Si può essere soddisfatti per una sconfitta? Si, se l'avversario si chiama Roger Federer e c'erano 18.000 persone a fare il tifo per lui. E' i pensiero di Fabio Fognini dopo il 6-2 6-3 7-6 che ha regalato alla Svizzera la seconda finale della sua storia. “La partita l'avete vista tutti, ho dato di tutto e anche di più. Ma contro un giocatore così forte non è bastato. Può sembrare strano, visto il risultato, ma sono contento. Sono contento perchè ho giocato quasi alla pari contro chi ha fatto la storia di questo sport. Mi sono piaciuto anche nei primi due set: il punteggio di 6-2 6-3, secondo me, era bugiardo. E nel terzo credo di aver meritato più di lui. Si è visto un Fognini con tanti margini di miglioramento, posso crescere ancora molto. E mi fa piacere che me l'abbiano detto tutti, a partire dal capitano appena sono rientrato negli spogliatoi”.Quando gli hanno chiesto se ha avvertito un calo di Federer nel terzo set, l'azzurro ha risposto con orgoglio. “Sinceramente credo che sia stato merito mio. Era in difficoltà, in particolare nello scambio da fondocampo non mi è mai sembrato tranquillo. Siamo andati in lotta e nel finale è stato molto bravo lui. Davvero, non credo ci sia nulla a cui appigliarsi, in questo weekend sono andato in crescendo e adesso ho la fiducia necessaria per il finale di stagione”. Fabio ha avuto qualche problema al servizio, soprattutto in avvio, quando ha tenuto una bassa percentuale di prime palle. “Vero. Se vogliamo trovare il pelo nell'uovo, non ho servito così bene. Devo prendermi il mio tempo per migliorare il servizio, ma la buona notizia è che ho tanto margine anche su questo colpo. Posso già anticipare che l'obiettivo della preparazione invernale sarà il servizio. Io e il mio coach vogliamo migliorarlo”.Fabio è ottimista per il futuro. “Intanto vorrei ricordare che, se siamo arrivati in semifinale, ce lo siamo meritati. Dovendo individuare le squadre più pericolose per il futuro, mi vengono in mente Spagna, Serbia e Svizzera. Per andare avanti in Davis, secondo me, conta molto il “fattore squadra”. Su questo punto noi siamo forti mentre la Spagna ha perso qualcosa, pur avendo tanti ottimi giocatori. In Brasile hanno dovuto fare a meno di Robredo, ma hanno trovato un nome nuovo in Bautista. La nostra squadra mi piace: abbiamo ritrovato Bolelli, ed io ero stato il primo a pronosticare il suo ritorno ad alti livelli. Penso che abbia un potenziale immenso, e non solo perchè è un amico. Seppi ha fatto un po' di fatica nel 2014, ma se ritrova continuità, per come lo conosco io, può giocare bene ancora per qualche anno. E Paolo Lorenzi è sempre una garanzia. Penso che questo gruppo possa andare avanti ancora a lungo. Almeno io, personalmente, credo di poter dare molto per i prossimi 3-4 anni”. (Ri. Bi.). E' i pensiero di Fabio Fognini dopo il 6-2 6-3 7-6 che ha regalato alla Svizzera la seconda finale della sua storia. “La partita l'avete vista tutti, ho dato di tutto e anche di più. Ma contro un giocatore così forte non è bastato. Può sembrare strano, visto il risultato, ma sono contento. Sono contento perchè ho giocato quasi alla pari contro chi ha fatto la storia di questo sport. Mi sono piaciuto anche nei primi due set: il punteggio di 6-2 6-3, secondo me, era bugiardo. E nel terzo credo di aver meritato più di lui. Si è visto un Fognini con tanti margini di miglioramento, posso crescere ancora molto. E mi fa piacere che me l'abbiano detto tutti, a partire dal capitano appena sono rientrato negli spogliatoi”.
Quando gli hanno chiesto se ha avvertito un calo di Federer nel terzo set, l'azzurro ha risposto con orgoglio. “Sinceramente credo che sia stato merito mio. Era in difficoltà, in particolare nello scambio da fondocampo non mi è mai sembrato tranquillo. Siamo andati in lotta e nel finale è stato molto bravo lui. Davvero, non credo ci sia nulla a cui appigliarsi, in questo weekend sono andato in crescendo e adesso ho la fiducia necessaria per il finale di stagione”. Fabio ha avuto qualche problema al servizio, soprattutto in avvio, quando ha tenuto una bassa percentuale di prime palle. “Vero. Se vogliamo trovare il pelo nell'uovo, non ho servito così bene. Devo prendermi il mio tempo per migliorare il servizio, ma la buona notizia è che ho tanto margine anche su questo colpo. Posso già anticipare che l'obiettivo della preparazione invernale sarà il servizio. Io e il mio coach vogliamo migliorarlo”.
Fabio è ottimista per il futuro. “Intanto vorrei ricordare che, se siamo arrivati in semifinale, ce lo siamo meritati. Dovendo individuare le squadre più pericolose per il futuro, mi vengono in mente Spagna, Serbia e Svizzera. Per andare avanti in Davis, secondo me, conta molto il “fattore squadra”. Su questo punto noi siamo forti mentre la Spagna ha perso qualcosa, pur avendo tanti ottimi giocatori. In Brasile hanno dovuto fare a meno di Robredo, ma hanno trovato un nome nuovo in Bautista. La nostra squadra mi piace: abbiamo ritrovato Bolelli, ed io ero stato il primo a pronosticare il suo ritorno ad alti livelli. Penso che abbia un potenziale immenso, e non solo perchè è un amico. Seppi ha fatto un po' di fatica nel 2014, ma se ritrova continuità, per come lo conosco io, può giocare bene ancora per qualche anno. E Paolo Lorenzi è sempre una garanzia. Penso che questo gruppo possa andare avanti ancora a lungo. Almeno io, personalmente, credo di poter dare molto per i prossimi 3-4 anni”. (Ri. Bi.)
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