BARCELLONA – L’ebbrezza di emozioni per la vittoria su Rafael Nadal costa cara a Fabio Fognini. Ventiquattro ore più tardi, l’azzurro fatica a entrare in partita contro Pablo Andujar. Ci prova ma non ne ha: lo spagnolo passa 6-1 6-3.Anche stavolta è mancata la conferma. All’indomani della grande vittoria contro Rafael Nadal, Fabio Fognini non è riuscito a ripetersi, arrendendosi senza colpo ferire a Pablo Andujar in un match che di fatto non è mai iniziato. Una sconfitta molto simile a quella patita da David Ferrer dopo il successo su 'Rafa' a Rio De Janeiro: allora Fabio perse 6-2 6-3, al Barcellona Open Banc Sabadell ha ceduto 6-1 6-3. Ma se a febbraio l’azzurro era chiamato a sfidare un avversario più forte e per giunta in finale, stavolta aveva tutte le carte in regola per superare la cosiddetta prova del nove, contro un rivale battuto cinque volte su cinque negli anni passati, sempre senza grandi difficoltà. Andujar pareva non avere i mezzi per mettere in difficoltà Fabio, ma gli è bastata una prova normale, contro un Fognini partito male e incapace di rimettersi in carreggiata. Non ne aveva: anche se meno faticosa rispetto alla prima, l’impresa contro Nadal l’ha svuotato di nuovo. Dal punto di vista fisico e pure da quello emotivo, forse ancor più importante. Le gambe non andavano, il servizio non l’ha aiutato, e il diritto che tanto aveva fatto male al Re della terra è diventato la sua brutta copia, non permettendogli di comandare e consegnando tantissimi errori gratuiti (33 alla fine dell’incontro). Andujar ha ringraziato e ha fatto il suo, cogliendo in appena 65 minuti la semifinale con David Ferrer, che continua a rincorrere il sogno del titolo nel torneo a cui tiene di più. Senza Nadal fra i piedi, potrebbe essere finalmente l’anno buono. Fabio invece deve salutare a testa bassa, dopo una vittoria che aveva acceso tante speranze, purtroppo franate di fronte al 29enne di Cuenca, suo compagno di Serie A1 al Tennis Club Park di Genova.

FOGNINI PROMOSSO PER L'ATTEGGIAMENTO
Forse per scaramanzia, papà Fulvio, Flavia Pennetta e coach Josè Perlas si sono seduti nelle stesse posizioni del giorno prima, ma non ha portato fortuna. Sarebbe servita una buona partenza, invece Fabio è stato subito costretto a rincorrere, vanificando in parte la fiducia accumulata contro ‘Rafa’. Si è trovato sotto 6-1 3-1 in un amen, ha accennato una reazione provando a cambiare le cose, e ci è pure riuscito con sprazzi di bel tennis, fino a riagguantare la parità dopo aver strappato per la prima volta il servizio al rivale. Ma la luce è durata troppo poco. Nel momento di tenere duro si è trovato nuovamente in apnea, e dal 3-3 ha perso altri tre giochi di fila, arrendendosi troppo velocemente. Al di là del doloroso KO, c’è comunque un aspetto positivo che forse vale di più dei 90 punti in più che avrebbe conquistato con la semifinale. Nonostante sia cambiato tutto in poco più di 24 ore, Fabio ha tenuto un buon atteggiamento, restando sereno e provando a rimanere nel match anche quando ha capito che ci sarebbe stato ben poco da fare. Un comportamento che conferma le sensazioni delle ultime partite. “Sono contento vi siate accorti che sto cambiando, per me è molto importante”, aveva detto in conferenza stampa dopo la vittoria su Nadal. Segno che ci sta lavorando e forse potrebbe aver trovato la soluzione. Se così fosse, la semifinale mancata peserà meno. Potrebbero esserci risultati più importanti ad attenderlo.
 
ATP 500 BARCELLONA – Quarti di finale
Kei Nishikori (JPN) b. Roberto Bautista-Agut (SPA) 6-2 3-6 6-1
Martin Klizan (SVK) b. Tommy Robredo (ESP) 7-6 6-4
David Ferrer (ESP) b. Philipp Kohlschreiber (GER) 6-3 7-6
Pablo Andujar (ESP) b. Fabio Fognini (ITA) 6-1 6-3