Il ligure centra la prima semifinale ATP lontano dalla terra rossa. Sul Play-It di San Pietroburgo supera Bautista Agut e partirà favorito con Gimeno Traver, vincitore su Cipolla.
Fabio Fognini in azione a San Pietroburgo
 
Di Riccardo Bisti – 21 settembre 2012

 
Fabio Fognini è un giocatore completo. Però non aveva mai raggiunto una semifinale ATP su una superficie diversa dalla terra battuta. In una carriera giunta al giro di boa, aveva giocato sei semifinali (Costa Do Sauipe, Varsavia e Umago 2008, Stoccarda 2009, Santiago e Umago 2011) più la finale di Bucarest dello scorso aprile, persa contro la bestia nera Gilles Simon. Adesso è in semifinale a San Pietroburgo (410.850$, Play-It) grazie alla vittoria su Roberto Bautista Agut, non un fenomeno ma giocatore solido e combattivo. In verità, il tabellone di San Pietroburgo non è un granchè: in campo ci sono solo tre top-50 e Fognini è la quarta testa di serie. Raggiungendo la semifinale, insomma, ha rispettato le gerarchie. Ma non è un risultato così banale. Prima di tutto arrivava da un piccolo infortunio muscolare e due settimane di allenamento sulla terra battuta, culminate nel match di Coppa Davis contro il Cile. Adattarsi al Play-It russo, dunque, non era così scontato. E se trovare Bautista Agut nei quarti di un ATP è come vincere la lotteria, al secondo turno aveva battuto Sergiy Stakhovsky, vincitore di questo torneo nel 2009 e ottimo giocatore indoor. In verità, il campo di San Pietroburgo è piuttosto lento e questo ha favorito i giocatori da fondocampo: basti pensare che la Spagna ha piazzato tre giocatori nei quarti (Gimeno Traver, Garcia Lopez e lo stesso Bautista Agut). Play-It, azienda leader nel settore delle superfici (che fornirà anche l’imminente ATP di Bangkok), può offrire soluzioni di diverso tipo. Gianfranco Zanola, responsabile dell’azienda di Desenzano del Garda, ci spiega le condizioni di San Pietroburgo. “E’ vero, il campo è piuttosto lento. Questo è dovuto a due ragioni: intanto la resina appoggiata sul ghiaino rende il campo più lento, poi c’è stata una specifica richiesta degli organizzatori che non volevano un campo troppo veloce. Per intenderci, a Bangkok e Stoccolma (altro torneo griffato Play-It, ndr), vedrete campi più veloci. Gli svedesi ci hanno fatto una richiesta specifica in questo senso. Naturalmente noi rispettiamo i desideri dei vari tornei”.
 
La tipologia di gioco di Fognini e Bautista Agut, ottimi fondocampisti, ha alimentato questa sensazione. “Un tempo questo avveniva di più – continua Zanola – perché agli Ivanisevic e i Krajicek si contrapponevano Moya e Corretja. Su una superficie perfettamente identica, un match tra spagnoli la faceva sembrare più lenta. Oggi tirano più o meno tutti allo stesso modo”. Fognini si è ben adattato alle peculiarità del campo, utilizzando con sapienza il rovescio slice e costringendo Bautista a giocare spesso fuori posizione. C’è stato un brivido sul finire del match, quando Fabio è andato a servire sul 6-4 5-4. Sul 30-0 ha perso un punto dopo un clamoroso recupero dello spagnolo, si è deconcentrato e ha perso otto punti consecutivi. In altri tempi si sarebbe “sciolto”, invece è rimasto in partita e ha dominato il tie-break, suggellato da un doppio fallo di Bautista. In semifinale troverà un altro spagnolo, Daniel Gimeno Traver, che nel primo match di giornata ha superato Flavio Cipolla con il punteggio di 6-2 7-5. Non ci sarà, dunque, l’attesa semifinale tutta italiana. Peccato per Cipolla, meno incisivo nei momenti importanti di una partita in cui ci sono stati 11 break su 20 giochi. Tanti rimpianti soprattutto per il secondo set, in cui l’azzurro è stato in vantaggio 5-2 con doppio break. Gimeno Traver si è adattato perfettamente al campo e ha confermato lo straordinario momento di forma: quella contro Flavio è l’ottava vittoria consecutiva, giunta peraltro senza cedere un set. Prima delle tre vittorie a San Pietroburgo, il valenciano ha vinto (dominando) il challenger di Siviglia. Contro Fognini, tuttavia, partirà sfavorito anche in virtù dei precedenti. I due si sono affrontati sei volte con cinque vittorie di Fognini, compresa l’unica sfida indoor (Valencia 2011). L’unica sconfitta risale a Barcellona 2009. Per Fabio sarebbe la seconda finale in carriera, la prima indoor per l’Italia dopo moltissimo tempo. E se anche Seppi dovesse arrivare in finale a Metz…