La trasferta asiatica porta due nette sconfitte a Fabio Fognini. A Shanghai, Baghdatis si impone con un doppio 6-2. Il ligure ha grossomodo la stessa classifica da quattro anni. Il 2013 sarà l’anno della svolta?
Marcos Baghdatis ha giocato un match impeccabile contro Fognini
Di Riccardo Bisti – 9 ottobre 2012
La bella finale a San Pietroburgo aveva dato grande fiducia a Fabio Fognini. C’è ancora qualche torneo (oltre all’impegno in Serie A1 con il Park Genova), ma la campagna asiatica è stata decisamente negativa. Il ligure ha perso al primo turno sia a Pechino che a Shanghai, raccogliendo sette giochi in due partite contro Florian Mayer e Marcos Baghdatis. Al Masters 1000 di Shanghai (3.531.600$, cemento) ha incassato un doppio 6-2 dal signor Sprem (si è sposato un paio di mesi fa) in una partita mai in discussione. Baghdatis, finalista all’Australian Open 2006, ha preso il largo già nel primo game e ha chiuso rapidamente il primo set. Un po’ di lotta in avvio di secondo, ma il match si è deciso in un eterno e combattuto quinto game. Fognini le ha provate tutte, ha cancellato quattro palle break, ma non è riuscito a chiudere. Perso il servizio per la terza volta, si è disunito e il match è rapidamente scivolato via. Fognini è un buon ribattitore, ma in 73 minuti di partita non si è procurato neanche una palla break. Attualmente numero 45 ATP, è giunto al giro di boa della carriera. Il salto di qualità, almeno nel 2012, non è arrivato. Lasciando perdere gli ultimi tornei dell’anno (dove può comunque dire la sua: Vienna, Valencia e Bercy), è tempo di pensare a un 2013 da protagonista. Se andiamo a vedere gli “Year End Rankings” di Fognini, ci accorgiamo che da 4 anni è grossomodo allo stesso livello: numero 54 ATP nel 2009, 55 nel 2010, 48 nel 2011. Adesso è numero 45: salvo grandi risultati negli ultimi tornei, dovrebbe restare su questi livelli.
Fognini ha cambiato tante cose. E’ passato da Oscar Serrano e Josè Perlas, passando per Pablo Martin. E’ stato molto sfortunato, perché spesso il fisico non lo ha lasciato in pace. Troppi infortuni ne hanno limitato la crescita. Basti pensare che quest’anno ha perso quasi tre mesi per un problema al piede (un po' sofferente anche a Shanghai). Insomma, da una parte c’è il bicchiere mezzo vuoto (dal 2009 non compie significativi progressi in classifica), dall’altra c’è quello mezzo pieno (nonostante gli infortuni e tanti cambiamenti, è sempre lì). Qualcuno si è domandato se il vero livello di Fabio sia questo. Non lo sappiamo: di certo tanti pareri illustri, a partire da Ivan Ljubicic, sostengono da anni che l’azzurro ha potenzialità da primi 20. C’è da crederci, perché le ha mostrate in più di un’occasione. Ma poi non è riuscito a dare continuità. A 25 anni, c’è ancora tempo per azzeccare il definitivo salto di qualità. Josè Perlas è una sicurezza, le condizioni ci sono tutte…il click è dietro l’angolo, ma bisogna saperlo afferrare.
In attesa che il torneo entri nel vivo, le prime due giornate non hanno proposto partite indimenticabili. La più interessante, almeno per l’equilibrio, è stata il derby tra bombardieri Isner-Anderson. L’americano ha ancora qualche chance di qualificarsi al Masters: la motivazione in più gli ha permesso di vincere con il punteggio di 7-6 6-7 7-6 in quasi tre ore. Non c’è stato un solo break in tutta la partita. “Abbiamo servito molto bene – ha detto Isner – è stata una delle rare occasioni in cui ero in palla ma il mio avversario ha avuto percentuali migliori delle mie. Sono contento, perché avrei potuto tranquillamente perdere”. Ottime prestazioni anche per Radek Stepanek (vincitore in due set su Hewitt) e Fernando Verdasco, bravo a battere Juan Monaco nell’ultimo match di giornata. Un risultato che infligge una vigorosa spallata alle speranze di Masters dell’argentino. A proposito di Londra, con David Ferrer matematicamente qualificato, nutre sempre più speranze Milos Raonic. Il canadese è a meno di 500 punti dalla nona posizione di Janko Tipsarevic, che dovrebbe essere l’ultima utile per giocare a Londra. Reduce dalla finale a Tokyo, Raonic ha passato il primo turno battendo Marinko Matosevic. Mercoledì scenderanno in campo i big: dopo Seppi-Berdych, uno dopo l’altro giocheranno Djokovic (contro Dimitrov), Murray (contro Florian Mayer) e l’atteso Roger Federer, opposto a Yan Hsun Lu.
MASTERS 1000 SHANGHAI – IL TABELLONE
ORDINE DI GIOCO DI MERCOLEDI' 10 OTTOBRE
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