L’azzurra non trova le parole per definire questa impresa: “E’ qualcosa che viene dal cuore, ancora non ho realizzato…”

 

da Parigi, Daniele Rossi – foto Ray Giubilo

 

 

Domenica avevi detto che eri pronta per un match di tre ore, oggi c’hai messo un’ora e venti…Come mai è stato così facile?

Non so se è stato facile, sicuramente ho usato una buona varietà di colpi e questa è stata la chiave”

Sei stata molto aggressiva, era una tattica che avevi pianificato fin dall’inizio?

Sì, del resto se giochi solo difensivo non puoi vincere, né con lei né con nessun altro. Ho provato a servire bene e a metterle pressione sul diritto ed ha funzionato”

Puoi parlarci delle emozioni che provi ora?

E’ difficile descrivere quello che sento, ma è una grandissima gioia e qualcosa di speciale. Soprattutto perchè arriva dopo un duro lavoro di molti anni. Le vittorie sono più belle quando arrivano dopo tanta fatica”

Prima del match ti sei allenata con Tathiana Garbin, era perchè lei aveva già giocato con la Wozniacki?

No, semplicemente perchè siamo grandi amiche. In realtà lei prima mi ha detto: ‘ti alleni con me solo perchè ho già giocato sul centrale…!(ride ndr)”

Questo è un risultato storico, visto che sei la prima italiana a raggiungere le semifinali qui dopo Silvana Lazzarino, 56 anni fa. Cosa significa per te?

Non so ancora molto cosa dire. Ho 29 anni, gioco a tennis da una vita, ancora non mi sono bene resa conto di quello che ho fatto…E’ qualcosa di grande e di speciale, ma te lo potrò dire meglio tra un po’ di anni…”

Il circuito femminile è molto duro e competitivo, quali sono stati i tuoi migliori e peggiori momenti? Com’è arrivare fin qui?

Ho sempre sognato questo risultato, ma realizzarlo materialmente è tutta un’altra cosa! E’ un’emozione che viene dal cuore, non riesco a trovare ancora le parole. Ho avuto momenti negativi e positivi, ma sicuramente quelli negativi mi hanno a crescere di più”

Cos’è è cambiato in questo ultimo periodo che ti ha permesso di fare il salto di qualità? Il gioco, il coach o cosa?

Penso tante piccole cose, il tennis, il coach, il fisico, questioni personali…un po’ tutto”

Tu sei anche grande protagonista in Fed Cup? Qual è il segreto della vostra squadra?

Penso che ci siano due aspetti: uno è che ci rispettiamo a vincenda. Io rispetto Flavia, lei rispetta me e tutte le altre. L’altro è che io e Flavia siamo due top player.  Se una è top 10 e l’altra numero 50 c’è troppa differenza. In questo modo una delle due può sempre vincere contro la top player dell’altra squadra, così abbiamo più chance di vittoria”

Ti sei un po’ preoccupata quando hai perso il servizio due volte di seguito nel secondo set, o sei sempre stata sicura di vincere?

Beh quando mi ha breakkato dal 3-1 al 3-2, mi sono un pò preoccupata, perchè ho giocato malissimo 3 punti di seguito. Ma fino ad allora lei non aveva mai vinto 3 punti consecutivi, io spingevo e correvo tantissimo.

Allora mi sono detta che non potevo lasciarle questa occasione di respirare e sono stata lì, ho giocato un punto per volta. Sono stata comunque sempre fiduciosa e concentrata sul mio gioco”

Come mai non vivi più a Londra?

Eh…mamma, papà…mi hanno detto di tornare a casa. Io ho detto no, loro sì…e hanno vinto loro!”

Prossimo match con Elena Dementieva? Chi vince?

Io, ovviamente!

A parte gli scherzi, sarà una partita molto interessante. Ci conosciamo bene e io la rispetto. E’ una grande atleta, è forte mentalmente e giovedì vincerà la migliore”

Sarà difficile per te rimanere concentrata anche nel prossimo match?

