L’azzurro fa il suo dovere contro Lleyton Hewitt e partirà favorito contro Yen Hsun Lu, allenato da un coach italiano. Ma è una sfida delicatissima. Fuori Seppi e Dimitrov, Federer fa 300 nei Masters 1000.

Di Riccardo Bisti – 14 agosto 2014

 
Una stagione può svoltare in 48 ore? Certo, forse anche più rapidamente. A volte bastano un paio di punti e cambia tutto, in meglio o in peggio. Un paio di giorni fa, Fabio Fognini aveva un piede e mezzo sull’aereo che dall’Ohio lo avrebbe portato a New York per preparare lo Us Open. Nel momento del bisogno, tuttavia, ha annullato i due matchpoint per Edouard Roger Vasselin e si è salvato. Adesso è negli ottavi, con la concreta e reale possibilità di pescare i quarti. Sarebbe il primo italiano a riuscirci dopo Renzo Furlan, che nel 1995 giocò un torneo sontuoso: mise in fila Mats Wilander (che aveva ritrovato un livello dignitoso), Sergi Bruguera (da cui aveva perso due mesi prima nei quarti di Roland Garros) e Wayne Ferreira al termine di una grande battaglia. Perse contro Agassi, che quella estate era pressochè inarrestabile. Avesse colto questo risultato oggi, nell’epoca dei social network, sarebbe stato glorificato. L’eventuale percorso di Fabio sarebbe meno nobile, ma varrebbe oro nell’ottica di una stagione iniziata benissimo ma che tra primavera ed estate aveva preso una “brutta” piega. Le virgolette sono d’obbligo: se due terzi turni a Parigi e Wimbledon sono risultati deludenti, beh, vuol dire che da Fabio ci si aspetta molto. Dopo essere sopravvissuto lunedì notte, ha giocato una partita “giusta” contro Lleyton Hewitt. L’australiano, ex numero 1 ATP (e due volte finalista in questo torneo, anche se la più recente risale al 2004), era in precarie condizioni fisiche, ma bisogna saperlo battere. Fabio lo aveva asfaltato a Pechino, si è ripetuto in Ohio con un severo 6-1 6-4.
 
L'ITALIA NELL'ANGOLO DI LU
Il punteggio avrebbe potuto essere ancora più netto se Fognini non avesse pagato lo stop al termine del primo set, quando Hewitt ha chiesto l’intervento del trainer per farsi massaggiare la spalla destra. Proprio come contro Roger Vasselin, la pausa gli ha fatto perdere il ritmo e ha spinto Hewitt sul 2-0 e poi sul 3-1. Al vecchio Rusty è rimasto poco, se non la grinta. Visto che Fognini non è sempre un un mostro di solidità, si poteva temere il peggio. Invece Fabio ha vinto quattro game di fila ed ha chiuso 6-4 dopo aver giocato un brutto game sul 5-3. In questo momento, Fognini è più forte di Hewitt e doveva dimostrarlo. Lo ha fatto, restando tranquillo anche nei momenti più difficili, e la sorte gli ha dato una grossa mano. Negli ottavi, infatti, non sfiderà lo spauracchio Tomas Berdych, bensì il taiwanese Yen Hsun Lu. Sarà una sfida interessante perchè il tennista italiano avrà al suo fianco un coach spagnolo (Josè Perlas, anche se a Cincinnati c’è solo il fitness trainer Marc Boada), mentre gli occhi a mandorla di Lu sono guidati da Roberto Antonini, coach di alto livello che gli ha fatto fare un ulteriore salto di qualità, fino a renderlo un top-50 stabile. Al terzo turno di un Masters 1000 non si poteva chiedere di meglio, ma è un match da giocare con grande attenzione. Intanto perchè Lu gioca benissimo, è completo e incisivo. E poi perchè sa come mettere in difficoltà Fognini. Lo testimoniano i precedenti, molto combattuti, entrambi sul cemento all’aperto. A Miami 2010 vinse il taiwanese, mentre a Toronto 2012 Fabio si è preso la rivincita al termine di una battaglia impressionante, chiusa col punteggio di 7-6 5-7 7-6. Insomma, attenzione al massimo.
 
SEPPI FUORI, FEDERER FA 300
Chi è sempre attento è Andreas Seppi, ma non è bastato. L’azzurro aveva una buona chance contro Mikhail Youzhny, che gli aveva tolto di mezzo Jo Wilfried Tsonga ma era reduce da una brutta stagione. La tecnica del russo, tuttavia, ha avuto la meglio nel 6-3 6-4 che lascia qualche rimpianto a Seppi. In entrambi i set si è trovato in svantaggio, ha rimontato ma è stato meno pronto al momento di sprintare. Per il secondo torneo di fila, Seppi non sfrutta una buona occasione per centrare il terzo turno in un Masters 1000. Proverà a rifarsi nei prossimi tornei, magari allo Us Open, unico Slam dove non ha ancora centrato gli ottavi (al massimo due terzi turni). Il resto della giornata, in campo maschile, ha fatto registrare la soprendente sconfitta di Grigor Dimitrov per mano di Jerzy Janowicz. Il polacco si è imposto 6-4 3-6 6-3: forse si è definitivamente messo alle spalle la crisi di inizio stagione, quando ha perso nove volte di fila al primo turno. Tutto OK per i favoriti: Murray ha tenuto a bada Joao Sousa, mentre Roger Federer ha raccolto la 300esima vittoria in un Masters 1000 superando Vasek Pospisil in tre set: dopo due set molto equilibrati, ha preso il largo nel terzo e ha chiuso col punteggio di 7-6 5-7 6-2.
 
MASTERS 1000 CINCINNATI – IL TABELLONE