Il quinto duello stagionale fra i due finisce al maiorchino, che passa 7-5 6-3 e si prende la finale all’ATP 500 di Pechino. Fabio sempre costretto a rincorrere e poco concreto nei momenti decisivi, ma onore a ‘Rafa’: ha giocato uno dei migliori match dell’anno.Mai scherzare con l’orgoglio di un campione. Quello di Rafael Nadal era lacerato dopo la sconfitta allo Us Open, la prima in uno Slam con due set di vantaggio, come se la sua capacità di prevalere nella lotta si fosse polverizzata da un giorno all’altro. Pareva l’ora del de profundis, e non è detto che non sia rimasta, ma intanto eccola lì, nel torneo successivo, la reazione di uno dei grandissimi della storia della racchetta. Gioca male al primo turno, maluccio al secondo e così così al terzo, ma quando dall’altra parte della rete scorge Fabio Fognini, la causa della cocente delusione newyorkese e di altre due nel corso dell’anno, arriva la resurrezione, come se avesse messo nel serbatoio della benzina extra da usare per la vendetta. Risultato? Miglior match del torneo, uno dei migliori della stagione, e finale all’ATP 500 di Pechino in tasca, dopo un 7-5 6-3 forse più combattuto di quanto dica il punteggio, ma quasi sempre a senso unico. È stato indietro solo nel primo game, poi è iniziata la battaglia e l’ultimo a sorridere è stato di nuovo lui, contro un Fognini brillante solo a tratti. È mancata la scintilla che gli permettesse di accendersi da un momento all’altro, come successo a Rio De Janeiro o allo Us Open. Stavolta è stato sempre costretto a inseguire, ha trovato qualche soluzione delle sue, ma nei momenti decisivi è un po’ mancato. E contro Nadal, anche se non è più quel Nadal, certe cose si pagano ancora a caro prezzo. Ne è uscito un match simile alla finale di Amburgo: sempre vicini ma mai abbastanza perché l’incontro cambiasse padrone. Fabio si è preso i soliti rischi, ha usato la stessa strategia che gli aveva dato tre vittorie, ma ha raccolto meno delle altre volte. Forse avrebbe meritato qualcosina in più qua e là, ma la causa del KO non è da cercare solo in un diritto un po’ troppo ballerino, causa principale dei 32 errori gratuiti.
UN ‘RAFA’ PIÙ OFFENSIVO?
Stavolta ci sono anche tanti meriti di ‘Rafa’, che nel primo set ha vanificato un vantaggio di 3-1 ma poi è salito di livello. Si è avvicinato al campo, ha trovato più profondità, più voglia di far male. Come se si fosse seduto a un tavolo con zio Toni, a guardare e riguardare il match dello Us Open per capire dove migliorare. Non sapremo mai se è successo veramente, fatto sta che il maiorchino ha ritrovato un tennis interessante, una prima di servizio da 70% di punti e qualche fiammata col suo amato drittone. Solo a fasi alterne, ma si è visto qualcosa più del solito. E la chiave per provare a regalarsi un finale di carriera degno del suo nome potrebbe essere proprio una maggiore ricerca del vincente. Non è mai stato il suo stile di gioco, ma quando ne ha avuto bisogno lo ha saputo fare benissimo. Dal 5-5 ha vinto tre game di fila, complice qualche scelta tattica non impeccabile di Fognini, chiudendo il primo set e aprendone un secondo di alto livello. Ha sempre tenuto l’azzurro a distanza, approfittando di un paio di errori di troppo per volare 5-2, e poi ha stretto i denti nel finale. Fabio gli ha annullato due match-point nell’ottavo game e poi si è preso nel nono la prima palla-break del set, ma ‘Rafa’ gli ha fatto capire che oggi non c’era più spazio per lui. E l’ha fatto alla Nadal, annullando la chance come ai tempi d’oro: buona prima e dritto incrociato sulla riga del servizio. Poi ha fallito un terzo match-point, offrendosi al passante di Fabio dopo una volèe troppo morbida, ma non il quarto, prima di un sorrisone di quelli che non si vedevano da un po’. Quando ha autografato la telecamera era felicissimo, ne ha tutte le ragioni. E poco importa se in finale perderà con un Djokovic indiavolato, che ha fatto a pezzetti tutti gli avversari incontrati. Forse il livello per battere i primi tre non ce l’avrà più, ma contro tutti gli altri può ancora essere Nadal.
ATP 500 PECHINO – Semifinale
Rafael Nadal (ESP) b. Fabio Fognini (ITA) 7-5 6-3
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