Il taggiasco intervistato dal Corriere della Sera: “Non si scherza con la salute delle persone. La mia paura più grande è trasmettere il virus alla mia famiglia”
Fabio Fognini è da sempre abbastanza schietto e non ha paura di esprimere la propria opinione. Così come per Sinner (“Se ne parla tanto ma ha vinto tre partite in croce, sarà in top-10 ma se ne parlerà poi”), il taggiasco non risparmia critiche al mondo del calcio che scalpita per riaprire i battenti e completare il campionato di Serie A. “Per me sono matti – ha dichiarato in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera – Sono morte migliaia di persone e pensano al pallone… Scherzano con la salute delle persone, inseguono solo il business. Che senso ha riaprire senza spettatori? Che senso ha San Siro vuoto”.
Fognini ha infatti preso coscienza sin da subito della pericolosità del virus: “Dopo la Davis sono rientrato a Barcellona, leggevo le notizie ma la situazione era ancora tranquilla. Una notte ho avuto un’intuizione. Ho svegliato Flavia e le ho detto: basta, da domani non mandiamo più a scuola Federico”. Tutta la famiglia si è poi spostata in Liguria, dove il tennis è presente sotto forma di partite tra Flavia e Fabio con uno stendino come rete: “Faccio fatica a immaginare una ripresa. Già all’Olimpiade di Tokyo quest’anno non sarei andato. La mia più grande paura non è prendere il virus ma trasmetterlo. Non sono più solo. Sono papà e marito”. Nel frattempo il numero 11 al mondo continua nel suo pressing per riportare la Pennetta sul circuito: “Schiavone e Barazzutti la allenano, io le faccio da manager. Ho già pronto il programma dei tornei – ha affermato Fognini, aprendo ad altri scenari a carriera da giocatore finita – Ad allenare non ci penso proprio e una scuola non mi interessa. Mi vedo più titolare di una scuola di scouting, come Totti nel calcio. Un’idea che mi intriga”.