Il croato pesca un Murray in giornata no, ne raccoglie i 55 errori e lo batte 6-1 6-3. Lo scozzese ha tante colpe, ma il teenager di Zagabria ha gestito il match da campione. E pensare che aveva perso nelle qualificazioni…Borna Coric non avrebbe nemmeno dovuto prender parte all’ATP 500 di Dubai. O meglio, ci ha provato, ma ha ceduto al turno finale delle qualificazioni contro il francese Fabrice Martin, numero 350 del mondo. Un lungagnone di quasi due metri capace di sparare prime a 240 all’ora e poco altro. Una brutta sconfitta, insomma. Ma le favole più belle, si sa, nascondo spesso dai momenti difficili. E il torneo di Coric negli Emirati, di tratti della favola ne ha parecchi, con una differenza: è tutto vero. Il ritiro di Kohlschreiber gli ha aperto le porte del main draw, come lucky loser, e offerto al primo turno Malek Jaziri, ultimo ammesso di diritto in tabellone. Il croato l’ha battuto e si è preso gli ottavi con Marcos Baghdatis, che ha pensato bene di ritirarsi per crampi durante il tie-break del terzo set, dopo aver sprecato un vantaggio di 4-1 (con due break), regalandogli i quarti. Ed è qui che viene il bello, nella fattispecie il 6-1 6-3 con cui il baby fenomeno dell'Est ha (ab)battuto uno dei peggiori Andy Murray mai visti. Dopo aver conquistato il primo game, il numero tre del mondo ha sbagliato tutto. Ma proprio tutto, specialmente col rovescio, diventato il miglior amico dell’avversario. C’è una statistica che la dice lunga: nel primo set Coric ha vinto 31 punti, 27 dei quali sono stati errori gratuiti di Murray. Tradotto: ha dovuto fare ben poco. E sulle ali dell’entusiasmo si è preso anche il secondo parziale, risolto con un break sul 3-2, infilato con un lob da campione su un buon serve&volley di Murray, che poi ci ha messo nel suo anche nell’ultimo gioco. Con un punto gestito male a rete e un dritto largo, il croato è finito 0-30, a un passo dallo 0-40. Anzi, a una manciata di centimetri, gli stessi che han tenuto in rete uno smash di Murray che più facile non si poteva.
FORSE NON AVEVA TUTTI I TORTI
Scampato il pericolo palle-break, zero concesse in tutto l’incontro, Coric non si è più distratto, firmando in 1 ora e 19 minuti la seconda vittoria in carriera contro uno dei migliori quattro, che gli vale la seconda semifinale in un '500'. Gliel’ha regalata un Murray da brividi, ma c’è un però. Importante. Fra i due, infatti, il Murray di turno è parso Coric, capace di tenere un rendimento altissimo per tutto l’incontro. Per lui, non significa sparare vincenti a ripetizione, non lo farà mai, e ne ha messi a referto appena dieci, ma vuol dire sbagliare il meno possibile e difendersi allo strenuo, sino a mandare fuori giri l’avversario. Se il motore di Murray ha grippato per mancanza di olio, i meriti sono anche del teenager di Zagabria, il più giovane fra i top 100. “È una delle migliori vittorie della mia carriera – ha detto Coric. “Ho cercato di mantenere un livello alto per più tempo possibile, e tener duro negli scambi. L’ho fatto bene. Per giocarmela con i migliori ho bisogno di essere al 100%. Quando lo sono, sia mentalmente sia tennisticamente, penso di potermela giocare”. Ha ragione. Come già contro Nadal a Basilea, non ha tremato nemmeno nei momenti importanti, mostrando un carattere già forgiato. Così, mentre nei sorrisi malcelati in tribuna del coach (e capitano croato di Coppa Davis) Zeljko Krajan c’è la soddisfazione di un’intera nazione, le parole forti che a inizio anno scatenarono un putiferio mediatico (“quando sono al meglio assomiglio a Novak Djokovic, penso che il mio tennis sia simile al suo “) oggi suonano un po' meno esagerate.
DUE FAB FOUR BATTUTI, A SOLI 18 ANNI
In effetti, il giocatore che più ricorda stilisticamente è proprio ‘Nole’, con cui condivide la grande solidità, il buon rovescio e il carattere da lottatore. E anche del campione serbo si ricorda una sparata a inizio carriera, dopo la prima sfida contro Rafael Nadal. Si affrontarono nei quarti al Roland Garros 2006, il tennista di Belgrado – al tempo ancora fuori dai primi 50 – si ritirò sotto 6-4 6-4 per un dolore alla schiena, e in conferenza stampa disse: “senza problemi avrei vinto”. A Parigi non ci è riuscito nemmeno a distanza di nove anni, ma in futuro è stato l’unico capace di dargli qualche lezione anche nei tornei importanti sul rosso, dimostrando come le sue parole non fossero solamente una provocazione. Ora spetta a Coric fare lo stesso, per diventare, come tutti gli pronosticano, una delle stelle degli anni a venire. Appena maggiorenne,ha già battuto due Fab Four, e domani, Gasquet permettendo, proverà a batterne anche un terzo, Roger Federer. Il quarto invece potrà trovarselo di fronte solo in finale, ma difficilmente ci arriverà. Giocando così, però, lo incontrerà molto presto. Per battere Nadal sul rosso, ‘Nole’ ci ha messo cinque anni. L’augurio è che Coric impieghi meno per far avverare la sua profezia.
ATP 500 DUBAI – QUARTI DI FINALE
Borna Coric (CRO) b. Andy Murray (GBR) 6-1 6-3
Leggi anche NEW BALLS, PLEASE! l'intervista a Borna Coric del direttore Lorenzo Cazzaniga, realizzata la scorsa settimana a Marsiglia e pubblicata sul quarto numero di TennisBest Magazine.
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