"Un paio di cose stanno andando a posto. Credo di essere sulla buona strada". Fabio Fognini sorride, davanti ai giornalisti. È nei top 30, primo italiano in semifinale a Monte-Carlo dopo 18 anni, consapevole di un nuovo ruolo. "Mi piace sentir dire dai giornalisti che sono più solido in campo. Vale doppio. Significa che anche stando fuori ci si accorge dei miei progressi, frutto dei sacrifici che ho fatto negli ultimi tempi. Frutto del lavoro duro che sto facendo. Oggi ho sofferto nel primo set, che si è giocato spalla a spalla ed è stato più questione fisica che tecnica. Sul 5-4 per lui ho annullato un set point giocando bene, poi nel tie-break ho preso dei rischi e questo ha pagato".
Ora sono rimasti in quattro. Lui, Djokovic, Nadal e Tsonga. "Dunque le possibilità di vincere sono del 25 per cento. Forse 24…". E sulla classifica: "Da quando ho raggiunto i quarti a Parigi non faccio più troppi calcoli. Cerco solo di migliorare, di vincere partite e di giocare alla pari con avversari di alto livello. Questa con Gasquet, che è top 10 e ha un talento enorme, è una delle mie vittorie più importanti. Anche considerato che sono a due passi da casa e questo torneo lo sento particolarmente, con tutti gli amici e la famiglia che sono qui a sostenermi".
Rafa: "Dimitrov futuro top 10"
"Era un quarto di finale di un Masters 1000, soffrire è la norma. Sarebbe strano vincere 6-2 6-2". Rafa Nadal smorza sul nascere qualsiasi accenno di sorpresa nelle domande dei giornalisti, dopo aver vinto con Dimitrov per 6-4 al terzo. Con qualche ragione, peraltro, se è vero che già nel 2009, quando il bulgaro era poco più che un bambino, a Rotterdam era stato capace di togliergli un set. "Sono contento di come è finita – continua Rafa – anche se non posso essere al massimo". Sospiro. "Sentite, sono stato fuori sette mesi, poi ancora un mese di stop dai tornei dopo Indian Wells. Il fisico non può reagire sempre al cento per cento, dovete capirlo". E infine sul rivale, che tanto ha entusiasmato oggi. "Può arrivare nei top 10, perchè no? È un giocatore di qualità, non mi ha sorpreso. Poi dipenderà da come saprà gestire l'aspetto mentale una volta arrivato in alto. Da come saprà maturare".