lopez / Marcel Granollers 6-3 3-6 7-5 7-5
David Ferrer vs. John Isner
Nicolas Almagro vs. Sam Querrey
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