Spiace dover raccontare vicende extra-tennistiche, perché quello che si è visto sul Campo 16 di Wimbledon, per lunghi tratti, è stato bello. Persino bellissimo. Ma alla fine resta il risultato, e per Fabio Fognini c’è una sconfitta dolorosa contro Feliciano Lopez. Il match si presentava complicato, si è rivelato tutt’altro che impossibile, ma la pioggia e la scarsa solidità mentale di Fabio hanno permesso a Lopez (protagonista di atteggiamenti discutibili) di rimetterlo in piedi e prendersi il terzo turno contro Nick Kyrgios. Ha meritato perché Fognini non ha mantenuto il livello stellare dei primi due set, mentre lui ha iniziato a servire benissimo e non ha concesso nulla a Fabio in risposta. Sarebbe bello poter parlare solo di tennis, di come Fognini abbia vinto di puro orgoglio il secondo set, e di come abbia dato l’impressione di aver finalmente domato l’erba. Invece negli archivi resterà una sconfitta per 3-6 6-7 6-3 6-3 6-3 maturata in oltre otto ore, al lordo delle interruzioni per pioggia che Lopez ha gestito meglio. E negli articoli post partita, ovviamente, si parlerà del battibecco con protagonisti entrambi i giocatori. A ben vedere, non c’era animosità tra Fabio e Feliciano. Ha cominciato lo spagnolo, subito dopo il matchpoint. Ancora prima di stringere la mano a Fognini si è rivolto verso il clan dell’azzurro, dove si trovava José Perlas (ex coach dello stesso Lopez), portandosi la mano all’orecchio come a dire: “Non sento? Avete qualcosa da dire?”. Non contento, si è rivolto nuovamente a Perlas e gli ha detto che in 20 anni non aveva mai assistito a niente di così “sporco”. “Quello che fai è patetico!”. Il tutto mentre Fognini, seduto sulla panchina, si trovava nella rotta delle invettive. Dopo che Carlos Bernardes aveva provato a calmare Lopez, lo stesso spagnolo si è recato da Fognini per spiegargli la sua versione dei fatti. Un Fabio più scoraggiato che nervoso gli ha detto: “Ma hai rotto il c…. per tutta la partita, e appena ho detto qualcosa io mi ha dato il warning!”. I due sono poi usciti insieme dal campo. Non è stato l’episodio più colorito nella carriera di Fabio, ma avrà una certa risonanza perché è accaduto a Wimbledon. E perché era avanti due set a zero.
Termina così, con un pizzico di delusione, l’avventura della pattuglia azzurra al maschile. Avevamo solo tre rappresentanti: con l’eliminazione immediata di Lorenzi, Fognini e Seppi hanno passato il primo turno ma i rimpianti riguardano solo Fabio. Difficilmente Andreas avrebbe potuto vincere contro Milos Raonic, anche intascando il primo set. Invece Fognini ha mostrato tutte le armi tecniche per battere Feliciano sul verde. Sarebbe stato un successo dai mille significati: con il dovuto rispetto per i Championships, non erano certo il torneo più atteso della stagione di Fognini. I prossimi appuntamenti, dalla Davis in poi, avranno un grosso valore. Per Feliciano, invece, è l’appuntamento clou. Ci tiene talmente tanto da rinunciare al doppio con Marc Lopez per concentrarsi sul singolare. E poi non sarà neanche alle Olimpiadi. Insomma, un Feliciano che si gioca il tutto per tutto. Per lunghi tratti, l’italiano si è mostrato addirittura superiore, ma nel tennis i “lunghi tratti” non contano. La cosa davvero importante è il risultato. Anche stavolta non ha sorriso a Fognini, anche se in conferenza stampa ha detto una cosa importante: “Era da parecchio che non giocavo un match così buono”. Il suo modo di essere non cambierà mai, ma la forma è in crescendo. La grande speranza di Corrado Barazzutti (pure lui si è preso qualche lamentela di Fabio…) è che sia sufficiente per scippare almeno un paio di punti agli argentini. Nel frattempo, l’ultima traccia italiana nei tabelloni di singolare è quella di Roberta Vinci: ma attenzione a CoCo Vandeweghe, data per favorita dai bookmakers….
Feliciano Lopez (SPA) b. Fabio Fognini (ITA) 3-6 6-7 6-3 6-3 6-3