Il ligure dimostra di poter giocare un ottimo tennis sui prati. A Eastbourne batte Tomic (n. 27 ATP) e vola nei quarti contro Roddick. Tocco e mobilità potrebbero regalargli grandi soddisfazioni.
Una curiosa immagine di Fabio Fognini a Eastbourne
Di Riccardo Bisti – 20 giugno 2012
A volte bisogna togliere un po’ di tara al peso lordo di alcuni successi, ma la vittoria di Fabio Fognini contro Bernard Tomic al torneo ATP di Eastbourne (403.950€, erba) pesa parecchio. Perché l’australiano, classe 1992, è uno dei grandi prospetti del tennis e gioca benissimo sull’erba. Lo scorso anno fu il più giovane a raggiungere i quarti a Wimbledon dai tempi di Boris Becker, che nel 1986 difese il titolo dopo il clamoroso successo dell’anno prima. Dopo aver superato il terraiolo Albert Ramos, Fabio ha battuto Tomic con il punteggio di 4-6 6-3 7-5 confermando di poter giocare bene sull’erba. Fognini è veloce (di gambe e di cervello) e ha una buona mano. Lo aveva dimostrato due anni fa, quando giunse al terzo turno superando anche Fernando Verdasco, lo ha ribadito qualche settimana fa a Roma, quando ha rivendicato l’importanza della stagione sull’erba. “Per me non è un periodo di transizione, ma una fase in cui posso incamerare punti importanti”. Dicevamo della tara: Tomic è in convalescenza. La scorsa settimana si è ritirato dal torneo di Halle per crampi allo stomaco mentre giocava contro Tommy Haas, a cui ha confidato di non sentirsi bene già dal Roland Garros. Qualcuno aveva messo in dubbio anche la sua partecipazione a Wimbledon. Invece è sceso regolarmente in campo e si è pure aggiudicato il primo set. Il match avrebbe potuto indirizzarsi definitivamente nel terzo game del secondo set, quando sull’1-1 Fognini si è trovato 0-40 sul proprio servizio. Ha cancellato una palla break dopo l’altra e poi è riuscito a mettere il naso avanti. Nel terzo il match sembrava segnato da un break al secondo gioco, che Tomic conservava fino 5-2. Quando il match sembrava finito, Fognini ha ritrovato il suo tennis e ha infilato un parziale di cinque giochi che lo ha spedito nei quarti di finale. Il simbolo del match è la palla break con cui Fabio è salito sul 6-5. Ha giocato lo scambio in difesa, ma ha saputo rovesciare l’inerzia fino a prendere l’iniziativa e costringere Tomic a sbagliare il passante.
E’ una vittoria di prestigio contro un giocatore destinato a entrare tra i primi 10. “Lo conosciamo tutti, ha troppo talento per non riuscirci” ha detto Fabio a fine partita. Il livello non è stato altissimo, ma la colpa è soprattutto di Tomic. L’australiano ha sbagliato molto, denotando una condizione non straordinaria. Probabilmente è stato qualche giorno senza allenarsi. Fognini è stato bravo tatticamente, mai in difficoltà sui rovesci in slice dell’avversario. Anche il servizio ha funzionato a dovere, con alcune prime ben oltre i 200 km/h. Coach Josè Perlas è troppo bravo ed esperto per non riuscire a tirare fuori il meglio da Fognini. Forse ci vorrà ancora un po’, ma la strada intrapresa è quella giusta. Si è visto a Bucarest, anche al Roland Garros. E il match contro Tomic, in altri tempi, lo avrebbe perso. Invece ha saputo rimanere calmo, ed anche quando si è innervosito lo ha fatto nel modo giusto, quasi con il sorriso. Nei quarti di finale troverà Andy Roddick. L’americano non vinceva una partita da marzo, quando battè Federer a Miami prima di perdere da Juan Monaco. Battuto all’esordio al Queen’s, Roddick ha accettato una wild card per Eastbourne con lo scopo di giocare qualche partita prima di Wimbledon. Al primo turno ha usufruito del ritiro di Sam Querrey, mentre negli ottavi ha superato Jeremy Chardy con il punteggio di 6-2 7-6. E’ forse il momento più adatto per incontrare Andy Roddick, anche se gli organizzatori di Wimbledon hanno deciso di dargli umano, assegnandogli una testa di serie a dispetto della classifica. Anche Tomic è stato aiutato: numero 27 ATP, sarà numero 20 del tabellone. Chissà che Fognini non voglia punire per la seconda volta chi è stato aiutato da Wimbledon…
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