Terminano con l’eliminazione al primo turno del Masters 1000 di Parigi Bercy le stagioni di Fabio Fognini e Andreas Seppi. Per entrambi, malgrado qualche attenuante, un’annata al di sotto delle aspettative. La speranza è che il 2017 possa ritrovarli protagonisti: le possibilità ci sono, ma gli anni passano e il meglio sembra ormai alle spalle.

Cominciamo con un verdetto: per la prima volta in carriera Paolo Lorenzi chiuderà l’anno da numero uno d’Italia. Un risultato sacrosanto, meritatissimo, al termine di una stagione che l’ha visto ottenere risultati migliori rispetto ai connazionali. Tuttavia, con tutto il rispetto per un giocatore ammirevole, non è la miglior notizia per il tennis italiano, in primis per Fabio Fognini e Andreas Seppi. Il 2016 dei due azzurri si è chiuso a un paio d’ore di distanza, con due sconfitte al primo turno del Masters 1000 di Parigi Bercy. Era l’ultima chance per aggiungere qualcosa di buono alle due stagioni peggiori dei nostri da tanti anni a questa parte, invece sono arrivati altri due k.o. che si potevano evitare. In ordine cronologico, il primo a dire addio al suo 2016 è stato Fognini, sconfitto per 6-3 6-1 da Pablo Carreno Busta nel match che ha inaugurato il programma del Campo Centrale. Allo spagnolo sono bastati appena 52 minuti per conquistare il secondo round contro un Fognini giù di corda, lontano parente della sua miglior versione ammirata giusto un paio di settimane fa a Mosca. La finale raggiunta in Russia poteva dare una svolta positiva alla sua ultima parte di stagione, invece è servita solo a permettergli (probabilmente) di chiudere l’anno fra i primi 50 del mondo, e la sconfitta – inattesa – proprio con Carreno Busta ha lasciato il segno, portando in eredità altri due k.o. senza colpo ferire. Prima a Vienna, con un doppio 6-2 da quell’Albert Ramos-Vinolas sempre sconfitto agevolmente nei nove precedenti, e quindi in Francia, con un match iniziato con un parziale di 12 punti a 0 e chiuso con 33 errori gratuiti, senza nemmeno quegli scatti di rabbia che al pubblico non piacciono, ma spesso hanno aiutato l’azzurro a scuotersi. Invece, in tutto il match ha visto giusto un paio di palle-break che potevano riaprire il primo set, ma le ha mancate (non trovando la risposta) e poi si è lasciato scivolare addosso la maggiore tenacia dello spagnolo, molto più determinato a chiudere in bellezza la miglior stagione della sua carriera.

NEL 2017 SARANNO ENTRAMBI OVER 30
Niente acuto finale nemmeno per Andreas Seppi, che aveva alimentato qualche speranza superando in scioltezza le qualificazioni, e ricevendo come premio un sorteggio non impossibile contro Joao Souza. Invece, proprio come nelle due recenti sconfitte raccolte ad Anversa e Vienna, all’azzurro è mancato un po’ di mordente, il portoghese è stato molto più regolare e tanto gli è bastato per chiudere con un doppio 6-4, dopo un primo set risolto subito, grazie al break in apertura, e un secondo più combattuto. Seppi ha avuto una manciata di chance per andare avanti, ma le ha mancate tutte e il settimo game gli è risultato fatale. Ha provato a dargli una mano pure la sorte, quando un nastro vincente ha cancellato un match-point al rivale, e poi una buona risposta ha portato l’azzurro alla palla del 5-5. Ma Souza l’ha cancellata da campione, inventandosi uno splendido passante incrociato di diritto in corsa, e due punti più in là ha calato il sipario sull’annata dell’azzurro. Il quarto di finale colto ad Anversa ha permesso a Seppi di conservare il posto fra i top-100 e garantirsi il main draw dell’Australian Open, ma resta una magra consolazione, al termine di una stagione che l’ha visto raggiungere solamente una semifinale a Nottingham. Va detto che c’è stato di mezzo lo stop primaverile per la consueta infiltrazione all’anca, ma i numeri del suo 2016 sono decisamente preoccupanti. In venticinque tornei (più la Coppa Davis) Andreas ha battuto solamente un top-40: David Ferrer a Halle. Una miseria per un giocatore che aveva abituato a ben altri risultati. Col viaggio di nozze da aggiungere agli impegni dell’off-season, “Andy” ha deciso di saltare a malincuore il Challenger di casa a Ortisei, e pure quello successivo di Brescia, così da avere il tempo necessario per preparare a dovere la prossima stagione. Scelta saggia, visto che il tempo a disposizione è sempre meno. A febbraio festeggerà 33 anni, mentre Fognini ne farà 30 a maggio. E il meglio, onestamente, sembra alle spalle per entrambi.

MASTERS 1000 PARIGI BERCY – Primo turno
Pablo Carreno Busta (ESP) b. Fabio Fognini (ITA) 6-3 6-1
Joao Sousa (POR) b. Andreas Seppi (ITA) 6-4 6-4