Era dal 2011 che l’azzurro non vinceva nemmeno un match fra Indian Wells e Miami. In Florida si è arreso 7-6 6-1 a Jack Sock, crollando dopo un buon primo set. Ora gli resta il doppio, poi due mesi sulla terra per cambiare marcia. Fuori anche Bolelli.Dopo Indian Wells, anche Miami. Per la prima volta dal 2011 Fabio Fognini saluta all’esordio i primi due Masters 1000 della stagione, continuando a faticare a esprimersi sul cemento. In California il numero uno azzurro si è arreso al francese Mannarino, in Florida ha ceduto 7-6 6-1 allo statunitense Jack Sock, numero 45 ATP, lo stesso che nel deserto gli ha negato il titolo in doppio. Nel complesso, la trasferta di Fabio negli States segna un nuovo passo indietro, soprattutto all’ottimo tennis espresso nella passata stagione. È vero che era il suo miglior periodo in assoluto, ma quel Fognini piacque sotto tanti aspetti, mostrandosi finalmente competitivo anche sul duro. Nel 2014 raggiunse gli ottavi in entrambi i tornei, vincendo quattro incontri, dodici mesi più tardi pare cambiato tutto. Jack Sock è un buon giocatore, arrivava dagli ottavi a Indian Wells e ha tanta volta di recuperare i mesi persi per un infortunio all’anca, ma fa gioco solo col diritto, spostandosi anche quando la situazione suggerirebbe il contrario. Se schiacciato nell’angolo del rovescio, che utilizza al 95% in slice, diventa un avversario battibilissimo. Fabio aveva i mezzi per vincere l’incontro ma non ha trovato grossi aiuti dalla risposta, e dopo un primo set deciso da un solo punto non è più riuscito a giocarsela, arrendendosi in un’ora e diciotto minuti.
 
ZERO VITTORIE SUL CEMENTO NEL 2015
La brutta notizia è che anche stavolta si è trattato di un calo mentale. Dopo un primo set risolto di fatto da un solo punto (il più lungo del match, 25 colpi chiusi da un errore di Fabio sul 3-4 del tie-break), l’azzurro ha negato il primo break del match sullo 0-1, salvando due occasioni, ma si è tradito da solo nel successivo game di servizio. Quattro errori consecutivi, 3-1 Sock e match finito, a conferma di come, specialmente sul cemento (quello di Miami è lentissimo, ma poco cambia), un calo di concentrazione può bastare a risolvere un incontro. Una buona fetta della differenza fra giocare bene o meno bene sul duro sta anche lì. A Fabio capita spesso di accusare dei piccoli passaggi a vuoto: sulla terra battuta riesce a recuperare, sul cemento fa più fatica. Non a caso, dopo i quarti di Cincinnati ha vinto appena due match su quindici lontano dal rosso (2 su 18 se si considera anche la Hopman Cup), entrambi lo scorso anno. Troppo poco per uno con le sue ambizioni. Per fortuna, ora potrà dimenticare il duro almeno per un po’. O meglio, gli resta da giocare il doppio con Simone Bolelli, poi tornerà a mettere i piedi sull’amata terra battuta. I tornei ideali per dare una scossa alla stagione, ma da giocare con la pressione di chi sa di non poter più sbagliare. Come andò nel 2011? Fabio continuò a faticare fino al Roland Garros, prima di centrare il miglior risultato in carriera. I suoi tifosi sperano che stavolta arrivi qualcosa anche prima.
 
BOLELLI SI ARRENDE (DI NUOVO) A TROICKI
A completare una giornata opaca per il tennis azzurro (al maschile) è arrivata anche la sconfitta di Simone Bolelli, battuto al secondo turno dal serbo Viktor Troicki, con cui perse anche a Sydney nella seconda settimana dell’anno. In Australia finì 6-3 3-6 7-5, con Bolelli incapace di chiudere da 5-4 e servizio al terzo, stavolta non è arrivato così vicino al successo, ma il 7-5 3-6 6-4 con cui si è arreso è comunque sinonimo di tanta amarezza. Soprattutto per un primo set perso da 5-3, con un solo punto raccolto nei due ultimi turni di servizio. Pareggiati i conti, il bolognese non è più riuscito a farsi insidioso in risposta nel terzo set, mentre Troicki ha saputo conservare qualche cartuccia, da sparare nel settimo game. Si è costruito la prima occasione e l’ha concretizzata, staccando definitivamente l’azzurro.
 
MASTERS 1000 MIAMI – Secondo turno:
Jack Sock (USA) b. Fabio Fognini (ITA) 7-6 6-1
Viktor Troicki (SRB) b. Simone Bolelli (ITA) 7-5 3-6 6-4