L’azzurro gioca una discreta partita ma cede 6-4 6-3 a Gilles Simon. Per il francese è il decimo titolo in carriera. Un paio di break falliti da Fabio hanno fatto la differenza.
Decimo titolo in carriera per Gilles Simon

Di Riccardo Bisti – 29 aprile 2012

 
Restiamo a quota 42. Quello conquistato da Andreas Seppi ad Eastbourne resta l’ultimo torneo ATP vinto da un italiano. Fabio Fognini c’è andato vicino, ma Gilles Simon era una montagna troppo alta da scalare, almeno oggi. Il francese si è aggiudicato il torneo di Bucarest (450.000€, terra) in una partita più combattuta di quanto dica il punteggio, terminata 6-4 6-3. Bucarest è un “feudo” del francese: aveva già vinto nel 2007 e nel 2008. Il terzo titolo nella capitale rumena è il decimo in carriera (su dodici finali!). Sarebbe stato meglio vincere, ma la sensazione è che Fabio stia sempre meglio. Punto dopo punto, match dopo match. Ed è una bella notizia, perché dovrebbe raggiungere il top della forma in corrispondenza dei tornei di Roma e Parigi. Come detto, il punteggio fa pensare a una partita a senso unico, ma non è stato così. Sotto gli occhi di Nadia Comaneci, vera e propria icona dello sport rumeno, Fognini è scattato meglio dai blocchi. Subito avanti 2-0, si è fatto riprendere e superare fino al 2-3. Ha ripreso il break, ma poi ha perso nuovamente il servizio nel settimo game. Fognini era aggressivo, provava a comandare lo scambio e tenere i piedi ben piantati sulla linea di fondo. Tattica giusta ma rischiosa, che lo esponeva a qualche errore di troppo. Le variazioni principali arrivavano dalla palla corta, colpo che padroneggia sempre meglio. Analizzando il match ci accorgiamo che due game hanno fatto la differenza. Il primo “strappo” è arrivato nell’ottavo game del primo set, quando ha avuto due palle break per salire 4-4. La prima l’ha cancellata bene Simon, sulla seconda ha messo lungo un dritto al termine di uno scambio molto intenso. Dopo quel punto ha lanciato la racchetta, unico episodio in tutta la partita, segno di una maturazione sempre più viva. Per intenderci, in una partita del genere il “vecchio” Fognini ne avrebbe lanciate a decine. Ha poi avuto altre due palle break sul 5-4 Simon. Qualche rimpianto sulla prima (palla corta fuori), mentre sulla seconda è stato bravo Simon.
 
Il secondo “turning point” è arrivato sull’1-0 Fognini nel secondo. In quel game il ligure ha avuto ben cinque palle break (alcune conquistate con punti pregevoli), ma c’è stata anche un pizzico di sfortuna (una è stata cancellata da un nastro “amico” del francese). Peccato: fosse salito sul 2-0, si sarebbe giocato un altro set. Il break decisivo è arrivato nel quinto game, sigillato da un rovescio in rete che ha spianato a Simon la strada per il primo titolo stagionale. Il match è poi terminato con un doppio fallo, ma in fondo va bene così. I 150 punti destinati al finalista lo riporteranno tra i primi 50 (dovrebbe attestarsi intorno alla 48esima posizione), mentre Simon si avvicinerà ancora ulteriormente ai primi 10. Fabio ha avuto la “sfortuna” di trovare un giocatore in gran forma, reduce dalla semifinale a Monte Carlo, persa con onore contro Nadal. Nel Principato, il papà di Timothee (nato durante lo Us Open 2010) ha battuto per la prima volta due top 10 di fila e si candida ad essere il miglior francese per la stagione “rossa”. Dopo tre mesi di stop, per Fognini non ci sarà tempo per respirare: passerà da un francese a un francese, giacchè è atteso da Benoit Paire nel primo turno del torneo ATP di Belgrado, dove è chiamato a dare continuità alle belle prestazioni rumene. In 20 edizioni, il torneo di Bucarest continua ad essere stregato per gli azzurri: quella di Fognini è la terza finale perduta dopo quelle del 1997 (Fromberg b. Gaudenzi) e del 2006 (Melzer b. Volandri). Ma le sensazioni sono buone, con tendenza all’ottimo. Speriamo di non sbagliarci.