Per me è sempre difficile rimanere concentrata! Ora non so come sarò giovedì, lo saprò solo quando sarò sul campo”

Cosa hai provato quando è finita la partita?

Ho ripensato a tutti i momenti più importanti della mia carriera…ma è davvero difficile…è come dire cosa si prova quando ci si sposa…”

Hai giocato una partita praticamente perfetta. Dove e come nasce? Hai dormito stanotte?

Questa notte ho dormito da dio, sette ore e 50 minuti! Mi sono alzata rilassata e tranquilla; sto bene con me stessa è questa è la cosa più importante. Do sempre il massimo e quando esco dal campo e so che ho dato il massimo, sono felice a prescindere dal risultato”

Ancora sulla tua tattica così aggressiva. Ci avevi pensato prima o è una cosa maturata sul campo, punto dopo punto?

Se non la contrattacchi non puoi batterla. Ma non puoi sempre attaccarla, perchè gioca lungo e arriva sempre sulla palla; era giusto aggredirla per poter vincere.

Sapevo anche che sul suo rovescio dovevo variare e tenerla lontana con lo slice, ma la chiave è stata quando ho giocato carico col diritto”

Hai giocato una partita straordinaria, a quale altro match riesci a paragonarlo?

Tutte le partite sono molto diverse, ma per esempio mi ricordo di aver giocato alla grande a Roma 3 o 4 anni fa, quando ho battuto Serena Williams, anche se oggi il palcoscenico era più importante. Ma anche qui ho giocato molto bene con Li Na al terzo turno”

Si parla molto del fatto che questo è un momento storico per il tennis italiano, tu come lo percepisci?

Per la verità non sento molto il lato storico del risultato, ma l’importanza di quello che è adesso”

Questi risultati forse sono più importanti di tornei vinti come a Bad Gastein o altri.

Forse l’altro risultato più prestigioso è stato a Mosca, quando un po’ di anni fa (2007, ndr) hai battuto di seguito Mauresmo, Kuznetsova e proprio la Dementieva.

A lei avevi lasciato 3 game…magari giovedì ti ripeti…

Mi ricordo bene che fu un grandissimo momento. Avevo qualche problema extra-campo, ma quando giocavo ero molto concentrata. Ho giocato molto bene con Elena, non le avevo mai dato la possibilità di fare il suo gioco. Il mio tennis può darle fastidio, come può dare fastidio a tante. Ora non so come sono i precedenti, ma per esempio oggi con la Wozniacki, il ricordo di averla battuta mi ha aiutato e forse se le è ricordato anche lei”

In cosa sono diverse Dementieva e Wozniacki?

Hanno solo una cosa in comune, cioè che sono molto forti fisicamente e che riescono a vedere prima le giocate. Però Elena spinge molto di più col dritto, è molto più veloce e pesante. Elena è una macchina da guerra e fa quello dall’inizio alla fine”

Magari con qualche problema al servizio…

Oggi l’ho vista servire solo due game…andava a 190 all’ora…”

Alla fine hai baciato il campo…

Sì, era come dire “grazie, sono felice”. Non me l’ero immaginata così, ma me la sono mangiata volentieri la terra…(sorride, ndr)”

Fin dall’inzio hai dato l’idea di sapere esattamente cosa fare in campo e di sentire bene la palla e tutti i colpi. Hai avuto anche tu questa impressione?

Sì, è un po’ che sento bene la palla. Ma non basta quello, devo anche sentirmi bene con me stessa. In questi giorni mi alzo tranquilla e in campo ho sempre la sensazione di mettere la palla dove voglio io”

Una chiave di oggi è stato il tuo dritto stretto, ma con la Dementieva sarà più dura perchè lei sul dritto molto forte. Hai già in mente qualche alternativa?

Sì, ma non te la dico…(ride, ndr)”

Come ti sei trovata per la prima volta sullo “Chatrier”?

E’ una bellissima arena e ho avuto la fortuna e l’onore di vincere davanti a tutta questa gente. Ma ci ero entrara già stamattina e mi sono sentita subito a mio agio”

 

 


 

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