Le parole del tennista americano in conferenza stampa dopo la sconfitta per mano di Jannik Sinner

Foto Ray Giubilo

TORINO – Sentiva e sperava di poter far meglio della partita persa nel girone eliminatorio, e invece Taylor Fritz si ritrova battuto con lo stesso punteggio di martedì scorso, 6-4 6-4, in una gara comunque ben giocata, dove ha mostrato i progressi evidenziati negli ultimi mesi, pur avendo poche chance di mettere davvero in difficoltà il nostro super eroe. «Jannik sta giocando alla grande, è chiaro, ma quello che mi ha colpito maggiormente oggi è stata la sua qualità al servizio. Tanti ace (14 in dieci turni di battuta, contro gli 8 di Taylor, ndc), tante righe, anche un secondo servizio molto consistente. Uno dei miei programmi era appunto aggredire la sua seconda palla, ma non me lo ha mai concesso, si è preso i suoi rischi e non ha neanche fatto doppi falli… Nel primo match ho avuto le mie occasioni per fargli il break, sono stato anche più volte 15-30, 30-30, mi sentivo pienamente in gara. Oggi non ho avuto possibilità, sull’unica palla break ha tirato un gran servizio, e lo stesso quando sono stato 30-30. Davvero impressionante. E poi quando giochi con Sinner, ti aspetti da un momento all’altro che lui faccia qualcosa di straordinario, e quando succede, perché succede, ti senti frustrato, perché capisci che su quel colpo non potevi fare di più». “E il tifo del pubblico di Torino, è stato di disturbo”?, gli chiedono. «Forse non conoscete – è la risposta di Taylor – i miei recenti problemi con altre tifoserie (il riferimento è al Roland Garros, dove spesso ha incontrato giocatori francesi, ogni volta battagliando con il pubblico parigino, ndc), questo di Torino è niente in confronto».
Fritz – primo statunitense all’ultimo atto delle Finals dell’Atp da James Blake nel 2006 – si può consolare con il sorpasso a Medvedev per quarto posto finale nel ranking ATP. «Sì, malgrado la sconfitta è stata una grande settimana per me, chiudo con molta più fiducia nel mio gioco. So dove devo migliorare, nella velocità in risposta, nella esplosività, ma so anche di aver raggiunto un ottimo livello. Quando ero 5 del mondo, sentivo che alle mie spalle avevo tanti giocatori probabilmente più forti di me. Domani sarò numero 4 e penso sia un piazzamento meritato. E’ un grande progresso anche mentale, merito degli ultimi ottimi risultati».
Ora il trasferimento in Spagna, dove Fritz chiuderà la stagione con le finali di Coppa Davis. Giovedì il debutto contro l’Australia, poi eventualmente Italia o Argentina in semifinale. «Sinceramente vorrei tornare a casa ma siamo una bella squadra (con lui ci sono Paul, Shelton, Ram e Krajicek, ndc) non posso tradire i miei compagni. Ecco, magari si aspettano che domani mi alleni con loro, e questo non succederà… Però voglio dare il mio contributo, provare a vincere la coppa». E se dovesse incontrare di nuovo Sinner? «Cercherò di trarre qualcosa di positivo da questi due incontri con Jannik, e vediamo quello che succede…»