Fabio si traveste da ballerino e infilza il torero Robredo nella patria del tango: è in finale anche a Buenos Aires. Adesso pesca Ferrer, da cui ha sempre perso. Altro miracolo in vista?
Fabio Fognini sembra diventato imbattibile sulla terra battuta
Di Gionata Batisti – 16 febbraio 2014
Non sarà la vittoria più prestigiosa della sua carriera, ma il successo di Fabio Fognini su Tommy Robredo nella semifinale del torneo ATP di Buenos Aires ha un sapore tutto particolare, che va al di là della ventiseiesima vittoria sul rosso nelle ultime ventisette partite. E’ il successo di un giocatore ormai maturo, diverso negli atteggiamenti e solido, tremendamente solido nei momenti cruciali. Era stato proprio Robredo l’ultimo giocatore a batterlo sulla terra, nell’agosto scorso, nella finale di Umago. Ma quello era un Fognini stanco, reduce dalla trionfale campagna tedesca culminata coi successi di Amburgo e Stoccarda. Quello di oggi, invece, è un giocatore in piena salute (anche se pieno di acciacchi), forte dei successi in Coppa Davis e nel recente torneo ATP di Vina del Mar. Un giocatore consapevole della propria forza e che gode del rispetto di tutti gli addetti ai lavori. L’Estadio Billoch Caride, intitolato al glorioso dirigente del tennis argentino, si è trasformato nella più calda pista di tango, con un grande interprete vestito di azzurro che ha sfoderato tutto il suo repertorio tennistico fatto di solidità, tocchi morbidi e terribili sferzate lungolinea ed incrociate, il tutto caratterizzato da una naturalezza degna dei migliori ballerini del famoso ballo argentino.
Che fosse una sfida difficile lo dicevano sia i precedenti (4-3 per Robredo, anche se gli ultimi due si erano giocati sul duro e li aveva vinti Fabio), sia una certa antipatia tra i due, testimoniata anche alle polemiche risalenti a cinque anni fa a Santiago del Cile, quando la stretta di mano non fu propriamente amichevole. Nel primo set la partenza di Fognini è stata ottima, ma si è bruciata presto: avanti 2-0 e con ben tre palle break nel terzo gioco, si faceva raggiungere sul due pari e subiva nuovamente il break del 2-4. Robredo teneva senza patemi l’ultimo turno di battuta, e un rovescio incrociato out di Fognini gli regalava il 6-3. Robredo impressiona per la leggerezza e l’incredibile velocità dei piedi, sempre alla ricerca del dritto anche nel più estremo lembo sinistro del campo. Nel secondo set, lo spagnolo sembrava prendere il sopravvento. Saliva 5-3, il match sembrava ormai terminato…e invece iniziava il capolavoro tattico e mentale di Fognini. Fabio forzava i ritmi, teneva facilmente il turno di servizio e sul 4-5 controbrekkava l’avversario a suon di vincenti. Sul 6-5, aiutato da un doppio fallo di Robredo, allungava la pugna.
Nella terza partita, Fognini annullava subito una palla break con un dritto vincente, poi nel sesto game metteva a segno il break, me nel game successivo lo restituiva, peraltro dopo essere stato avanti 40-15. Sul 3-4 Robredo perdeva nuovamente il servizio, quando Fognini compiva un mezzo miracolo agganciando un pallonetto in allungo su una volèe non decisiva dello spagnolo. Allo scoccare delle due ore di gioco l’ennesimo errore di dritto di Robredo, tenuto sotto pressione da Fognini, regalava a Fabio la prima finale nel torneo argentino, a 15 giorni esatti dai trionfi in Davis. Oggi affronterà David Ferrer (vincitore per la 15esima volta su 15 contro Nicolas Almagro), nel tentativo di agganciare il quarto successo in carriera. La sensualità del tango argentino avrà ancora bisogno del tennis poetico di Fabio per poter sprigionare tutta la propria passione. Sarà necessario, visto che contro Ferrer ha perso sei volte su sei, compreso il quarto di Buenos Aires dello scorso anno, quando raccolse appena tre game. In caso di vittoria, Fabio scalerà un altro gradino nel ranking ATP e si accomoderà in 13esima posizione. Che spettacolo. Anzi, che danza.
ATP BUENOS AIRES – SEMIFINALI
Fabio Fognini (ITA) b. Tommy Robredo (SPA) 3-6 7-5 6-3
David Ferrer (SPA) b. Nicolas Almagro (SPA) 6-4 6-2
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