Ancora una volta, oltre al tennis (e al servizio: sta capitando sempre più spesso di vederlo concedere poco), di Fognini ha stupito la magnifica condizione atletica. Sembra in grado di arrivare su qualsiasi palla, anche da metri fuori dal campo, e contro i migliori è un buon biglietto da visita. “Fisicamente sto molto bene: lo scorso anno, a causa dello stop per la lesione addominale, ero un po’ in sovrappeso, mentre ora ho recuperato la forma migliore. Ci sto prestando tanta attenzione, e quando tutto va bene i risultati arrivano puntuali. Lo ribadisco: sono contento per il modo in cui ho vinto questi due incontri, seppur molto diversi, e felice per aver mostrato al pubblico Roma cosa posso fare. Tutti sanno che gioco bene, ma per i limiti che conosciamo non sono mai riuscito a fare di più durante la mia carriera. Tuttavia anni fa avrei firmato per arrivare al numero 13 del mondo, a soli 600 punti dalla top-10 (in realtà una settimana sono stati anche 180, ndr), più la top-10 in doppio, uno Slam e una partecipazione alle ATP Finals. So quali sono i miei limiti, e ogni giorno cerco di migliorarmi. È sempre stata una carenza mentale, ho sempre sofferto molto gli incontri, esternando le mie emozioni. Ma sono sempre io. E credo di avere ancora il tempo per ottenere bei risultati. Proverò a tornare in alto”. Il programma del torneo dice che il prossimo impegno di Fognini sarà quello contro uno fra Zverev e Troicki, ma la sua agenda ha (anche) un appuntamento diverso: la nascita del figlio. “Mancano tre giorni alla scadenza prefissata: speriamo mi lasci giocare tranquillo. Ora ho un giorno di riposo, ma se suona il telefono parto per Barcellona. Se deve succedere spero sia stanotte o domani, così ho il tempo per andare da Flavia e poi chiedere il permesso per tornare qui. Questa vittoria è per loro: diventare padre mi darà un bel plus emotivo, non giocherò più solamente per me stesso”.
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A far da antipasto al sorriso di Fognini, la sala intervista ha ospitato il broncio di Andy Murray, che quest’anno sta litigando più del solito con la terra battuta. “Ci sono un sacco di cose che avrei potuto fare meglio – il mea culpa dello scozzese – ma Fognini ha iniziato il match davvero alla grande. Colpiva sempre in anticipo, vicino alle righe, e comandava lo scambio. Nel secondo set invece ha iniziato a commettere qualche errore in più e mi sono avvicinato, ma non sono riuscito a fare abbastanza. Normalmente durante gli incontri l’avversario offre qualche opportunità, e uno spera di crearsene altre da solo. Oggi, invece, le uniche che sono arrivate sono state dettate dai suoi errori: io non ci sono riuscito”. Per assurdo, la prestazione di Murray (come lui stesso ha confermato) è stata migliore rispetto a quella della scorsa settimana a Madrid contro Borna Coric, ma il top è ancora lontanissimo. “Dopo Barcellona mi sembrava di aver iniziato a giocare meglio, invece nelle ultime due settimane non è andata così. Sono stati un problema anche i movimenti: Fabio gioca la palla corta molto bene, ma non partire nemmeno (come è accaduto spesso, ndr) non è un buon segno. Semplicemente, non sto giocando un buon tennis, e devo lavorare per ribaltare la situazione, perché ci sono alcuni tornei importanti in arrivo. Credo di potercela fare, come continuo a credere di poter fare bene nei tornei in arrivo, ma devo rialzarmi in fretta”. Già, anche perché il bilancio fra Slam e Masters 1000 parla di sole cinque vittorie in quattro tornei. E non conta nemmeno un quarto di finale.