Con il circuito ATP fermo per la Coppa Davis, la settimana offre appena due ‘piccoli’ tornei International a Monterrey e Kuala Lumpur. Ma ci sono comunque vari motivi d’interesse, a partire dalla presenza di tre azzurre. Con l’aiuto del sito WTA, eccone una decina…I tornei WTA di Doha e Dubai, e la Gira Sudamericana dell’ATP hanno chiuso la prima fetta della stagione 2016, ma i circuiti mondiali non si fermano praticamente mai. Quello maschile si prende una settimana di riposo solo perché è giunta l’ora del primo turno di Coppa Davis, mentre quello femminile presenta due tornei di caratura minore, ma comunque con più di un motivo d’interesse. Con l’aiuto del sito WTA ne abbiamo scovati una decina, fra Monterrey e Acapulco.
1) Sara Errani a caccia di conferme…
Un avvio di stagione piuttosto opaco sembrava averle tolto un po’ di motivazioni, ma Sara Errani ha reagito alla grande, cancellando tutto col più importante titolo in carriera. Ora è il momento di dar seguito alla vittoria a Dubai, e il tabellone del piccolo International di Monterrey potrebbe darle una mano. Il sito della WTA la definisce ‘veterana’, e forse il meglio della sua carriera è ormai alle spalle, ma proprio in Qatar ha mostrato di sapersi ancora togliere grandissime soddisfazioni. In Messico è l’unica top-20 al via, e anche se ci sono varie avversarie da tenere d’occhio, la grande favorita è lei. Un buon risultato sarebbe molto prezioso, per presentarsi a Indian Wells e Miami nelle condizioni ideali.
2) … ma occhio alla Cibulkova
Fra le giocatrici da temere, una delle principali è Dominika Cibulkova, scivolata fuori dalle prime 50 a causa del problema alla caviglia che la scorsa primavera l’ha tenuta lontana dai campi, e anche per non aver difeso i punti dei quarti all’Australian Open 2015. Non compresa fra le teste di serie, la slovacca è la potenziale avversaria di ‘Sarita’ al secondo turno, e non è una buona notizia. Sia perché è avanti 5-3 nei precedenti, sia perché la scorsa settimana, nel torneo ‘gemello’ di Acapulco, ha mostrato di aver ritrovato un’ottima condizione, spingendosi in finale prima di lottare per tre set con Sloane Stephens. Un successo l’avrebbe almeno appagata, invece ha perso e ci riprova qualche giorno dopo. Occhio.
3) Johanna per dimostrare quanto Konta!
Dopo l’ebbrezza di emozioni australiane, con una splendida semifinale che l’ha portata nelle prime 30 del mondo, Johanna Konta è tornata in campo la scorsa settimana ad Acapulco, perdendo al secondo turno contro la Lucic-Baroni. Un torneo di assestamento ci sta, ma ora è chiamata a confermarsi, per mostrare a tutti che il risultato di Melbourne non è stato solamente un caso, e diventerà una costante. Il suo tennis glielo permette, e la superficie è quella giusta. Magari per prendersi il primo titolo in carriera?
4) Caroline, basta fare meglio del 2015
Il compito di Caroline Garcia a Monterrey? Provare a fare meglio del 2015. Dovesse farcela, metterebbe le mani sul secondo titolo in carriera, dopo quello colto due anni fa sulla terra di Bogotà. Lo scorso anno la francese perse in finale contro Timea Bacsinszky, stavolta può provare a fare meglio, forte delle sensazioni positive delle ultime settimane, dalla tripletta in Fed Cup contro l’Italia alla semifinale a Dubai, la prima in carriera a livello Premier. È la quinta testa di serie e ha un esordio morbido contro una qualificata, match perfetto per ingranare in vista di impegni complicati ma alla sua portata.
