Nella fantastica cornice dello Stadio Pietrangeli, Fabio Fognini finalmente riesce a sconfiggere il bulgaro Grigor Dimitrov con lo score di 7-6 4-6 6-0 dopo averci perso sia a Monte-Carlo che a Madrid … da Roma, ROBERTA LAMAGNI

dalla nostra inviata a Roma, Roberta Lamagni – foto Getty Images

 

“Sarebbe stato bello essere una statua, oggi!” Una delle 18 che custodiscono lo stadio Pietrangeli e che nel tardo pomeriggio di questo mercoledì ribollente hanno assistito alla vendetta lenta e saporita di Fognini su Dimitrov.

In poche settimane il n.11 del mondo aveva stoppato Fabio (31) già due volte: a Monte-Carlo prima, con un netto 6-3 6-4, e a Madrid poi, con un più combattuto 7-5 al terzo.

 

L’incontro di secondo turno degli Internazionali di Roma era sicuramente tra i più attesi di giornata, tanto che la scelta di programmarlo sul palcoscenico più democratico, quello in cui non serve esibire un biglietto numerato per accedervi, era stata criticata da molti.

 

Alla fine però ha avuto ragione il Fogna. Sapeva che, in caso di lotta, la folla l’avrebbe trascinato. E così è stato. Il campo degli italiani, quello su cui i nostri negli anni hanno compiuto le imprese più belle – a cominciare dalla vittoria di Andreas Seppi su Stan Wawrinka – ha ancora una volta acceso i riflettori, esaltato il padrone di casa e premiato la “tigna” e costanza di un giocatore troppo spesso diabolicamente altalenante.

 

Fognini oggi si è dimostrato concreto, aggrappato a ogni passaggio del match, attento a soppesare ogni 15 e considerarli con la giusta rilevanza. Come i 3 set point diligentemente salvati nel tie-break del primo, senza cercare colpi ad effetto ma procurando l’errore avversario, dopo averne sprecati due di suo swing.

O come il break prontamente recuperato sul 2-3 del secondo parziale, con un rovescio a polso bloccato da capogiro. Chiaro il messaggio: “Questa volta non ti lascio scappare!”.

L’intemperanza sul 4-4 – la solita racchetta rotta – dimenticata in un amen, così come il volatizzarsi di 3 palle del controbreak che lo avrebbero riportato in carreggiata, sul 5 pari.

 

7-6 4-6 invece, e si riparte. Con il pubblico in quinta fila ai margini del catino e accalcato sull’ultimo “giro” del campo centrale. L’equilibrio si rompe fin troppo presto e la svolta arriva al quarto game: con una volée (per noi) da infarto, Fabio sbianca l’incrocio delle righe e si porta sul 2-0. Il bulgaro si scompone, calcia via una palla, protesta con se stesso e, questa volta, è lui a uscire dal campo. Un Fognini incalzato dal pubblico, spietato, sottrae a Dimitrov anche le briciole. Con un 6-0 fulminante chiude il match in 2 ore e 17 minuti e accede agli ottavi, dove domani “incoccerà” Berdych.

 

Per come ho perso il secondo set mi sono girate le scatole ma nel terzo sono riuscito a comandare io il gioco – ha commentato lucido in conferenza stampa – E’ da un po’ di tempo che mi sento di nuovo bene in campo. Da Monte-Carlo ho avuto segnali personali di buon feeling e la vittoria qui a Roma per me vale doppio. Finalmente il pubblico italiano mi ha visto, ha visto un Fognini diverso e io ho sentito loro”.

Sul prossimo match: “Ora mi aspetto una partita in salita, con un avversario che tira davvero forte. Naturalmente ho fatto domanda di giocare di nuovo sul Pietrangeli, spero di essere accontentato”. Chi passerà di qui domani è avvisato: qualunque sia l’ordine di gioco, conquistate un fazzoletto di marmo e godetevi lo spettacolo.

 

GUARDA LA NOSTRA GALLERY