Una vittoria più facile del previsto ha aperto la strada all'Italia. Francesca Schiavone non ha avuto problemi contro Anna Karolina Schmiedlova (n.252 WTA), annunciata dal capitano slovacco Matej Liptak a circa due ore dal match. Si è fidato di un precedente equilibrato, o forse di una buona adattabilità alla terra battuta, laddove ha vinto i suoi due titoli WTA. Il problema è che “Kaia”, come la chiamano gli slovacchi, è una giocatrice totalmente fuori forma. Un crisi che dura da quasi anno, dopo un 2015 da top-30 WTA. L'anno scorso è piombata in una lunga serie di sconfitte al primo turno (addirittura 13 di fila) che l'hanno fatta precipitare. Quest'anno non aveva nemmeno la possibilità di giocare le qualificazioni all'Australian Open. Per questo, ha iniziato la stagione con alcuni tornei ITF negli Stati Uniti. E' bastato osservarla qualche game per capire le difficoltà, sia tecniche che fisiche, che non riesce a risolvere. In primis, un servizio che non viaggia più. Nel tentativo di recuperare il feeling, ha tirato alcune prime palle a 100 km/h. Inoltre è quasi imbarazzante negli spostamenti, oltre che priva di mano particolarmente educata. Gioca benino sia dritto che rovescio, ma basta farla uscire – leggermente – dalla zona di comfort per metterne a nudo ogni lacuna. La Schmiedlova partiva benino, azzeccando un break al primo game, ma Francesca lo riprendeva subito. Il match restava in equilibrio fino al 3-3, poi la Schiavone metteva il turbo e si aggiudicava sette game di fila. Era decisivo il break nell'ottavo gioco, ai vantaggi, dopo che la Schmiedlova aveva rimontato da 15-40.
LE EMOZIONI DI FRANCESCA
Più il match andava avanti, e più la Schiavone metteva a nudo le lacune della slovacca. Fino al 3-0 e 30-0, il secondo set ha raccolto un parziale di 14 punti a 1. “Kaia” ha evitato il cappotto, ma non c'è mai stata la sensazione che potesse anche soltanto rimetterla in equilibrio. Il punto-simbolo è stato l'ultimo del primo set. Su una risposta aggressiva della slovacca, la Schiavone c'è arrivata in recupero e il suo dritto in slice, corto, è risultato vincente. Come se l'avversaria fosse un pesce fuor d'acqua, persino inadeguata al contesto. Sappiamo che in assoluto non è così, che Anna Karolina Schmiedlova è una discreta tennista, ma in questo momento non possiede le armi per impensierire Francesca. Da parte sua, la milanese ha raccolto la 27esima vittoria in Fed Cup (23esima in singolare), mostrando un'ottima tenuta fisica e alcune giocate che ne esaltano l'anima, ancor prima che la voce. Nell'anno in cui ne compirà 37, forse l'ultimo della sua infinita carriera, ha scelto di andare avanti per vivere emozioni come queste. E l'Italia ride: la possibilità di tornare a giocare per il World Group I è un po' più vicina.
FED CUP 2017- WORLD GROUP II
ITALIA – SLOVACCHIA 1-0
Francesca Schiavone (ITA) b. Anna Karolina Schmiedlova (SVK) 6-3 6-1
Francesca non tradisce: Italia avanti 1-0
FED CUP – La Schiavone tiene a bada una Schmiedlova in rottura prolungata, ma è brava a gestire tatticamente la partita, mettendo a nudo ogni lacuna dell'avversaria. Si impone 6-3 6-1 e regala all'Italia il primo punto nella sfida contro la Slovacchia.