Il plotone d'esecuzione era già pronto a fare fuoco su Fabio Fognini. Stavolta, le critiche sarebbero state sacrosante. Al primo turno del Masters 1000 di Indian Wells, Fabio è stato pessimo per almeno 45 minuti contro il russo Konstantin Kravchuk, un tipo simpatico – e tifoso del Milan – che ha realizzato il sogno di entrare tra i top-100 ATP a 30 anni suonati. Sotto 6-0 4-1 (e poi 5-2), Fabio (interista) ha rimesso in piedi una partita complicatissima. Non è stata un'impresa, poiché Kravchuk è nettamente più debole di lui e avrebbe dovuto chiudere in due set. Invece si è complicato la vita tra doppi falli, errori gratuiti e un atteggiamento non sempre positivo. Però il ligure è un pozzo senza fondo di energie e ha rifiutato la sconfitta appena in tempo, al limite del gong. Cinque game consecutivi e un terzo set vissuto pericolosamente (ma con qualche sprazzo del vero Fognini) hanno infiocchettato il punteggio finale di 0-6 7-5 6-4. Adesso avrà un secondo turno complicato contro Jo Wilfried Tsonga (0-4 nei precedenti) in un derby tra due futuri (imminenti!) papà. Accompagnato da coach Franco Davin, l'azzurro non ha dato segni di vita tennistica fino all'orlo del baratro. Una racchetta spaccata sul 5-5 gli sarebbe costata un penalty point. Sul 30-15 per Kravchuk, Fabio ha azzeccato un passante con il telaio danneggiato e poi ha cambiato attrezzo senza subire sanzioni.
FOGNINI IMPECCABILE: ADESSO WAWRINKA
Portava a casa il secondo, ma anche il terzo era una battaglia. Avanti subito di un break (1-0 e servizio) si faceva riprendere e poi si decideva tutto tra l'ottavo e il nono gioco. Il russo aveva tre palle break per andare a servire sul 5-3: Fognini le annullava, in un'altalena di emozioni, e poi trovava il break decisivo sul 4-4. Brivido nell'ultimo game: sotto 15-30, Fognini sul 30-30 si vedeva chiamare out un colpo: Hawk Eye gli dava ragione, ma il giudice di sedia Ali Nili ordinava la ripetizione del punto, mentre Fabio voleva il 40-30 (pensava che Kravchuk non fosse stato disturbato dalla chiamata). Fognini era bravo a prendersi ugualmente il punto con uno smash e portava a casa una vittoria buona per la classifica (l'anno scorso aveva saltato Indian Wells) e per il morale. “Fisicamente sto abbastanza bene, anche se ho ancora qualche problema alla spalla – ha detto Fognini ai cronisti italiani in loco – servo male, competo un po' peggio rispetto al solito ma bisogna portare pazienza. La sfida contro Tsonga, il giocatore più in forma del momento dopo Murray, mi servirà a capire il mio attuale livello di gioco”. In apertura di giornata, l'Italia aveva raccolto un buon successo con l'eterno Paolo Lorenzi. Il nostro Number One ha portato a casa un successo convincente contro Robin Haase. Buona vittoria, perché l'olandese era reduce dalla semifinale di Dubai. Un po' nervoso, Robin ha sciupato troppo. Subito avanti 4-0, Lorenzi ha chiuso al decimo gioco. Sempre avanti anche nel secondo: un break al terzo game e un altro al settimo gli hanno garantito un certo margine su Haase, il cui ritorno non è mai stato incisivo. Al secondo turno, sfida affascinante contro Stan Wawrinka.
MASTERS 1000 INDIAN WELLS – Primo Turno
Paolo Lorenzi (ITA) b. Robin Haase (NED) 6-4 6-3
Fabio Fognini (ITA) b. Konstantin Kravchuk (RUS) 0-6 7-5 6-4