Fabio prova a cancellare le difficoltà nel paese dove ha colto i successi più importanti: è già nei quarti. Bene anche Andreas Seppi e gli azzurri nei challenger.
Di Riccardo Bisti – 1 maggio 2014
Ripartire da dove era cominciato tutto. Dopo le difficoltà delle scorse settimane, Fabio Fognini ha scelto la Germania per riprendere la caccia all’eccellenza. In questo paese, 10 mesi fa, è nato il Fabio che ci ha fatto sognare. Un match in Bundesliga contro Thiemo De Bakker diede il via alla striscia vincente con i successi a Stoccarda e Amburgo. E Monaco di Baviera era la città ideale per smaltire le tossine accumulate con le polemiche di Monte Carlo e il ritiro a Barcellona. Accreditato della prima testa di serie, ha esordito negli ottavi contro il pericoloso Dustin Brown. A dispetto del look da Bob Marley che ne tradisce le origini giamaicane, è tedesco. E ha fatto registrare quasi il tutto esaurito. Fognini ha fatto quello che doveva: vincere. Seguito a bordo campo da coach Josè Perlas (e Fabio sa quanto sia importante la sua presenza…), ha concesso qualcosina ma è sempre stato in vantaggio. Avrebbe potuto evitare il tie-break nel primo set (dove è stato avanti 3-0), ma non si è mai avuta l’impressione che potesse perdere. Nel secondo, dopo tre break nei primi tre game (due a favore di Fabio), l’azzurro ha preso il largo e ha chiuso senza problemi, sigillando l’ultimo break con una gran risposta, schiaffeggiata sul serve and volley di Brown. Un successo importante perché crea memorie nuove, ottime per cancellare quelle delle scorse settimane. Ovviamente ci vuole di più, magari a partire dai quarti contro THomaz Bellucci. Il brasiliano ha superato Federico Delbonis impedendo il replay della gloriosa finale di Amburgo 2013.
SEPPI DI NUOVO NEI QUARTI
La Germania è un paese importante anche per Andreas Seppi. E non solo perché il tedesco è la sua lingua madre, ma perché proprio a Monaco di Baviera ha vinto il suo primo titolo professionistico, un future nel 2003. Per anni è rimasto il suo unico successo (colse il secondo trionfo al challenger di Bergamo nel 2008). All’epoca, Andreas avrebbe messo la firma per vivere una carriera così. Ma le buone sensazioni rimangono, tanto da averlo portato nei quarti grazie a una bella vittoria contro lo spagnolo Albert Ramos. E’ un momento interessante per Seppi: lo scorso anno, di questi tempi, giocava piuttosto male. Ergo, non ha colto risultati. Adesso è in crescita, non ha pressione, e può togliersi più di una soddisfazione. Contro Ramos (rodato da tre turni di qualificazioni) ha giocato un’ottima partita, mostrandosi molto incisivo nelle palle break. Più in generale, è parso un Seppi tonico e in palla. Il primo set è scivolato via con agio, mentre nel secondo ha rimontato uno svantaggio di 1-4 (con doppio break!) e ha raccolto cinque giochi consecutivi che lo hanno spinto nei quarti. Contro Tommy Haas giocherà il suo primo quarto di finale nel 2014, e non partirà battuto. Il tedesco è campione in carica, ma quello contro Alejandro Falla (vinto 6-2 6-4) è stato il primo match dopo quasi due mesi. I precedenti dicono 4-1 per Haas, con l’unica vittoria di Seppi risalente ad Halle 2011. Lo scorso anno, a Madrid, fu una mattanza. Ma era, appunto, il Seppi che viveva il suo peggior momento. Stavolta può giocarsela. E non è detto che la spalla di Haas sia in grado di sostenerlo al 100%.
BOLELLI E GIUSTINO VIAGGIANO BENE
Monaco di Baviera evoca ricordi piacevoli anche a Simone Bolelli. Sei anni fa, il bolognese colse una bella finale, persa per un soffio contro Fernando Gonzalez. Purtroppo, crisi e polemiche erano dietro l’angolo e Simone ha vissuto difficoltà mica da ridere. Oggi è diverso: dopo il successo a Vercelli, si è spostato a Tunisi e continua a vincere. Al primo turno ha eliminato Kenny De Schepper (prima testa di serie e n. 63 ATP), mentre negli ottavi ha superato Thomas Fabbiano col punteggio di 6-3 6-4. Fabbiano è in crescita: dopo aver sfondato il muro dei top-200, si sta ingegnando per trovare un altro salto di qualità, ma Bolelli ha una cilindrata superiore alla sua. E certe differenze strutturali sono difficili da colmare. Nei quarti, per Simone ci sarà un altro derby, rivincita della semifinale di Vercelli: troverà Andrea Arnaboldi, che sta vivendo il miglior momento in carriera. Sotto la guida di coach Fabrizio Albani, il canturino è migliorato in misura impressionante. E non è un caso che in Piemonte finì soltanto 7-6 4-6 6-4. Probabilmente sarà ancora battaglia. Le buone notizie per il tennis italiano non finiscono qui: a Ostrava si sta giocando un ricco torneo da 85.000 euro e Lorenzo Giustino ha centrato i quarti di finale. E’ un ottimo risultato per il napoletano di Spagna: dopo un ottimo 2013, quest’anno non ha ancora sfondato nonostante una dedizione straordinaria: le vittorie su Authom e Dzumhur valgono molto, e il sogno sarebbe una semifinale contro Radek Stepanek, probabilmente il match più importante della sua giovane carriera. Ma prima deve arrivarci.
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