All'esordio a Buenos Aires, Fabio raccoglie appena tre giochi contro Carlos Berlocq, arrendendosi in soli 56 minuti. Dal 3-2 per l'azzurro, l'argentino conquista dieci giochi consecutivi senza trovare resistenza. Un KO da dimenticare alla svelta.Dopo il torneo della possibile rinascita, la trappola era dietro l’angolo. E Fabio Fognini ci è caduto con entrambe le gambe, rimediando una brutta sconfitta. All’esordio nell’Argentina Open di Buenos Aires, ultimo torneo della trasferta sudamericana, il numero uno d’Italia ha raccolto appena tre giochi contro Carlos Berlocq, lasciando strada in appena 56 minuti. C’è stata partita appena nelle battute iniziali del primo set, quando dallo 0-2 Fognini ha reagito, salendo 3-2. Poi il vuoto. Dieci game persi di fila, e appena undici punti portati a casa. Non pareva nemmeno un lontano parente del tennista visto a Rio De Janeiro, capace di tornare finalmente a far emozionare gli italiani. Si pensava che il torneo brasiliano avesse restituito un Fognini tutto nuovo, invece c’è ancora qualcosa che non va. In Argentina, purtroppo, si è presentato il Fognini degli ultimi mesi, quello che tutti speravano di non dover vedere per un po’. L’azzurro è apparso svuotato, e si è lasciato dominare da un avversario che, da buon terraiolo, si è limitato a fare il suo. Fabio ha più talento, più potenza, più gambe. Più tutto. Ma oggi non è riuscito a tirar fuori nessuna delle proprie qualità, abbandonando il torneo con una prestazione incolore, condita da tantissimi errori gratuiti e nemmeno qualche minimo segnale di risveglio. Neanche una racchetta per terra, un gesto di rabbia, nulla. Si è lasciato scivolare tutto addosso, come se già sapesse di non poter vincere.
 
ORA L’ATTENZIONE PASSA ALLA DAVIS
Sorride dunque il padrone di casa (è nato a Chascomus, ma abita a Buenos Aires), capace di centrare per la seconda volta in carriera i quarti nel torneo della Capitale. Per Fabio invece una sconfitta che ovviamente non vanifica quanto di buono fatto in Brasile, ma va dimenticata al più presto. Ora i pensieri devono andare alla Coppa Davis, e a una trasferta in Kazakistan più difficile di quanto dicano i nomi degli avversari. L’Italia è favorita, ma non ci si può permettere alcun passo falso. Per Fabio, la settimana di Astana sarà l’occasione per fare gruppo e provare a ritrovare lo spirito giusto. In passato, gli impegni con la nazionale hanno più volte fatto bene agli azzurri, lui compreso. È vero anche che il suo lungo periodo buio è scattato proprio in seguito al trionfale week-end di Napoli, ma dopo l’impresa con Murray ci fu tanta attenzione e (forse) troppi proclami, che alla fine hanno avuto un effetto negativo. Difficilmente lo potrebbe avere una vittoria contro Kukushkin e compagni, importante per i giocatori, meno per il grande pubblico. Per questo, è una buona occasione per provare a rialzarsi definitivamente. L'obiettivo è far sì che il caso isolato diventi la sconfitta odierna, non la bella cavalcata all’ombra del Cristo Redentore.
 
ATP 250 BUENOS AIRES – SECONDO TURNO
Carlos Berlocq (ARG) b. Fabio Fognini (ITA) 6-3 6-0