Brutta giornata per il numero azzurro, che a Roland Garros si arrende in tre set a Benoit Paire. Lento e visibilmente a corto di energie, parla più volte col medico ma non riesce a svoltare. Fatale, a quanto pare, il pesce ordinato in hotel alla vigilia.Un potenziale bel torneo in frantumi per un’intossicazione alimentare? Possibile. È quanto successo a Fabio Fognini, fermato al secondo turno del Roland Garros dal francese Benoit Paire, ma soprattutto da dei problemi di stomaco giunti nella serata di ieri. “Dopo aver cenato in camera, pesce e purè di patate, ho iniziato a sentirmi male", ha detto amareggiato in conferenza stampa. "Ho avuto la nausea e sono andato in bagno tante volte, non ho chiuso occhio. Non la voglio prendere come una scusa, ma ero senza forze”. C’è da credergli, visto l’andamento del 6-1 6-3 7-5 che ha lanciato il suo amico Paire al terzo turno, e a lui è costato una sconfitta difficile da accettare. Che c’era qualche problema lo si è capito già nel primo game, perso a zero in un amen, con i movimenti ridotti all’osso e senza partire su due palle corte non irresistibili. Secondo Adriano Panatta, presente a Parigi per Eurosport, Fabio avrebbe dovuto “giocare come Agassi, con i piedi sulla linea di fondo”, invece si è trovato due metri fuori dal campo, a riflettere sui suoi problemi e senza lucidità per correre sulle tantissime palle corte del rivale. “Gioca a caso” ha sentenziato a un certo punto, ma quella che contro molti avversari potrebbe sapere di offesa, è l’esatta sintesi del tennis di Paire, così imprevedibile da risultare casuale, e anche tremendamente difficile da fronteggiare per un giocatore a corto di energie. Dopo mezz’ora Fabio era già sotto 6-1 2-1, senza colpo ferire, tanto che l’unico sussulto è giunto dagli spalti, dove due spettatori sono quasi arrivati alle mani. Ha chiesto un consulto medico, il dottore gli ha consigliato una pillola, lui ha risposto “quella l’ho già presa” e ha provato a proseguire sperando di rialzare la testa, ma la situazione non è cambiata.
L'AIUTO DI PAIRE NON BASTA
“Ho pensato di ritirarmi, ma con Paire non sia sa mai”. In effetti, nel terzo set il francese ha provato a dargli una mano, proprio nel momento in cui Fabio stava perdendo la bussola. Ha rivolto qualche parola poco simpatica a uno spettatore, e si è spazientito con un giudice di linea che gli ha chiamato un paio di falli di piede, ma a essere uscito momentaneamente dalla partita è stato il francese. Con il terzo turno a un passo, ha iniziato a sbagliare molto, permettendo all’azzurro di diventare competitivo. Fabio ci ha provato con ciò che aveva, muovendosi un po’ meglio e riuscendo a salire 5-3 dopo aver annullato sette palle-break in tre diversi game di servizio. Ma anche dopo aver finalmente trovato il vantaggio ha continuato a scuotere la testa, segno che non bastava un break per cancellare le difficoltà. “Ho avuto l’opportunità per capovolgere la situazione – ha ammesso – ma sinceramente non credevo di poter durare ancora molto”. I problemi, infatti, sono tornati poco dopo, quando al servizio sul 5-4 ha consegnato la parità sparando fuori un paio di diritti, e poi non è riuscito a contenere l’ultimo assalto di Paire, di nuovo preciso nelle fasi finali. “Non volevo uscire così da un torneo come questo, il tabellone poteva darmi una mano a far bene. Sono molto dispiaciuto per come è andata, contro di lui mi aspettavo una grande prestazione. Ho fatto tutto quello che potevo, ma non avevo le forze, facevo fatica a muovermi”. In una situazione così, è veramente difficile imputargli delle colpe. Rimane una sconfitta da dimenticare in quello che per lui è forse il torneo più importante dell'anno, ma una volta tanto si può anche parlare di sfortuna.
ROLAND GARROS – Secondo turno
Benoit Paire (FRA) b. Fabio Fognini (ITA) 6-1 6-3 7-5
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