5) Un’occhiatina alla Schiavone
Conoscendo Francesca Schiavone, c’è da scommettere che il tornado di emozioni di Rio De Janeiro non sia ancora svanito, ed è per questo che la milanese andrà tenuta d’occhio anche in Messico. Non c’è da aspettarsi un nuovo successo, ma un bel torneo sì, o almeno un hot shot come quello del 2015…
6) È l’ora della Wozniacki?
La stagione di Caroline Wozniacki sembrava iniziata bene, con tre facili vittorie che l’hanno spinta in semifinale ad Auckland. Invece, da quel momento ha rimediato tre sconfitte consecutive, tornando a farsi vedere solamente a Doha, dove ha vinto due match prima di cedere alla Vesnina. Con la russa aveva vinto sei volte su sette, ma il suo bicchiere è comunque mezzo pieno. Per versarci altra acqua ha scelto il Messico, invece di andare a Kuala Lumpur a difendere il titolo del 2015. Parte come seconda testa di serie e può andare lontano, a patto che abbia smaltito il lungo viaggio di domenica. In meno di 24 ore si è fatta Monaco-Nizza, Nizza-Francoforte, Francoforte-Houston e Houston-Monterrey: cinque nazioni diverse, proprio come le vittorie che le servono per alzare al cielo il trofeo.
7) Medina Garrigues e Parra Santonja per il bis
Vista l’assenza di Sloane Stephens, campionessa in Messico la scorsa settimana, le uniche a poter provare la doppietta Acapulco-Monterrey riuscita lo scorso anno alla Bacsinszky sono le doppiste Anabel Medina Garrigues e Arantxa Parra Santonja. Il seeding le mette davanti a tutte, e non ci sono avversarie irresistibili. Sarebbe una buona notizia in vista delle Olimpiadi, dove l’assenza della coppia Mirza/Hinghis può aprire scenari interessanti. A patto che le Williams…
8) Roberta a caccia del settimo posto del ranking
Non si spiega altrimenti la richiesta di una wild card per il torneo di Kuala Lumpur, dove la tarantina parte come prima testa di serie. La splendida vittoria della Suarez Navarro a Doha ha riportato la spagnola davanti a lei, ma i punti di distacco da Maria Sharapova sono rimasti gli stessi, ovvero molto pochi. Basterebbe il secondo titolo dell’anno per incassarne a sufficienza, e salire fino alla settima posizione della classifica, a completare il trenino azzurro dei best ranking: Schiavone 4, Errani 5, Pennetta 6. Principali ostacoli? Eugenie Bouchard nei quarti di finale ed…
9) … Elina Svitolina, con la Henin all’angolo
Della ucraina si parla poco, ma i suoi risultati sono importanti già da un paio di stagioni. Lo scorso anno è stata numero 15, questo punta alla top ten, e non è un caso che dopo un periodo di prova a Dubai (nel corso dell’inverno) abbia deciso di aggiungere al suo team la saggia mano di Justine Henin. Due settimane fa ha battuto Garbine Muguruza ed è giunta in semifinale negli Emirati Arabi, mentre in Malesia, da seconda testa di serie, può provare ad andare anche più in là. Ha un tabellone d’oro.
10) Saisai Zheng per il best ranking
A Doha ha gettato al vento una bella occasione, vanificando le splendide vittorie contro Kerber e Bouchard con una sconfitta nei quarti di finale contro la Ostapenko, ma Saisai Zheng sta giocando il miglior tennis in carriera, e può comunque puntare al best ranking. Il bel risultato in Qatar l’ha portata su fino al numero 63, ad appena due posti dal primato fatto registrare il maggio scorso. Le basterà vincere qualche partita a Kuala Lumpur e il gioco è fatto. Lo status di ottava testa di serie le darà una mano, ma l’obiettivo devono essere a breve le prime 50. Ha mostrato di meritarle ampiamente.
Circa l'autore
Post correlati
Essere vulnerabili, e ammetterlo, è una grande risorsa
Vulnerabili lo siamo tutti, anche e soprattutto i tennisti, in un’epoca in cui la pressione per il risultato è...