di Giorgio Spalluto – foto Getty Images
Carpe diem. Cogliere l’attimo. Si chiedeva semplicemente questo a Fabio Fognini, il nostro unico portacolori in grado di abbandonare la “natia” terra rossa per dare l’assalto al cemento nordamericano. Siffatto coraggio è stato premiato da un sorteggio abbastanza generoso. Dopo aver superato brillantemente le qualificazioni, Fabio si è trovato di fronte quel gran “tombeur de femme” che risponde al nome di Radek Stepanek, fresco sposo di Nicole Vaidisova. Giocatore indubbiamente temibile sul veloce, il ceco era reduce uno stillicidio di infortuni che lo ha privato degli ultimi 5 mesi della stagione. Il ritorno alle gare in quel di Washington (subito sconfitto 6-1 6-3 dallo svizzero Chiudinelli) aveva lasciato intendere abbastanza nitidamente il ritardo di condizione che affligge Radek in questo periodo.
La partenza sprint del boemo (break nel terzo gioco) si rivela effimera. Fabio recupera subito lo svantaggio dando il via a un parziale di 5 giochi di fila, grazie al quale chiude il primo set col punteggio di 6-2 dopo soli 32 minuti. Stepanek cerca di variare il gioco, venendo spesso e volentieri a rete. Fabio non si fa sorprendere e scappa via anche nel secondo parziale sul 4-1. Radek riesce a rimettersi in carreggiata grazie a un nastro fortunato che gli regala il contro break (4-3). Il riaggancio del ceco non spaventa il ligure che torna a comandare lo scambio e completa il suo capolavoro operando, sul 5-4 in suo favore, il break decisivo.
Adesso per Fabio c’è l’ostacolo Davydenko, un altro infortunato di lungo corso che sta facendo fatica a ritrovare le giuste sensazioni. Da quando è tornato abile e arruolabile nella stagione erbivora, non è mai riuscito a vincere due partite di fila, buscando in qualche caso delle vere e proprie batoste, come quella subita recentemente da Juan Ignacio Chela a Umago. A regalare ulteriore ottimismo al ligure è l’ultimo dei due precedenti (il primo fu vinto dal russo a Varsavia nel 2008), disputatosi a Stoccarda lo scorso anno e vinto da Fabio 7-5 al terzo. Inoltre il Canada porta da sempre molta fortuna a Fognini: nel 2007 vinse i suoi primi incontri a livello Masters1000, battendo il canadese Polansky e poi un certo Andy Murray, reduce da un lungo stop per un problema al polso.
Buona la prima anche per Flavia Pennetta. Ci spostiamo al “Western&Southern Financial Group Women’s Open” di Cincinnati, in Ohio. La 27enne brindisina affrontava al primo turno la cinese Zheng Jie, semifinalista agli scorsi Open di Australia, contro la quale Flavia aveva perso due dei tre precedenti. La pugliese, numero 11 del seeding, si è sbarazzata della n.23 del mondo con il punteggio di 64 62 in 1 ora e 17 minuti di gioco, mostrando qualche piccolo tentennamento solo in chiusura di primo set quando, avanti 5-2, si faceva rimontare parzialmente fino al 5-4, prima di ristabilire le distanze nel 10° game. Al prossimo turno Flavia se la vedrà con la rumena Monica Niculescu, numero 102 Wta, recentemente sconfitta dalla “nostra” al secondo turno di Wimbledon, con il punteggio di 6-1 6-1.
Oltre alla Pennetta e alla Errani, vincitrice ieri sulla wild card statunitense Jamie Hampton, a Cincinnati è in gara anche Francesca Schiavone che, accreditata della quinta testa di serie, ha usufruito di un bye al primo turno. La sua avversaria sarà la russa Elena Vesnina, tornata competitiva di recente, come dimostra la finale disputata pochi giorni fa a Istanbul e persa in maniera rocambolesca dalla connazionale Pavlyuchenkova.
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