Il nuovo tecnico di Fabio Fognini parla con Stefano Semeraro e riconosce le difficoltà del progetto. “Viene da un anno molto difficile e non è così semplice recuperare in fretta”. L'obiettivo è trovare un metodo che gli permetta di giocare senza infortuni ed evitare i passaggi a vuoto che spesso lo fanno uscire dalle partite.

A pochi giorni dall'esordio stagionale, sono arrivate le prime parole di Franco Davin da coach di Fabio Fognini. Il tecnico argentino ha realizzato un'intervista con Stefano Semeraro, pubblicata da “La Stampa” e dal "Secolo XIX". L'uomo che ha guidato Gaston Gaudio e Juan Martin Del Potro a vincere Roland Garros e Us Open non si è sbilanciato, non ha rilasciato la frase “da titolo”, ma tra le righe si intuisce una certa cautela, poiché ci sono ancora le scorie di una stagione complicata. Davin ha ribadito un concetto ben noto ai tecnici e appassionati: Fognini fa spesso affidamento all'intuizione e all'istinto, ma non basta. Ha bisogno di stabilità ed evitare quei passaggi a vuoto che gli fanno perdere 8-10 punti di fila e lo fanno uscire dalla partita. “Non serve che io gli dica: 'non devi perdere la testa'. Per reagire in quei momenti devi sapere bene cosa fare. Ed è una cosa che si allena”. Parlando di questo argomento, Davin ha menzionato un “matematico” con cui lavora. Il team avrà una doppia base: Miami (dove risiede Davin) quando il baricentro del circuito è negli Stati Uniti, Barcellona quando si giocherà in Europa.

EVITARE GLI INFORTUNI
L'ex fenomeno junior, uno dei tanti prodotti del magico Club Independiente di Tandil, non ha nascosto le difficoltà incontrate durante la preparazione. “Fabio viene da una stagione in cui è stato spesso infortunato, ha preso qualche chilo. A Miami ha accusato dei dolori, quindi bisogna essere molto cauti. Un infortunio in questo periodo potrebbe precludere l'intera stagione”. Per adesso, dunque, non ci sono obiettivi di classifica. Il primo risultato da ottenere è il raggiungimento di un metodo che consenta a Fognini di giocare un anno senza infortuni. “A quel punto potremo fare altre analisi”. Semeraro lo ha incalzato, chiedendogli se i top-10 possono essere un traguardo fattibile per un atleta che a maggio compirà 30 anni e che aveva sfiorato l'obiettivo quasi tre anni fa. “Lo scopo è metterlo in grado di arrivarci, ma recuperare dopo un anno come quello passato non è semplice”. Insomma, Davin è convinto delle qualità di Fognini ma ha una visione lucida della situazione. Ed è consapevole che sarà un percorso piuttosto difficile. La stagione di Fognini scatterà con l'ATP 250 di Sydney, poi ci sarà l'Australian Open e la trasferta di Coppa Davis in Argentina. La stessa Argentina che lo stesso Davin aveva guidato quindici anni fa, riportandola nel World Group.