L’azzurro strappa il primo set a Djokovic prima di cedere alla distanza ma senza mai essere travolto. Quest’anno, sull’erba, ha avuto sorteggi-carogna. Tanta pioggia.
Novak Djokovic ha faticato per avere la meglio su Fognini
 
Di Riccardo Bisti – 30 luglio 2012

 
Strappare un set al numero 2 del mondo è sempre un risultato positivo. Peccato che sia arrivato nel torneo in cui conta meno in assoluto. Alle Olimpiadi, più di ogni altro evento, bisogna vincere. La medaglia resta nella memoria ancor più che le prestazioni, e se ti va male devi aspettare altri quattro anni. Fabio Fognini avrà ancora una possibilità, perché ai tempi di Rio di Janeiro 2016 avrà 29 anni e sarà nel pieno della maturità agonistica. Magari avrà risolto i limiti caratteriali che ne hanno rallentato e ne hanno stanno ancora tardando l’esplosione. In un match falsato dalla pioggia, che ha tenuto i giocatori negli spogliatoi per diverse ore, Fognini si è arreso a Djokovic con il punteggio di 6-7 6-2 6-2. Nel primo set è stato bravissimo, da nove in pagella. E non ha demeritato neanche nel secondo e nel terzo. Peccato che abbia pescato al primo turno il numero 2 del mondo. A suon di risultati e prestazioni, Fognini ha dimostrato di poter giocare molto bene sui prati. Non è una scusa, ma quest’anno gli è girata proprio male con i sorteggi. A Wimbledon ha preso Federer, alle Olimpiadi ha trovato Djokovic. Nello scambio da fondocampo teneva molto bene e sapeva approfittare degli errori del serbo. Stranamente per lui, “Nole” si è “incartato” quando è salito 5-3 nel secondo set e si è fatto riprendere, peraltro dopo aver avuto due setpoint. Nel cuore del tie-break ha iniziato a piovere, con l’arbitro che ha provato a far andare avanti la partita fino a quando la pioggia si è trasformata in acquazzone. Djokovic aveva appena bruciato il terzo setpoint e i due sono andati negli spogliatoi sul 7-7.
 
Al ritorno, nessuno avrebbe immaginato che Fognini potesse portare a casa il set. Invece lo ha fatto, prendendosi i primi due punti (notevole il rovescio con cui ha sigillato il parziale) e costringendo Djokovic a una gara il salita. Il serbo ha elevato il livello di concentrazione e ha vinto con agio – almeno secondo il punteggio – il secondo e il terzo set. E’ stato molto bravo perché Fognini regalava poco. La buona notizia sta proprio nel modo in cui è maturata la sconfitta, con un Djokovic sempre meno falloso e più incisivo nei colpi da fondocampo. Se non sbaglia, è superiore a Fabio. Per Fognini non è un disonore, non sono queste le partite in cui ci si aspetta la vittoria. Sia nel secondo che nel terzo set, un break al terzo game ha consentito a Djokovic di prendere il largo. Senza rischiare praticamente nulla nei turni di servizio si è conquistato il secondo turno, dove se la vedrà con il vincente di Roddick-Klizan. Dovesse affrontare l’americano, dovrà migliorare il rendimento del primo set altrimenti rischia di perdere. Il resto della giornata è stato pesantemente condizionato dall’acqua. Il programma si è ultimato solo sul campo centrale grazie al tetto. Dopo le sconfitte della Radwanska e i successi di Murray e Sharapova, è giunto il laborioso successo di Jo Wilfried Tsonga contro Thomaz Bellucci. Qualche rischio c’è stato, ma Tsonga sta prendendo l’abitudine di crescere durante il torneo. Di sicuro per una medaglia ci sarà anche lui. Moltissimi singolari rinviati a lunedì, tra cui l’atteso Errani-Venus Williams.