Francesca Schiavone rimonta miracolosamente contro una Bondarenko autolesionista e riporta in vantaggio l'Italia dopo essere stata sotto 7-6 5-1. DI RICCARDO BISTI. Un successo importante, che porta l’Italia sul 2-1 e ad un passo dalla semifinale di Fed Cup. Prima di assicurarci la trasferta in Repubblica Ceca dobbiamo attendere il terzo punto, che potrebbe arrivare già da Sara Errani, impegnata nel quarto singolare contro Lesia Tsurenko. La Schiavone non è stata brava, non è stata eroica. Ha fatto poco per battere una giocatrice che sulla terra battuta diventa modestissima. Nonostante tutto, la Bondarenko è stata più volte ad un passo dal successo. Basti pensare che l’ucraina è stata avanti 7-6 5-1. Il match sembrava chiuso in cassaforte, quando la Bondarenko è franata sotto il peso di una pressione psicologica che l’ha devastata per una ventina di minuti, il tempo necessario per perdere 6 giochi consecutivi. Da 1-5 a 7-5, la Schiavone ha infilato un parziale di 24 punti a 4. La Bondarenko non è mai neanche andata vicino al matchpoint. Quando la Schiavone ha vinto il secondo set, si pensava che il terzo sarebbe stato una passeggiata. Invece i problemi sono continuati, con la Bondarenko aggrappata a un buon rovescio lungolinea e capace di salire 4-2. A quel punto, con un livello tecnico sempre più basso, si è giocato il game più importante della partita. L’ucraina ha avuto due palle per salire 5-2, ma non le ha sfruttate. Giocava bene soltanto quando si trattava di cancellare le palle break alla Schiavone. Ma il quarto tentativo era quello buono. Sul 4-4 la Bondarenko ha avuto una palla per il 5-4, ma ha commesso un agghiacciante doppio fallo che ha spalancato alla Schiavone le porte del successo. L’ultimo game è stato una formalità per l’azzurra e una tortura per l’ucraina, che dopo questo weekend avrà bisogno di una cura ricostituente. Perché perdere una partita in questo modo, dopo aver sciupato decine di occasioni, potrebbe costarle anche un pezzo di stagione.
Insomma: al di là del campanilismo, il risultato è frutto dei demeriti della Bondarenko. I meriti della Schiavone risiedono nella grinta e nell’aver saputo capire le difficoltà psicologiche dell’avversaria e approfittarne. Sul piano tecnico c’è pochissimo da salvare: giusto un paio di soluzioni con il rovescio incrociato e qualche passante strappa-applausi dopo che la Bondarenko non era riuscita a chiudere. Alla fine conta il risultato, ma la stessa Schiavone ha riconosciuto: “Non so come ho fatto a vincere. Stavo giocando talmente male che peggio di così non poteva andare. Allora ho provato a migliorare. Ma non sto giocando a tennis e devo migliorare su tante cose”. Corrado Barazzutti, al suo fianco, tirava un sospiro di sollievo. Ma Italia-Ucraina deve ancora finire..
ITALIA – UCRAINA 2-1
Sara Errani (Ita) b. Kateryna Bondarenko (Ucr) 6-2 6-3
Lesia Tsurenko (Ucr) b. Francesca Schiavone (Ita) 6-1 6-2
Francesca Schiavone b. Kateryna Bondarenko 6-7 7-5 6-4
Sara Errani vs. Lesia Tsurenko
Sara Errani / Roberta Vinci vs. Olga Savchuk / Yuliya Beygelzimer
Post correlati
Essere vulnerabili, e ammetterlo, è una grande risorsa
Vulnerabili lo siamo tutti, anche e soprattutto i tennisti, in un’epoca in cui la pressione per il risultato è...