Il diario dell’ultimo giorno a Umago per Fabio Fognini e il suo team …

da UmagoMatteo Grigatti

All’interno di una players lounge pressoché deserta, sta calando il sipario sull’edizione numero 24 del torneo di Umag. Fabio non è riuscito nell’impresa di battere Tommy Robredo e mettere in fila tre tornei consecutivi. Oggi non ne aveva veramente più. Una timida reazione solamente ad inizio secondo set ed uno scossone datogli anche da uno spettatore che ad un certo punto esclama: “Svegliati che ho fatto 800 km per venire a vederti”.

Fabio sbigottito gli porge la racchetta, invitandolo a scendere in campo. Si innervosice, ma riesce a piazzare un nuovo break. Urla di tutto nei confronti del “tifoso” che lo aveva punzecchiato. Prende un warning. E’ l’ultimo sussulto. Fabio cederà subito, nuovamente, il proprio turno di battuta, terrà quello successivo ma abdicherà nell’ottavo gioco. Sfinito ma mai domo, lotterà fino all’ultimo, prima di alzare bandiera bianca interrompendo una serie di 13 vittorie consecutive.

Recriminazioni poche, nel suo angolo. Come acutamente osservato anche da Corrado Erba, probabilmente il match di oggi lo ha anche perso con la follia di ieri. Avesse chiuso prima, oggi ne avrebbe avuto sicuramente di più, ma questa è un’altra storia, e non lo sapremo mai.

Al rientro negli spogliatoi Fabio è stato accolto comunque da un grande applauso da parte di tutto il suo numeroso team accorso qui ad Umag.

Un finale che ci lascia tutti con l’amaro in bocca. Un successo avrebbe messo la ciliegina sulla torta a quest’altra settimana formidabile. Fabio non ha mancato di ringraziare tutti per il supporto che gli abbiamo dato, oltre agli sponsor ed al servizio offerto come di consueto dal torneo.

Una giornata, quella della finale, che ha seguito le orme di tutte le altre. Fabio, come saprete, è molto scaramantico e ama ripetere le stesse routine. Ricordo come anni fa, esattamente nel 2008, andavamo tutti i giorni prima del match con la bicicletta a costeggiare il mare di Umag e ci facevamo il bagno sempre nello stesso punto, lasciando sempre la bici nello stesso luogo.

L’azzurro si è svegliato intorno alle 9:30. Alle 10:00 eravamo tutti allo stesso tavolo per la colazione. Io e Fulvio decidiamo poi di andare a respirare l’aria della finale, andando al club. Fabio ci avverte che arriverà alle 12:30 per scaldarsi.

La players lounge, di domenica mattina, è in letargo. C’e’ il solito immancabile Eddy, tuttavia, ad intrattenere. Fulvio fa la sua solita e consueta marcia verso i pc per controllare le ultime news. Io faccio lo stesso dal mio iPad attendendo l’arrivo dei due finalisti. Il primo ad arrivare è Robredo, intorno alle 11:00. Lo spagnolo intona una bonaria discussione con Eddy, reo di averlo tifato contro nel match con Seppi. Robredo indirizza Eddy verso di noi, dicendo di andare con il team Fognini. Fulvio, scherzosamente ribatte: “Ve lo lasciamo volentieri“.

Intanto fa il suo arrivo anche Fabio con Alberto Giraudo. Solito riscaldamento con la cyclette (foto) e via in campo per un quaranta minuti di allenamento.

Doccia, pranzo, solito posto, solito menu, anche se oggi Fabio ha meno fame. Fulvio lo rimprovera di mangiare di più per prendere più energie, ma con questo caldo obiettivamente riesce difficile anche mangiare.

Torniamo in Hotel verso le 15:00. Tempo di riposare, disquisire sulla finale che sarà, ed è già ora di tornare al club verso le 19:00. Fabio si fa portare del riso in bianco, Robredo al suo fianco prepara le racchette.

Alle ore 20:00 l’entrata in campo, emozionante, da brividi. Rimarrà quello, purtroppo, l’unico momento di grande appeal durante tutto il match. Come già raccontato, Fabio aveva poco da dare.

Tornato negli spogliatoi per la doccia, si decide di andare a mangiare fuori al ristorante. Io resto al club. Il tempo di una foto con il trofeo in compagnia del grande Corrado Erba, che si va a mangiare qualcosa con Eddy. Faccio, poi, il mio ritorno in players lounge, da dove vi sto scrivendo.

E’ il momento dei saluti. Si va a dormire, domani la sveglia suonerà alle 7:00. E’ stata, come sempre qui ad Umag, una settimana bellissima, dalle forti emozioni. E’ mancata la ciliegina sulla torta, ma è stata comunque una settimana importante sia per Fabio che per me, una settimana da ricordare anche sotto il profilo professionale, che mi ha fatto entrare in contatto con molte persone dell’ambiente ed aumentare il mio bagaglio di esperienze.

Un saluto a tutti i fedeli lettori. Dal canto mio spero di avervi fatto in qualche modo vivere le emozioni che questo torneo sa suscitare. Ci ritroveremo presto.

 


 

 

da SpazioTennis