ROLAND GARROS. La Schiavone parte malissimo contro la Pironkova, rischia di deragliare ma si riprende a domina alla distanza. Basterà nei turni successivi?
Francesca Schiavone ha vinto 15 degli ultimi 16 match giocati a Parigi
TennisBest – 31 maggio 2012
Ci ha fatto spaventare, ma alla fine ce l’ha fatta. E’ questo, in sintesi, il pomeriggio di Francesca Schiavone. La milanese ha rischiato grosso contro Tsvetana Pironkova, 25enne bulgara che di solito gioca bene solo sull’erba (vanta una semifinale e un quarto nelle ultime due edizioni di Wimbledon), ma ha dominato alla distanza. Dopo il 2-6 6-3 6-1 che le ha consegnato il terzo turno contro Lepchenko o Jankovic, ci si può dividere in due scuole di pensiero. Gli ottimisti credono che le battaglie daranno ulteriore carica alla Leonessa, sempre più desiderosa di firmare altre imprese. Tuttavia questo match nasconde problematiche profonde. Come sarebbe finita se la Pironkova non avesse avuto problemi alla gamba destra, fasciata a livello del polpaccio e della coscia? E se non avesse avuto problemi al piede, tanto che a un cambio campo si è addirittura tolta la scarpa dal dolore? Insomma, contro un’altra avversaria questa Schiavone l’avrebbe sfangata? Domande che troveranno risposta al turno successivo e – soprattutto – nell’eventuale ottavo di finale contro Petra Kvitova, che nel primo match di giornata ha superato nettamente Urszula Radwanksa, sorella minore (e più scarsa) della numero 3 del mondo.
E’ stata una partita a due facce, che la Schiavone è riuscita a girare prima che l’allarme diventasse rosso. Nel primo set non riusciva a trovare il campo, il bandolo della matassa. Il gioco atipico della Pironkova l’ha disorientata fino al 6-2 finale. Gelo, spavento sulla parte italica delle tribune. Francesca ha ripreso a condurre in avvio di secondo set, subito dopo essersi concessa una sosta ai box. La bulgara, sempre più convinta di poter fare il colpaccio, ha tenuto duro fino al 2-2 ma un break al quinto gioco ha decisamente indirizzato il match. In avvio di terzo la Pironkova ha strappato il servizio alla Schiavone, facendo pensare a un’altra battaglia. Invece si è progressivamente spenta, psicologicamente e fisicamente, fino a perdere 6 giochi consecutivi. Il match si è giocato in condizioni non semplici, con un forte vento che spirava di qua e di là. Ma alla fine ciò che conta è il risultato, e la Schiavone l’ha portata a casa. Il sogno di azzeccare un’altra impresa a Parigi rimane intatto.
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