di Federico Mariani – foto Getty Images
E’ una domenica nera, nerissima per il tennis azzurro. Il Kazakistan riesce nell’impresa di rimontare l’1-2 maturato nei primi due giorni di gara e sbatte la porta in faccia all’Italia grazie all’ultima decisiva vittoria di Nedovyesov su Fognini.
Difficile cercare colpe nell’operato di Barazzutti, facile trovarne in Fognini. Il numero uno d’Italia, dopo che nella prima giornata gli era stato preferito Bolelli, era chiamato a portare a casa l’ultimo punto della disputa contro un avversario, francamente, più che alla portata. La gloria, invece, bacia Aleksandr Nedovyesov (numero 130 del mondo) schierato a sorpresa da capitan Shaldunov, perfetto stratega ed artefice del capolavoro kazako. Dopo la sconfitta di Bolelli nel primo match con Kukushkin venerdì, gli azzurri si erano rialzati pareggiando prima i conti con Seppi e mettendo poi la testa avanti col doppio campione di Melbourne. Mancava solo l’ultimo passo verso i quarti di finale, un passo che non è mai arrivato.
Nel primo singolare Mikhal Kukushkin si conferma il miglior giocatore non solo del Kazakistan, ma della sfida intera. Ancora una prestazione maiuscola per il nativo russo, ancora un netto 3-0 rifilato alla compagine azzurra. Stavolta a cadere sotto i colpi di Kukushkin è stato Andreas Seppi. Il match con l’altoatesino ha ricordato molto da vicino quanto visto venerdì nella partita inaugurale della sfida con Bolelli in campo: primo set combattuto ed equilibrato fino alla fine, vinto per 10-8 dal giocatore di casa. Dopodiché, Kukushkin prende ancora di più il sopravvento fino a dominare la scena e Seppi. Il kazako vince addirittura con un bagel la seconda frazione per poi chiudere 6-4 il terzo set. fanno in tutto sei set a zero per Kukushkin contro Seppi e Bolelli, un ruolino di marcia più che notevole per il nativo di Volgograd che, da solo, ha tenuto in piedi la propria rappresentativa mettendo le basi per la vittoria finale.
Nella sfida decisiva, invece, Fognini partiva coi pesanti favori del pronostico contro Nedovyesov (terza scelta del Kazakistan), forte di oltre cento posizioni di vantaggio nel ranking, oltreché di mezzi tecnici nettamente superiori. Nedovyesov per un set e mezzo è inattaccabile al servizio, tanto che si aggiudica la prima frazione al tie break, il quinto vinto dai kazaki su sei disputati, sfruttando un solo ma decisivo minibreak. A metà secondo set, però, Fognini sale in cattedra facendo valere la maggiore qualità del suo tennis: arriva il break nell’ottavo gioco con un delizioso lungolinea di rovescio che vale poi la conquista del set. Anche il terzo parziale si sviluppa sulla falsariga del primo ed il ligure, sempre con un solo break, si porta avanti due set ad uno.
Fognini, ad un passo dal traguardo, si rilassa e cede per la prima volta il servizio. Un passaggio a vuoto che consente a Nedovyesov di conquistare la quarta frazione e forzare la sfida decisiva al quinto set. Qui è ancora il locale ad andare avanti. Fognini aumenta a dismisura il numero degli errori fino a perdere il contatto con la partita. Nedovyesov ringrazia e vola sul 4-1 con doppio break a disposizione ed in questo momento inizia il dramma con la canonica “paura di vincere” a farla da protagonista, uno stato d’angoscia tale che permette all’azzurro di rientrare in partita fino ad infilare cinque giochi consecutivi. Quando tutto lasciava presupporre ad una rimonta ormai compiuta, Fabio continua nel suo incedere di gratuiti regalando, di fatto, il break a Nedovyesov. Stavolta il kazako non regala più e chiude set, match e disputa per 7-5 firmando la vittoria più prestigiosa della carriera, condannando d’altra parte Fognini alla sconfitta più cocente.
Kukushkin b. Seppi 7-6(8) 6-0 6-4
Nedovyesov b. Fognini 7-6(5) 3-6 4-6 6-3 7-5