L’ex coach di Fognini e del Potro racconta a La Nacion la sua battaglia al coronavirus e attacca Nole: “Federer e Nadal non l’avrebbero mai fatto”

L’esperienza vissuta da Davin: “Mi mancava l’aria”

Anche per Franco Davin il peggio è alle spalle. L’ex coach di Fabio Fognini e Juan Martin del Potro è da poco guarito dal coronavirus. “A fine giugno ho lavorato molto al caldo di Miami e un giorno ho avuto la sensazione di aver preso un’insolazione – ha raccontato a La Nacion – Successivamente ho iniziato a sentirmi stanco, sono rimasto a casa e ho fatto il test: era giovedì 25, i risultati sono arrivati nel week-end. Abbiamo automaticamente messo in isolamento i nostri figli (il secondogenito era ad alto rischio a causa della sindrome di Down), sono rimasto con mia moglie che mi passava il cibo attraverso la porta. Mi è sembrato di morire, ti manca l’aria e di notte la situazione peggiora. Ho preso solo paracetamolo per abbassare la febbre, ho iniziato a sentirmi meglio ma intorno all’ottavo-nono giorno sono regredito, mi avevano avvertito che sarebbe potuto succedere. Quando superi dodici-tredici giorni inizi a stare meglio, io avevo i sintomi di una forte influenza con mal di schiena“. Non è chiaro come Davin abbia contratto il virus: “Qui ci sono tante persone, potrebbe essere anche in macchina. Non l’ho mai saputo – ha proseguito – Ho perso l’appetito e di conseguenza un po’ di peso”.

Che stoccata a Djokovic: “Federer e Nadal non avrebbero mai organizzato Adria Tour”

Proprio alla luce dell’esperienza vissuta, Davin attacca senza peli sulla lingua Novak Djokovic per il pasticcio all’Adria Tour.Quando ho visto quelle immagini in tv mi sembrava qualcosa di vecchio, non c’erano mascherine e sembrava tutto normale. Tra Federer, Nadal e Djokovic, solamente Nole avrebbe potuto fare una cosa del genere. Non credo che la famiglia del tennis fosse sorpresa di vedere certe cose: è il suo atteggiamento, l’ho vissuto tante volte durante le partite di del Potro: il suo, quello della sua famiglia, del suo staff. E’ tipico“. A maggior ragione, per Davin Federer e Nadal avranno un peso maggiore a prescindere dal numero di Slam a fine carriera. “Roger darà tutto sino all’ultimo, se gioca è perché sa di poter vincere. Ormai la gente lo posiziona dove vuole, e lo stesso Nadal. Mi piace molto, mi ricorda un po’ ciò che era Vilas e oggi non è facile trovare una cosa del genere. Federer e Nadal si sentono grandi, li vedo sempre più vicini e credo si stiano valorizzando a vicenda”.