Il campo intitolato a Brad Drewett, l’ex CEO dell’ATP scomparso nel 2013 a causa della SLA, non ha portato fortuna a Fabio Fognini. Dopo la bella vittoria conquistata all’esordio contro Viktor Troicki, il tennista ligure si è arreso al secondo turno dell’ATP 500 di Pechino, battuto per l’undicesima volta in carriera – in altrettante sfide – da David Ferrer, passato con il punteggio di 6-3 6-4. A causa del programma fittissimo dovuto alla pioggia di ieri, l’incontro è finito sul quarto campo in ordine d’importanza, quindi senza la produzione tv (che copre i primi tre). Per questo, l’unico commento che si può fare sull’andamento dell’incontro riguarda il punteggio: dal 3-3 del primo set Ferrer ha infilato un parziale di cinque giochi consecutivi, conquistando i due break che gli sono valsi il successo. Nei suoi turni di battuta, invece, nessuna palla-break concessa.
Il precedente recente di New York, con Fabio avanti 2 set a 1 e poi battuto 6-4 al terzo, aveva lasciato qualche speranza di vederlo presto sfatare il tabù, invece “Ferru” resta a tutti gli effetti una bestia nera. Per lui e per il tennis italiano in generale, basti pensare che dal torneo di Palermo del 2005, quando “Ferru” perse a sorpresa contro Francesco Aldi, lo spagnolo ha vinto 39 incontri consecutivi contro gli azzurri, tornando a perderne uno solamente dopo quasi 11 anni, lo scorso giugno sull’erba di Halle contro Andreas Seppi. Al di là di un’eliminazione che ci può stare, per Fognini la cattiva notizia sono i tanti punti in uscita, visto che lo scorso anno raggiunse una bella semifinale. Ne perderà 135, che il prossimo lunedì (a patto che Mannarino non arrivi in semifinale a Pechino) gli costeranno 7 posizioni. Sarà numero 50: non era così indietro dal settembre del 2012.
ATP 500 PECHINO – Secondo turno
David Ferrer (ESP) b. Fabio Fognini (ITA) 6-3 6-4
Fognini stop, Ferrer resta un ostacolo insormontabile
Termina al secondo turno il cammino dell’azzurro nell’ATP 500 di Pechino. In un campo non coperto dalle telecamere, Ferrer cancella il precedente difficile di New York e torna a dominare, cogliendo l’undicesima vittoria in altrettanti precedenti. Fabio scende al n.50 ATP: non era così indietro da oltre 4 anni.