Buon esordio a Mosca per i due azzurri: Fabio lascia le briciole a Ricardas Berankis, mentre Lorenzi la spunta con un doppio 6-4 su Federico Gaio. Saranno uno contro l’altro al secondo turno, in un tabellone molto interessante. La strada verso la finale non sembra affatto impossibile.

Non capita spesso, nel circuito ATP, di avere dei derby azzurri. Prima di questa settimana, nel 2016 era successo appena due volte, mentre alla Kremlin Cup di Mosca capiterà addirittura per due giorni consecutivi. Curiosamente, c’è sempre di mezzo Paolo Lorenzi: a febbraio a Rio De Janeiro superò Marco Cecchinato, ad aprile a Montecarlo si è ripetuto contro Fognini, e oggi ha fatto il tris in Russia, battendo con un doppio 6-4 il lucky loser Federico Gaio. Per il poker dovrà ripetersi contro Fognini, la cui stagione indoor è partita alla grande. Reduce dalla sconfitta contro Novak Djokovic al Masters 1000 di Shanghai, il ligure ha giocato un match praticamente perfetto contro Ricardas Berankis, cogliendo il primo successo a Mosca, dopo le sconfitte all’esordio nel 2009 e nel 2014. Nel primo match sul Centrale non c’è stata partita: Fabio ha dominato dalla prima all’ultima palla, chiudendo con un 6-1 6-2 in 57 minuti di gioco che lascia veramente ben sperare per quella fetta di stagione che storicamente gli ha sempre riservato poche soddisfazioni. Va detto che in realtà gli ha pure regalato una finale ATP, nel 2012 a San Pietroburgo, però da allora ha trovato più delusioni che gioie. Ma il graduale rallentamento dei campi indoor può permettergli di giocare il suo tennis anche nei palazzetti, e se riesce a entrare subito in partita, togliere fiducia all’avversario con la sua facilità di gioco, e soprattutto non andare in crisi col servizio (oggi non ha concesso palle-break: gli capita raramente), i risultati possono diventare veramente interessanti.

QUARTI GARANTITI, MA SI PUÒ FARE DI PIÙ
Lorenzi, invece, è stato bravo a risolvere in due set un duello ricco di break – ben otto – contro Gaio, alla seconda apparizione nel tabellone principale di un torneo maggiore, grazie al forfait di Martin Klizan che ha reso meno dolorosa la sconfitta contro Jurgen Melzer al turno decisivo delle “quali”. Il faentino, protagonista quest’estate di un bel salto di qualità che l’ha visto conquistare due Challenger in tre settimane e portarsi a ridosso dei primi 150, è stato avanti per tre volte di un break, ma non è mai riuscito a confermare il vantaggio, pagando ben 37 errori gratuiti, praticamente il doppio dei 19 di Lorenzi. Tuttavia, a 24 anni fa bene a provare la strada dei tornei ATP, anche a costo di rimediare qualche sconfitta in più. Come accennato, il duello fra Lorenzi, settima testa di serie, e Fognini garantirà almeno un italiano ai quarti di finale, ma non è quello il traguardo a cui i due azzurri devono puntare. La parte bassa del tabellone, infatti, è da provare a sfruttare il più possibile, sia perché la seconda testa di serie Albert Ramos – eventuale avversario dei Paolo o Fabio nei quarti (ammesso che ci arrivi) – sul veloce indoor non fa troppa paura, sia perché anche lo spicchio di tabellone superiore non ha avversari irresistibili, specialmente per Fognini, che in questo momento ha decisamente più bisogno di punti di Lorenzi, per rimanere nei top-50 e, perché no, iniziare la risalita verso le posizioni che gli competono. Nella parte alta del tabellone, invece, c’è quel Roberto Bautista-Agut reduce dalla finale a Shanghai, che sembra avere qualcosina in più. Ma già arrivare ad affrontarlo sarebbe un traguardo da leccarsi i baffi.

ATP 250 MOSCA – Primo turno
Fabio Fognini (ITA) b. Ricardas Berankis (LTU) 6-1 6-2
Paolo Lorenzi (ITA) b. Federico Gaio (ITA) 6-4 6-4

GLI HIGHLIGHTS DI FOGNINI-BERANKIS
IL SITO UFFICIALE DELL’ATP 250 DI MOSCA