Lo si era percepito piuttosto chiaramente, al Masters 1000 di Monte Carlo, che il successo di Paolo Lorenzi su Fabio Fognini era frutto soprattutto del lungo stop del ligure, al rientro proprio nel Principato dall’infortunio al costato rimediato in Sudamerica. Ci sono voluti sei mesi di tempo, ma Fabio ha messo le cose a posto vendicando quella sconfitta all’ATP 250 di Mosca, e andando a prendersi un prezioso quarto di finale. Su un Campo 1 non coperto dalla produzione internazionale, ma solo da una webcam utile giusto per le compagnie di betting, Fognini l’ha spuntata per 7-5 4-6 6-1 al termine di un duello piacevole, molto equilibrato nei primi due set. Si è visto un po’ di tutto, con Fabio bravo a far pesare una maggiore varietà tecnica, ma soprattutto a tenersi a galla in un delicatissimo avvio di terzo set, quando Lorenzi sembrava avergli preso le misure. Dopo aver perso il secondo nonostante la chance di allungare sul 3-2 in suo favore, un break nelle prime battute del set decisivo poteva costargli la sconfitta, invece Fabio è riuscito a cancellare due chance sull’1-1, poi ha allungato lui e Lorenzi ha perso definitivamente il contatto, finendo per vincere appena quattro degli ultimi 23 punti disputati. Il successo odierno permette all’azzurro di chiarire nuovamente chi dei due sia il vero numero uno azzurro, anche se la classifica continua a dare ragione a Lorenzi, e per quanto visto quest’anno, onestamente, non sbaglia affatto. Da gennaio in avanti Fabio e Paolo hanno vinto esattamente lo stesso numero di incontri nel Tour maggiore, ventiquattro, che per il toscano è di gran lunga il miglior risultato in carriera (era arrivato al massimo a 13, tre anni fa), mentre per Fognini è il peggiore dal 2012, altra stagione in cui fu obbligato a fermarsi per circa due mesi fra febbraio e aprile.
LA FINALE È ALLA PORTATA
Oltre alla motivazione personale di chiudere l’anno il più avanti possibile, e con Andreas Seppi fuori dai giochi (a meno di miracoli, onestamente mai stati così improbabili), il loro finale di stagione sarà reso doppiamente interessante del duello a distanza per il numero uno d’Italia, che al momento offre a Lorenzi la possibilità di amministrare un cospicuo vantaggio. Considerando i punti in scadenza da qui a fine anno, in realtà pochissimi per entrambi (10 Fognini, 22 Lorenzi), il primo è a quota 830, il secondo a 1073. E salvo sorprese i loro 2016 si chiuderanno esattamente allo stesso modo, con un ATP 500 – anche se Fognini va a Vienna, mentre Lorenzi a Basilea – e il Masters 1000 di Parigi-Bercy. Anche per questo, recuperare 243 punti in soli tre tornei pare una mission impossible pure per il Fognini delle prime due uscite indoor, migliore di tante versioni viste nel corso dell’anno. Se vorrà avere qualche chance, tuttavia, Fabio dovrà cercare di sfruttare il più possibile la Kremlin Cup, dove il tabellone sembra ben disposto a dargli una mano. Ai quarti di finale avrà il lusso di giocare da favorito, contro chiunque ci arrivi fra il padrone di casa Evgeny Donskoy e lo spagnolo Albert Ramos-Vinolas, seconda testa di serie ma già sconfitto a Shanghai e non troppo pericoloso sul veloce al coperto. Mentre in un’ipotetica semifinale, che vorrebbe dire 90 punti e l’addio (per ora) a un’uscita dai primi 50 altrimenti inevitabile, i più probabili da trovare sono Kohlschreiber e Kuznetsov. Due che Fognini deve rispettare, ma non può assolutamente temere.
ATP 250 MOSCA – Secondo turno
Fabio Fognini (ITA) b. Paolo Lorenzi (ITA) 7-5 4-6 6-1
Fognini vince il derby e punta al n.1 tricolore
La classifica continua a dare ragione a Paolo Lorenzi, ma Fabio chiarisce una volta di più di essere superiore: la spunta in tre set sul toscano e centra i quarti di finale all’ATP 250 di Mosca. Il tabellone può aiutarlo a cogliere un risultato di spessore, utile per non uscire dai primi 50 e recuperare terreno a Lorenzi nel ranking tricolore.