Da Wimbledon, Alessandro Terziani
Quinta giornata a Wimbledon ancora all’insegna della pioggia. In programma l’incontro di secondo turno tra Fabio Fognini, n.35, e Feliciano Lopez, n.21. Un incontro molto difficile per l’azzurro contro uno specialista dei prati, uno degli ultimi praticanti del serve and volley. Un solo precedente tra i due favorevole al 35enne spagnolo che superò Fognini in tre set agli ottavi degli ultimi Us Open, dopo che il ligure aveva clamorosamente eliminato Nadal.
Fognini e Lopez si affacciano sul court 16 solo dopo un’ora rispetto all’orario programmato. Trascorrono solo 5 minuti, il canonico tempo per i palleggi, e la pioggia impone un nuovo stop.
Dopo un’attesa di altre due ore e mezza finalmente il sole torna ad affacciarsi su Wimbledon e la partita può iniziare. Fognini ha un avvio di match straordinario. Con le sue accelerazioni sorprende Lopez rubandogli il tempo e costringendolo sulla difensiva. L’azzurro serve anche molto bene e conserva sempre l’iniziativa. In breve tempo Fognini effettua un doppio break e si porta sul 5-1 e servizio. Lopez recupera un break ma deve cedere il primo set in soli 24 minuti a un Fognini veramente eccezionale.
Nel secondo set prosegue lo show tennistico di Fognini che sfoggia tutto il suo vasto repertorio di colpi. Sul 2-2 l’azzurro guadagna il break. Sul 5-4 il ligure serve per il set. La prima non ne vuole sapere di entrare e, complice anche un doppio fallo, Lopez effettua il contro break. E’ il primo momento critico della partita per Fognini. Tradito ancora dal servizio, concede due set point allo spagnolo. L’azzurro è però bravo a restare concentrato e riesce ad arrivare al tie-break. Fognini sale sul 4-2, poi cede tre punti di fila ma sul 4-5 infila a sua volta tre punti per andare in vantaggio di due set.
Lopez nel frattempo è salito di livello e il match si è fatto più equilibrato. Sull’1-1 del terzo set lo spagnolo strappa il servizio a Fognini che, per la prima volta nel match, inizia a dare segni di nervosismo. Al cambio di campo si lamenta con l’arbitro Carlos Bernardes, che ha sposato un’italiana e capisce bene la nostra lingua, dell’avversario che si lagna continuamente ad alta voce. Poi fa allontanare il collega Scanagatta che stava seguendo in piedi la partita appena dentro il campo dietro al seggiolone dell’arbitro. Tutto questo gli costa un warning. Sul 4-2 per Lopez un violento scroscio interrompe nuovamente il match.
Si riprende a giocare dopo un’attesa di quasi altre due ore. Inizia un match completamente diverso. La sosta ha rigenerato Lopez che riesce a mantenere il break di vantaggio e ad accorciare lo svantaggio dei set. Lo spagnolo, dopo aver vinto il set, mostra il pugno verso l’angolo di Fognini provocando una reazione verbale di coach Perlas seduto a fianco di Flavia Pennetta. In campo e fuori c’è molta tensione.
Fognini è calato molto al servizio, ha perso campo e Lopez comanda il gioco con improvvise discese a rete con il profondo back di rovescio. Sul 2-1 del quarto set l’azzurro commette tre doppi falli e perde malamente il servizio. Un break che gli costa il set.
L’azzurro, calato anche fisicamente, è ormai la brutta copia del giocatore ammirato nei primi due set. Lopez gioca in scioltezza. Due brutti errori di diritto di Fognini gli regalano il break sul 2-1 del quinto set. Lo spagnolo, dopo un altro break, va a servire per il match sul 5-2 ma l’azzurro trova la forza di realizzare il primo break dopo la ripresa. Impresa vana perché Lopez chiude comunque al gioco successivo al terzo match point dopo 3 ore e 8 minuti.
I due giocatori si stringono la mano ma subito dopo iniziano un’accesa discussione fomentata ulteriormente da Lopez che rivolge parole pesanti a Perlas che, a sua volta, non le manda certo a dire allo spagnolo. Un siparietto finale veramente antipatico che in conferenza stampa Fognini non ha voluto commentare.
Lopez b. Fognini 3-6 6-7(5) 6-3 6-3 6-3
