ROLAND GARROS – Buon esordio per Fabio Fognini: l'azzurro non lascia spazio ad Andreas Beck ed è aiutato dalla buona sorte: l'eliminazione di Wawrinka gli apre il tabellone…
Di Aessandro Mastroluca – 26 maggio 2014
Bei ricordi, corsi e ricorsi. Mentre tutt'intorno è (stato) solo pioggia e Francia, Fabio Fognini torna sul campo 7 dove quattro anni fa, nella prima domenica del torneo, batteva il cileno Massu prima di sfiancare Monfils in un tramonto teso che stava ormai diventando sera. Ritrova Andreas Beck, come l'anno scorso al primo turno, e gli lascia due game meno di dodici mesi fa. La quarta vittoria in quattro confronti diretti, tutti sulla terra rossa, non è mai davvero in discussione. “Sono soddisfatto – ha commentato Fognini dopo il 6-4 6-4 6-1 finale – il primo match in un torneo dello Slam è sempre complicato. Sono stato concentrato e solido per tutto l’incontro. Mi sono allenato molto negli ultimi dieci giorni, ma non giocavo un match dal Foro Italico, quindi era importante vincere e partire bene. Fisicamente mi sento a posto”. Un'unica ombra, passeggera come le nuvole che minacciavano una pioggia che durante il match non è arrivata, ha attraversato la partita del ligure che ha mancato quattro set point, di cui tre di fila, sul 5-2 40-0 e ha finito per subire il break. Fabio è sempre rimasto padrone del campo, ha contrastato le traiettorie mancine, piatte e tese, del tedesco e si è preso i meritati applausi del pubblico francese per un delizioso pallonetto in apertura di parziale. La risposta in rete di Beck è il sigillo al 6-4.
UN DRITTO LUNGOLINEA CHE FUNZIONA
Il tedesco ha un passato da top-40 lontano ormai quattro anni, è arrivato al numero 33 nel 2009 quando ha raggiunto i quarti a Montecarlo, battendo lungo il percorso Simon (la sua prima vittoria su un top-10) e la sua unica finale ATP, a Gstaad, dove ha ceduto a Bellucci. E, in questo strano incrocio di destini, sarà proprio il brasiliano il prossimo avversario di Fognini che l'ha sconfitto in entrambi i precedenti confronti. Anche nel secondo set, Fabio parte meglio, allunga 2-0, ma complice un nastro beffardo concede il controbreak a zero (2-2). La differenza di qualità però si vede, si percepisce nel dritto vincente che suggella il break decisivo al settimo game, si vede nell'ace che fa calare il sipario sul secondo parziale e, de facto, sulla partita. Il segno della resa è il doppio fallo del tedesco, sceso al numero 123 del ranking, che perde il servizio in avvio. Perde anche sempre più campo mentre Fognini dipinge dritti in lungolinea in successione: saranno 34 i vincenti dell'azzurro contro i 15 del tedesco. Ormai Beck è totalmente fuori dalla partita e il ligure si ritrova disturbato più dai piccioni che planano in tribuna che dal tedesco ormai rassegnato alla sconfitta, certificata dalla stecca di dritto sul match point, il suo 37mo gratuito a fronte dei 28 di Fabio.
RINCORSA A BERTOLUCCI
In un avvio molto poco “azzurro” sulla terra parigina, Fognini è l'unico italiano a sorridere insieme alla “sua” Flavia Pennetta: quando si dice la vie en rose. Anche con Bellucci sarà un déjà-vu per Fabio, che ha lasciato quattro game al brasiliano nei quarti a Monaco di Baviera, lungo la strada verso la terza semifinale stagionale e l'ottava finale in carriera, persa poi da quel Klizan che ha firmato la prima sorpresa di giornata, la prima eliminazione di un top-10, battendo Kei Nishikori. L'uscita del giapponese rilancia le ambizioni di Fognini di agganciare, e magari migliorare, quella posizione numero 12 che lo renderebbe il terzo italiano con la miglior classifica ATP di sempre, dietro Panatta e Barazzutti, insieme a Paolo Bertolucci. Tra Nishikori e Fognini, al netto dei punti del Roland Garros 2013 ci sono 525 punti. Ma tra i due ci sono Isner, che ieri ha avuto qualche problema più del previsto a passare al secondo turno, Dimitrov e Gasquet. Fognini ha sconfitto il mancino auriverde anche nel 2011 a Santiago, prima di farsi rimontare in semifinale da un Robredo scorretto cui Fabio non stringerà la mano a fine partita. “Siamo coetanei, io e Bellucci – ha spiegato l'azzurro – ci conosciamo bene. Anche lui è mancino come Beck, ma sarà una partita completamente differente. Beck tira molto forte e rischia tanto, Bellucci scambia molto di più, ma dovrà farlo per tre set. O per cinque… Sarà un match duro anche se lui negli ultimi tempi è sceso in classifica uscendo dai primi cento”.
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